Le mire erano ovviamente ben diverse, ma in qualifica si &egrave; visto che difficilmente, senza errori da parte degli altri, le Red Bull avrebbero potuto ambire a qualcosa di pi&ugrave; della terza fila sullo schieramento. Perch&eacute; si &egrave; trattato proprio di una differenza di prestazione nelle monoposto, e non di mancanze da parte dei piloti. Lo sottolinea Max Verstappen: &laquo;Io sono stato contento del mio giro in Q3: onestamente non avrei potuto fare nulla di meglio, ho messo assieme un ottimo giro e tirato fuori tutto il possibile dalla macchina. Credo che questo giro che mi ha dato il 5&deg; posto sia altrettanto buono di quello che l&#39;anno scorso mi aveva permesso il 2&deg; tempo. Quindi sono soddisfatto di quel che ho fatto, dal mio punto di vista &egrave; stata una qualifica perfetta. Inoltre sono sorpreso di essere cos&igrave; vicino a una Ferrari&raquo;. In realt&agrave; va detto che se Kimi Raikkonen &egrave; solo 11 centesimi davanti, &egrave; solo ed esclusivamente perch&eacute; ha abortito il secondo run.  Continuando a ragionare sui distacchi, Max prosegue: &laquo;Lewis &egrave; parecchio avanti, ma penso che in gara potremmo essere pi&ugrave; vicini e che quindi sia possibile un buon risultato. Siamo forti nel secondo settore e forse potremmo ottenere qualcosa in pi&ugrave;, anche se la macchina &egrave; gi&agrave; ottimamente bilanciata. Magari ci servir&agrave; giusto un po&#39; di fortuna, domani: anche se sembra sar&agrave; una corsa asciutta, speriamo ci sia qualche cambiamento durante la notte che ci permetta di combattere degnamente&raquo;. Chiss&agrave; se il tifo per l&#39;olandese potr&agrave; essere tra le cose che faranno la differenza&hellip; &laquo;Nei miei giri veloci ero troppo concentrato per accorgermene, ma in quello di rientro sono riuscito a vedere una folla arancione, il fumo creato dai miei fans, ed &egrave; stato incredibile da vedere&raquo;.  Che entrambi i piloti abbiano dato il massimo lo riconosce anche Chris Horner, ma Daniel Ricciardo sembra un po&#39; meno soddisfatto della messa a punto: &laquo;Non mi sono preoccupato in Q1, sapevo avevamo del margine, e infatti in Q2 ci siamo avvicinati ai tempi che volevamo. Purtroppo in Q3 non siamo riusciti ad ottenere nulla di pi&ugrave; di questo. Sentivo che se spingevo di pi&ugrave; in un settore, questo mi portava a perdere nell&#39;altro, la macchina non mi consentiva di tirare al 100 per cento per tutto il giro. Mi sono sentito limitato, ma se devo essere ottimista (quando mai &egrave; stato il contrario? ndr) forse questo significa non ottenere il massimo picco possibile dalle gomme, ma poter sostenere un buon passo in gara e pi&ugrave; a lungo degli altri, ed &egrave; ci&ograve; su sui punter&ograve; tutto&raquo;.  In ogni caso l&#39;australiano non ha certo dimostrato sintomi di depressione quando, nel corso di un&#39;intervista televisiva di Mara Sangiorgio, ha fatto un siparietto con Verstappen, chiedendogli (in inglese): &laquo;Sai parlare italiano?&raquo;. &laquo;No&raquo;, la risposta. Quindi &laquo;Vaffanculo!&raquo;, &egrave; stato il finale di Ricciardo, ridendo. Poi i due hanno continuato a punzecchiarsi, giocando, con Max che scuoteva Daniel mentre rispondeva a Mara e cos&igrave; via. Insomma, il morale resta abbastanza alto, anche se probabilmente la conferma di Vettel alla Ferrari nei prossimi tre anni ha un po&#39; limitato le possibilit&agrave; future dell&#39;australiano. 

<p>Verstappen e Ricciardo confinati in terza fila, ma sperano le prestazioni siano migliori in gara, dove cercheranno di cogliere tutte le occasioni</p> 

F1 Belgio, terza fila Red Bull: &quot;Eppure abbiamo dato il massimo&quot;

Se fossimo una di quelle trasmissioni TV che assegnano premi per la sf&hellip;ortuna (potrebbe andare una statuetta di John Watson?) sarebbe davvero dura decidere a chi assegnare la targa di "meno fortunato" dopo il GP F1 in Cina. Di sicuro, dopo la splendida partenza, Daniel Ricciardo non meritava quella gomma esplosa che non gli ha permesso pi&ugrave; del 4&deg; posto finale. Anche perch&eacute; l'ottimo stato di forma in questa occasione della RB12 &egrave; stato confermato dalla prestazione di Daniil Kvyat, bravamente a podio.  Parlando del russo diventa inevitabile tornare alla partenza, in particolare a quanto accaduto alla prima curva, in cui per&ograve; non gli si pu&ograve; dare alcuna colpa specifica. Non &egrave; arrivato lungo ed era perfettamente alla corda; non si &egrave; "buttato dentro" bens&igrave; aveva tutta la traiettoria davanti completamente libera; ha accelerato come gli permetteva di fare la sua "linea" (tanto che non era molto pi&ugrave; veloce di Perez al suo fianco) ed &egrave; sempre stato alla sua destra a sfilare il cordolo interno. Se poi le Ferrari erano su una traiettoria pi&ugrave; esterna (tanto da allargare Bottas fuori pista) e Vettel "in recupero" non ha potuto accelerare allo stesso modo (da qui la differenza di velocit&agrave;) non &egrave; certo responsabilit&agrave; del russo.  Certamente Sebastian si &egrave; accorto tardi della presenza della Red Bull, ma alla fine questa era sfilata quasi completamente quando il tedesco ha cominciato a convergere per cercare di riprendere la traiettoria ideale. Cosa che stava cercando di fare anche Kimi Raikkonen, per cui Vettel si &egrave; trovato in una situazione davvero spiacevole, preso a tenaglia dai due, ma senza che si possa davvero dare una colpa a qualcuno. Delle varie sfaccettature di questo episodio e degli strascichi successivi, causati anche dai battibecchi di un Kvyat che &egrave; parso "cadere dal pero" quando &egrave; stato accusato, pi&ugrave; che strafottente, parliamo anche in altri articoli.  Fatto sta che gi&agrave; dopo un paio di giri Nico Rosberg si &egrave; trovato nella situazione di chi poteva fare davvero tutto quello che voleva, tanto da non essere nemmeno costretto ad approfittare della safety car e da potersi mettere su una strategia a due sole soste. Cos&igrave; al momento &egrave; a 3 vittorie su 3 gare (e parliamo solo del 2016) con un punteggio quasi doppio del compagno-rivale Hamilton. Nondimeno, ricordiamoci che questa &egrave; la terza gara di campionato e su 21 totali, e basta un pallottoliere per capire che a un settimo di stagione ce n'&egrave; d'avanzo (sei volte tanto) per un recupero del campione 2015.  La gara di Lewis Hamilton &egrave; stata volitiva, pur condizionata per il danno all'ala al via causato da Nasr quando ha cercato di evitare Raikkonen, danno amplificato quando l'ala &egrave; finita sotto alla macchina danneggiando altri elementi. Hamilton ha poi effettuato una buona rimonta, un numero anche esagerato di pit-stop (ben 5) impiegando tutte le mescole disponibili, ma soprattutto mostrando la sua carica agonistica. Molto bello, per come &egrave; stato "costruito" gi&agrave; dalla curva precedente, il sorpasso a Bottas in curva 9, un punto non usuale per superare.  Alla fine per&ograve; Hamilton ha trovato una diga: quella eretta da Felipe Massa. Col suo 6&deg; posto finale il brasiliano testimonia una Williams pi&ugrave; competitiva oggi di quanto mostrato nelle gare precedenti, pur se alla fine Bottas ha dovuto cedere alla pressione delle Toro Rosso. Ma soprattutto Massa ha messo in mostra una guida da "palati fini" per quanto riguarda la traiettorie disegnate difendendosi da Hamilton: mai sopra le righe, mai un movimento smodato, e allo stesso tempo mai un centimetro di troppo all'avversario. Una lezione di guida: peccato che queste cose passino inosservate a chi sa giudicare i GP solo dalle classifiche.  Al riguardo dello spettacolo "sceneggiato" in pista, siamo d'accordo come hanno evidenziato alcuni che la maggioranza dei sorpassi fossero un po' artificiosi, fra DRS e differenze di gomme decisive. Per&ograve; alcune belle staccate si sono viste, con vari sorpassi rimarchevoli nelle rimonte di Vettel, Ricciardo e anche Raikkonen, con Daniel e Kimi che hanno pure messo in difficolt&agrave; Hamilton proprio sul piano dell'aggressivit&agrave;. Insomma, bisogna anche saper selezionare le manovre in cui i piloti ci mettono del loro e quelle in cui invece raccolgono gli effetti della situazione tecnico-regolamentare.  Ci&ograve; che ci pu&ograve; "insegnare" questo GP &egrave; che bisogna stare attenti quando tentiamo di circoscrivere la lotta per il vertice alle sole Mercedes e Ferrari, perch&eacute; c'&egrave; sempre qualcuno pronto ad approfittare di ogni piccola situazione. Oggi a Ricciardo &egrave; andata male e a Kvyat un po' meglio, ma in futuro? Inoltre non vorremmo che quelli visti in questo intero weekend fossero i risultati di un eccesso di pressione, per la Ferrari, dovuta magari alla presenza di Marchionne ai box. Purtroppo gi&agrave; in passato abbiamo visto cose simili. Invece la macchina "c'&egrave;", mentre i piloti e i tecnici vestiti di rosso stanno gi&agrave; dando il massimo: lasciamoli lavorare.  Maurizio Voltini  

Rosberg ha fatto ci&ograve; che voleva dopo i guai a Raikkonen, Vettel e Ricciardo, pi&ugrave; quelli in prova di Hamilton. Ma in pista si sono viste cose interessanti

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F1 Belgio, terza fila Red Bull: "Eppure abbiamo dato il massimo"

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