        Tutto in un giorno, o quasi. La 12. edizione del Rally Liburna Terra, in programma sugli splendidi sterrati attorno a Volterra tra venerd&igrave; 5 e sabato 6 novembre, &egrave; l'ultimo atto del Campionato Italiano Rally e del Campionato Italiano Rally Terra. Se per il primo i giochi si sono tutti chiusi il mese scorso al Due Valli di Verona, dove Giandomenico Basso si &egrave; laureato per la quarta volta campione, per lo scudetto del Terra &egrave; ancora lotta aperta tra Umberto Scandola e Paolo Andreucci. Una lotta nella quale l'undici volte campione d'Italia potr&agrave; contare anche sull'appoggio di Simone Campedelli, compagno di colori con le coperture indiane MRF. Da parte sua Scandola si presenta al via del Liburna da leader del campionato, dove guida la classifica con 75 punti contro i 57,5 di Andreucci. Il coefficiente 1.5 dell'ultima gara rende per&ograve; aperto ogni scenario, nel quale se da un lato al veronese pilota della Hyundai sar&agrave; sufficiente arrivare davanti all'avversario per far proprio il titolo, a Ucci potrebbe addirittura non essere sufficiente neppure la vittoria, nel caso Scandola finisse secondo. Possibili scenari che inizieranno a dipanarsi gi&agrave; d avenerd&igrave; pomeriggio, con la Power Stage televisiva che aprir&agrave; i giochi. Ancora da assegnare anche il Campionato Italiano Rally Junior, dove &egrave; lotta a quattro tra Rosso (80,5 punti), Casella (72,5), Dapr&agrave; (61,5) e Cogni (60) con il primo e il quarto alle prese anche con l'obbligo di scartare. Al via invece solo tre piloti iscritti al Cir Assoluto, nel quale Andrea Crugnola va alla ricerca della prima vittoria stagionale che potrebbe consentirgli di chiudere al secondo posto in campionato. Oltre all'ufficiale Hyundai saranno della partita anche Andrea Mazzocchi e Marco Signor.&nbsp;       

<p>Al Rally Liburna Terra, ultimo appuntamento del Cir e del Terra, si chiudono i giochi della serie sterrata e del Tricolore Junior</p>

Scandola e Andreucci si giocano lo scudetto dei terraioli

Dopo il&nbsp;Ciocco, Sanremo e la&nbsp;Targa Florio tocca alla terra delle&nbsp;Marche. Tutto pronto a Senigallia per la 23esima edizione del Rally dell&#39;Adriatico, quarto round stagionale dela Campionato Italiano Rally, al momento dominato dalla coppia di campionissimi&nbsp;Paolo Andreucci-Anna Andreussi al volante della Peugeot 208 T16. L&#39;ultima vittoria &quot;adriatica&quot; del nove volte campione risale per&ograve; al 2012, mentre nelle ultime tre stagioni &egrave; sempre stato Umberto Scandola a conquistare il primo gradino del podio. E proprio il pilota Skoda &egrave; il pi&ugrave; accreditato per interrompere il dominio Peugeot.  Questa&nbsp;sera al Foro Annonario di Senigallia la cerimonia di partenza, poi sabato le prime 6 prove speciali fino&nbsp;alla nuova prova &quot;spettacolo&quot; dentro e attorno al crossodromo internazionale di Cingoli. Domenica altre 6 prove speciali, per un totale di 12&nbsp;pari a 121,29 km cronometrati tutti su terra, immersi in un percorso totale di 445,20 chilometri. Il percorso &egrave; caratterizzato da uno&nbsp;sterrato duro, compatto e veloce, inizialmente con parecchia ghiaia in superficie: una difficolt&agrave; in pi&ugrave; per chi parte con il numero 1, cio&egrave; Paolo Andreucci. Le singole prove sono relativamente corte: la pi&ugrave; lunga &egrave; di 14,69 km, mentre tutte le altre sono sotto i 10 km.&nbsp;I piloti in gara con Pirelli avranno a disposizione la famiglia dei Pirelli Scorpion K. Le caratteristiche del fondo e le buone previsioni meteo fanno prevedere la preferenza dei piloti verso le K4 in mescola media, ideali per il fondo asciutto e con temperature superiori ai 20&deg;C ma con un ampio margine di utilizzo. In alternativa le K6 di mescola morbida.  Andreucci vince la centesima Targa Florio   &quot;Torno sempre con piacere al Rally dell&#39;Adriatico&quot;, afferma Umberto Scandola &quot;&Egrave; una gara molto impegnativa su un fondo veloce e insidioso, inoltre i km di prove sono contenuti e non bisogner&agrave; sbagliare nulla. Se riguardo al passato, siamo sempre andati molto bene con &Scaron;KODA e per continuare ad essere competitivi abbiamo svolto una buona sessione di test per trovare le migliori regolazioni sulla Fabia R5, con la quale sono al debutto in queste condizioni. Sar&agrave; un appuntamento molto importante per il proseguo della stagione e vorremmo recuperare punti preziosi in campionato che al momento ci vede terzi a soli 1,75 punti dal secondo&quot;.  L&#39;uomo da battere, Paolo Andreucci, ha commentato: &quot;E&#39; una gara che negli ultimi anni non mi &egrave; stata amica, anche per qualche mia scelta poco felice. D&#39;altronde qui c&#39;&egrave; un elemento condizionante in pi&ugrave;: chi parte per primo, cio&egrave; io, deve pulire la strada dalla ghiaia e quindi deve gestire un minore grip. In questo senso so di poter contare sulle doti delle mie Pirelli, quindi spero di contenere il ritardo nel primo passaggio e di recuperare in quelli successivi. Ma soprattutto dovr&ograve; correre tenendo d&#39;occhio gli interessi di campionato: con le nuove norme sui punteggi assegnati per tappa, anche dopo tre vittorie il mio margine &egrave; decisamente pi&ugrave; magro del passato. Quindi qui innanzitutto &egrave; importante fare punti per non far avvicinare gli inseguitori.&quot;   

<p>Al via il quarto round stagionale del Campionato Italiano Rally, Scandola nelle Marche cerca la quarta vittoria per interrompere il dominio Andreucci-Peugeot</p> 

CIR, Scandola cerca il poker al Rally Adriatico

E adesso zitti tutti. Con una prima tappa semplicemente perfetta, Umberto Scandola ha messo in carniere la sua prima vittoria &ldquo;parziale&rdquo; del Tricolore 2016. &Egrave; del veronese ufficiale Skoda, infatti, la vittoria in Gara 1 al Rally di Sanremo. Un successo netto, anche se il distacco nei confronti di Giandomenico Basso &egrave; minimo, col comando preso in mano vincendo il primo passaggio a San Romolo, nel pomeriggio, e poi mantenuto fino al termine della prova di Bajardo, disputata alle 22:44. Tenera la notte, dunque, per Umberto Scandola e Guido D'Amore, che passano alla cassa e si portano a casa i 7,5 punti del successo di oggi, dopo aver vinto tre delle sei prove speciali in programma.  Alle loro spalle Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, con la Fiesta a Gpl della Brc, che sono riusciti ad imporsi nel passaggio notturno sulla prova di San Romolo, ma senza poter davvero avvicinarsi ai battistrada. In difficolt&agrave;, invece, Paolo Andreucci: il campione della Peugeot ha firmato la prima speciale ma non soddisfatto dell'assetto della sua 208, ha pi&ugrave; volte cercato di correggere il tiro in corso d'opera. Facendolo ha pure rimediato una penalit&agrave; di 10&rdquo; dopo essersi attardato a un controllo orario ma, conti alla mano, anche senza la penalizzazione non sarebbe andato pi&ugrave; in l&agrave; dei terzo posto di giornata. Buon quarto Alessandro Perico, davanti ad uno straordinario Nucita: il siciliano paga i secondi persi per una foratura, senza la quale sarebbe immediatamente sotto il podio. Sesto Campedelli, dopo una prima tappa tranquilla.  Nel 2Rm vittoria di giornata per Ferrarotti, con Panzani attardato da una foratura nell'ultima speciale, mentre tra gli Junior successo di Testa, con la 208 R2 ufficiale.  Daniele Sgorbini  La classifica di Gara 1 al Sanremo: 1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) in 52'04&rdquo;2; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 5&rdquo;3; 3. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 20&rdquo;4; 4. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 28&rdquo;0; 5. Nucita-Nucita (Ford Fiesta RRC) a 55&rdquo;3; 6. Campedelli-Fappani (Peugeot 208 T16) a 1'07&rdquo;7; 7. Michelini-Perna (Citroen DS3 R5) a 2'02&rdquo;4; 8. Chentre-Florean (Abarth Grande Punto S2000) a 2'49&rdquo;7; 9. Borgogno-Riterini (Peugeot 207 S2000) a 3'21&rdquo;3; 10. &ldquo;Ciava&rdquo;-Michi (Citroen DS3 R5) a 3'25&rdquo;0.

L'ufficiale Skoda in coppia con D'Amore precede di 5"3 Basso, difficolt&agrave; d'assetto per Andreucci

Scandola si aggiudica gara-1 a Sanremo

Due a zero e palla al centro. Davanti a tutti il primo giorno, di nuovo davanti a tutti l'indomani. Il Tricolore 2016, scattato questo fine settimana in Garfagnana con il Rally del Ciocco, si conferma affare per Paolo Andreucci e la Peugeot. Nonostante la rivoluzione regolamentare, che ora assegna i punti in base all'ordine di arrivo delle singole tappe, gli equilibri in campo non sono mutati e il nove volte campione d'Italia &egrave; subito riuscito a fare bottino pieno, mettendo gi&agrave; in carniere i primi 15 punti della stagione.  Alle spalle della premiata ditta Ucci-Ussi, si conferma Giandomenico Basso il pi&ugrave; in palla tra gli avversari. Il pilota della Brc, con la Ford Fiesta alimentata a Gpl e con gli nuovi pneumatici Pirelli (fino allo scorso anno calzava Michelin) &egrave; stato l'unico in grado di creare qualche grattacapo ad Andreucci, ma non &egrave; mai riuscito a mettere il muso della sua Ford davanti alla Peugeot del toscano.  Dietro, un podio che &egrave; cambiato tra il primo e il secondo giorno: nella gara di sabato, &egrave; stato Alessandro Perico a conquistare i punti assegnati per la medaglia di bronzo, con Scandola rallentato da una foratura e da una penalit&agrave;. Il giorno dopo l'ufficiale Skoda ha in parte contenuto i danni, recuperando un terzo posto di giornata che lascia comunque il suo bilancio in rosso.  Tra gli Junior, doppia vittoria per Giorgio Bernadi, mentre nel Due Ruote Motrici &egrave; Ivan Ferrarotti a far festa la domenica dopo il successo di Panzani il giorni prima.  La classifica di Gara 2 al Ciocco: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 50'26&rdquo;1; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 11&rdquo;7; 3. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) a 33&rdquo;1; 4. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 41&rdquo;5; 5. Tassone-De Marco (Peugeot 208 T16) a 1'30&rdquo;4; 6. Michelini-Perna (Citroen DS3 R5) a 1'34&rdquo;5; 7. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 1'50&rdquo;7; 8. Tempestini-Banca (Ford Fiesta R5) a 1'56&rdquo;1; 9. Baccega-Menchini (Ford Fiesta R5) a 1'56&rdquo;4; 10. Ciavarella-Michi (Citroen DS3 R5) a 2'17&rdquo;7.  Daniele Sgorbini   

L'alfiere Peugeot si ripete nella gara-2 di campionato italiano, sopravanzando Basso, Scandola e Perico nell'ordine

Andreucci vince anche la seconda tappa CIR al Ciocco

Passano gli anni, cambiano le regole, si accorciano le gare. Ma il risultato, alla fine, non cambia: sono sempre Paolo Andreucci, Anna Andreussi e la Peugeot i dominatori del Campionato Italiano Rally. Il nove volte Campione Italiano ha infatti concluso in testa la prima tappa del Rally del Ciocco, che ai fini del campionato vale come Gara 1. Suoi dunque i primi 7.5 punti distribuiti per la vittoria di giornata.  &ldquo;Ucci&rdquo; ha preso il comando sin dal prologo di Forte dei Marmi e non l'ha pi&ugrave; lasciato, riuscendo prova dopo prova &ndash; ben 13 ma per appena 75 km di speciali - ad incrementare il proprio vantaggio nei confronti di Giandomenico Basso. Il pilota trevigiano della Brc ha cercato in ogni modo di resistergli, ma pur rimanendo sempre in scia, non ha mai dato l'impressione di poter davvero impensierire l'alfiere della Peugeot. Per la prima volta con le Pirelli sulla sua Fiesta Ldi, si &egrave; anche imposto in tre speciali, ma non &egrave; bastato per mettere il sale sulla coda del garfagnino.  Terza piazza, pi&ugrave; che convincente, per Alessandro Perico, che qui riusc&igrave; a imporsi lo scorso anno e che oggi si &egrave; dimostrato la terza forza del campionato. Prima giornata deludente, invece, per Umberto Scandola: il veronese della Skoda, storicamente, non riesce ad essere particolarmente incisivo al Ciocco e oggi ha pure dovuto fare i conti con una foratura e un ritardo ad un controllo orario che non gli hanno permesso di andare oltre al quarto posto.  Primo posto tra le 2Rm per Panzani, davanti a Ferrarotti e a uno stupefacente Pisani, mentre tra gli Junior ha chiuso in testa Bernardi, davanti a Pollara e Casella, con Testa fermo sin da ieri sera a causa di un piccolo infortunio occorso al navigatore Daniele Mangiarotti.  Daniele Sgorbini  La classifica di Gara 1 CIR al Rally del Ciocco 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 57'52&rdquo;2; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 14&rdquo;2; 3. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 55&rdquo;6; 4. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) a 1'04&rdquo;8; 5. Tempestini-Banca (Ford Fiesta R5) a 1'48&rdquo;6; 6. Baccega-Menchini (Ford Fiesta R5) a 2'24&rdquo;6; 7. &ldquo;Ciava&rdquo;-Michi (Citroen DS3 R5) a 2'31&rdquo;7; 8. Cogni-Ciucci (Peugeot 207 S2000) a 2'47&rdquo;6; 9. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 2'48&rdquo;3; 10. Panzani-Baldacci (Renault Clio R3T) a 3'52&rdquo;7.  

Con la Peugeot precede la Fiesta a gas di Basso e l'altra Peugeot di Perico. Non bene Scandola

Ad Andreucci la prima tappa del CIR 2016

La notizia era nell'aria e peraltro gi&agrave; anticipata da As, che per primo aveva svelato anche la nuova sede per il team Skoda Italia Motorsport. Oggi - finalmente - &egrave; arrivata anche l'ufficialit&agrave;, con il comunicato stampa di Skoda Italia che annuncia il proseguimento dell'impegno nel Tricolore, con la Fabia R5 affidata a Umberto Scandola.  Si tratta della prima pedina ad andare al proprio posto nello scacchiere del Cir 2016, che nel pilota veronese vede uno dei principali candidati al titolo, dopo il brillante finale di stagione 2015 che lo ha visto vincente a Roma e al Due Valli.  Scandola - che corre nel team diretto dal fratello Riccardo - avr&agrave; al proprio fianco ancora Guido D'Amore. Ufficializzato anche l'impegno della casa madre, con Skoda Motorsport ancora al via del WRC2, con due Fabia R5 affidate a Lappi-Ferm e Tidemand-Andersson, a partire dal prossimo Rally di Svezia.  Ora si attende la risposta di Peugeot, che deve ancora ufficializzare la firma di Paolo Andreucci.  Daniele Sgorbini

La notizia era nell'aria e peraltro gi&agrave; anticipata da Autosprint. Oggi, finalmente, &egrave; arrivata anche l'ufficialit&agrave;

Skoda conferma Scandola e D'Amore nel CIR 2016

Italiano Rally - Due Valli: Scandola padrone di casa

Da Verona: Daniele Sgorbini  Uno scratch a testa in una seconda tappa che, con le sue due prove appena, certo non poteva cambiare le cose: nel primo passaggio a Erbezzo &egrave; stato Giandomenico Basso a far ruotare le lancette pi&ugrave; rapidamente di tutti, in quello dopo &egrave; toccato a Umberto Scandola essere il pi&ugrave; veloce nell'ultima prova speciale del Tricolore 2015.   Nient'altro da dire in una domenica che ha confermato i verdetti del giorno prima e che ripete esattamente il podio gi&agrave; visto al Rally di Roma Capitale: primo Umberto Scandola, secondo Giandomenico Basso e terzo Paolo Andreucci. Un successo perentorio quello di Scandola con la Skoda, che per&ograve; non gli basta per portarsi a casa il secondo posto in campionato, che resta a Basso per un punto appena.   In Peugeot, dopo aver conquistato lo Junior con Tassone e l'Assoluto con re-Ucci, hanno ancora di che far festa per il nono titolo Costruttori, cui qui ha contribuito pure la quarta piazza del campione italiano under 25. Quinta piazza finale e Trofeo Indipendenti per Fabrizio Andolfi Junior, che ha chiuso davanti a Luca Rossetti. Il friulano &egrave; stato di gran lunga il migliore tra le Clio R3T, ma non gli &egrave; bastato per far suo l'Italiano Produzione, andato a Ivan Ferrarotti.  La classifica finale del Rally Due Valli  Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) in 1.43'13"5; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 34"6; 3. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 1'10"4; 4. Tassone-Michi (Peugeot 208 T16) a 3'53"3; 5. Andolfi-Savoia (Ford Fiesta R5) a 4'07"4. 

Il pilota Skoda vince l'ultimo round del CIR 2015, a Peugeot il titolo costruttori

Italiano Rally, Scandola vince il Due Valli

da Verona: Daniele Sgorbini  Ora che finalmente ha iniziato a dare del tu alla sua Skoda Fabia R5, Umberto Scandola si conferma come il pilota del momento nel Campionato Italiano Rally. Dopo aver infatti vinto sul filo di lana il Rally di Roma Capitale, l'ufficiale Skoda ha saldamente in mano pure la classifica del Due Valli, ultimo appuntamento del Tricolore 2015 (CIR). Alla fine della prima tappa il veronese, che come sempre divide l'abitacolo della berlina c&eacute;ca con Guido D'Amore, guida il gruppo con un margine gi&agrave; pi&ugrave; che rassicurante su Giandomenico Basso e Paolo Andreucci.  Il pilota della Ford Fiesta alimentata a Gpl griffata Brc, nonostante la non perfetta forma fisica, ci ha provato in ogni modo a contrastarlo, ma ha lasciato sul campo una ventina di secondi nel pomeriggio, per colpa di un problema all'idroguida della sua vettura. Decisamente pi&ugrave; in ombra Andreucci: dopo aver sbagliato la scelta di gomme al mattino, tanto da presentarsi all'assistenza di met&agrave; giornata praticamente sulle tele, il garfagnino nove volte campione d'Italia ha pure toccato nella nona speciale, danneggiando l'anteriore della sua 208 T16. Al toscano basta comunque portare in fondo la vettura, per consegnare al Leone l'ennesimo titolo Costruttori.  A dargli man forte anche il compagno Michele Tassone, quarto al termine di una tappa condotta con grande attenzione e cercando di migliorare i propri tempi prova dopo prova. Sesta piazza per Andolfi, con la Fiesta Hankook, davanti a Luca Rossetti che guida tra le Clio R3T davanti al bravissimo Panzani, risultato che per&ograve; non basta al friulano per mettere le mani sul titolo. Da applausi la gara di Daniele Fiocco, ottavo assoluto con la vecchissima Renault Clio Williams.  La classifica del Rally Due Valli alla fine della prima tappa: Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) in 1.16'40"8; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 35"6; 3. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 41"7; 4. Tassone-Michi (Peugeot 208 T16) a 3'15"8; 5. Andolfi-Savoia (Ford Fiesta R5) a 3'24"8.

Al termine della prima tappa del Due Valli il pilota Skoda precede Basso e Andreucci

CIR: Scandola comanda in casa

CIR - Rally di Roma: nel segno di Scandola

da San Marino: Daniele Sgorbini   Lui giura che, per ora, non ha ancora pensato al pallottoliere. Alla classifica di campionato e all'allungo che potrebbe essere decisivo per cucirsi il nono scudetto sulla tuta. Si gode il momento e abbozza, Paolo Andreucci. Che, col successo portato a casa oggi ai piedi del Titano, scrive il proprio nome nell'albo d'oro della gara nell'Antica Repubblica per la quinta volta. Successo pesante, come un macigno. Coi ritiri di Umberto Scandola - che ha parcheggiato sul tetto la nuova Fabia R5 sulla seconda prova - e di Chardonnet, fermato dalla rottura del collettore di scarico dopo una corsa anonima. Col terzo posto, insipido insipido di Giandomenico Basso. E col resto della concorrenza che s'&egrave;, semplicemente, dileguato.  Cos&igrave; nella storia buona per un giorno, resta tanto di buono da raccontare su Simone Campedelli. Che ha ripreso un volante in mano dopo un anno e che in un amen s'&egrave; ritrovato a lottare per un posto al sole. Come solo i grandi san fare, ovviamente. Alla fine la sua medaglia d'argento brilla davvero. Come il quarto posto di Mauro Trentin, che con questo risultato mette un macigno sulla classifica del Trofeo Terra. O come il nono assoluto di Michele Tassone che festeggia proprio qui lo scudetto riservato agli Under 25.  La classifica finale del San Marino:  1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1:37'45.6; 2. Campedelli-Fappani (Peugeot 207) a 26.9; 3. Basso-Granai (Ford Fiesta R5 LDI) a 1'25.6; 4. Trentin-De Marco (Peugeot 207) a 2'51.2; 5. Reggini-Bizzocchi (Skoda Fabia) a 2'53.9; 6. Ceccoli-Biondi (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 6'00.9; 7. Biolghini-Castiglioni (Skoda Fabia) a 6'31.8; 8. Cobbe-Turco (Ford Fiesta) a 7'38.3; 9. Tassone-Michi (Peugeot 208) a 9'36.6; 10. Panzani-Baldacci (Renault Twingo) a 10'54.0; Prima giornata con Andreucci che allunga le mani  Una prova appena. Corta, per giunta. Tanto &egrave; durato il debutto a San Marino della nuova Skoda Fabia R5 affidata a Umberto Scandola e Guido D'Amore. Il veronese aveva pure iniziato col piede giusto, mettendo tutti in riga nel primo passaggio sulla frazione di Monte San Benedetto. Poi, per&ograve;, ha sprecato tutto, mettendosi la Fabia per cappello nella frazione successiva: &laquo;Si &egrave; alzata dietro su un dosso, nemmeno io ho capito perch&eacute;&raquo;, spiegava sconsolato qualche ora dopo.  Paolino Andreucci sorride sornione e ringrazia. Sa bene, il "ottovoltecampione", che 'sto giro avrebbe dovuto faticare pi&ugrave; del solito per accomodare la faccenda e l'essersi trovato servita su un piatto d'argento la prima piazza, di certo non gli ha fatto dispiacere. Gi&agrave;, perch&eacute; a rendere perfetta la giornata al garfagnino e a tutto il clan col Leone cucito sul petto, ci ha pensato pure un Simone Campedelli in forma strepitosa. Al rientro dopo un anno di assenza, il romagnolo con la 207 di Munaretto ha preso il comando delle operazioni nel primo giro per poi stabilirsi in un granitico secondo posto nel resto della giornata.  Terzo, al piccolo trotto, Giandomenico Basso, che qui punta pi&ugrave; che altro a rastrellare qualche punto dopo la battuta a vuoto in Sicilia. Cos&igrave;, quando a conclusione della prima tappa manca soltanto la salita alla Rocca da affrontare sull'asfalto con le gomme da terra e le luci supplementari montate, &egrave; gi&agrave; tempo di sbadigli. Pure nel Trofeo Terra, dove dopo Trentin e Ricci occorre far partire la clessidra per aspettare gli altri. E anche, purtroppo, nello Junior, dove a Michele Tassone - con Giuseppe Testa a casa a contemplare un salvadanaio vuoto - basta portare la macchina in fondo per cucirsi sulla tuta lo scudetto degli Under 25. Troppo poco, per un campionato che era partito con ben altre promesse.  La classifica temporanea della quinta prova del Campionato Italiano Rally: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.12&rsquo;28&rdquo;1; 2. Campedelli-Fappani (Peugeot 207 S2000) a 17&rdquo;9; 3. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 1&rsquo;22&rdquo;3; 4. Reggini-Bizzocchi (Skoda Fabia S2000) a 2&rsquo;16&rdquo;0; 5. Trentin-De Marco (Peugeot 207 S2000) a 2&rsquo;33&rdquo;4; 6. Ricci-Pfister (Ford Fiesta R5) a 2&rsquo;52&rdquo;6; 7. Ceccoli-Biondi (Mitsubishi Lancer Evo IX R4) a 4&rsquo;46&rdquo;3; 8. Biolghini-Castiglioni (Skoda Fabia S2000) a 5&rsquo;03); 9. Cobbe-Turco (Ford Fiesta S2000) a 5&rsquo;30&rdquo;8; 10. Capellini-Oberti (Mitsubishi Lancer Evo IX R4) a 10&rsquo;04&rdquo;9.  

Nella quinta prova di italiano rally, subito fuori Scandola con la nuova Fabia R5, &egrave; 2&deg; Campedelli

Andreucci vince anche a San Marino

da Campofelice di Roccella (PA): Daniele Sgorbini  E con questa fanno nove. Tanti sono i successi di Paolo Andreucci al Rally Targa Florio. &ldquo;A cursa&rdquo;, come la chiamano da queste parti, la gara automobilistica pi&ugrave; antica del mondo, &egrave; sempre pi&ugrave; un affare del garfagnino. Che con il successo conquistato oggi guadagna pure 15 punti pesantissimi nella corsa verso lo scudetto del CIR, considerando pure la battuta a vuoto di Giandomenico Basso, al traguardo ma fuori da punti dopo la toccata di ieri.  E dire che per Ucci non era cominciata affatto bene, con la rottura del cambio sulla prova spettacolo di Collesano, gioved&igrave; sera. Il mattino dopo per&ograve; i meccanici della Racing Lions hanno fatto il miracolo, sostituendo la trasmissione della 208 R5 in appena sedici minuti, consentendo cos&igrave; al garfagnino di restare in corsa. Il resto lo ha fatto Basso, con l'errore che l'ha tolto dai giochi per la vittoria mentre era al comando.  Medaglia d'argento &ndash; ottima &ndash; per Umberto Scandola, capace ancora una volta di trarre il massimo dalla sua Fabia S2000 &ndash; alla sua ultima gara prima della nuova R5 &ndash; e terza piazza per Seb Chardonnet, sempre pi&ugrave; concreto a volante della Fiesta R5. Successo nel Produzione per Rossetti e vittoria di Michele Tassone nello Junior, che ha cos&igrave; completato l'ottima giornata della squadra ufficiale Peugeot.  La classifica finale della 99&ordf; Targa Florio: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.09'38&rdquo;0; 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 47&rdquo;0; 3. Chardonnet-De La Haye (Ford Fiesta R5) a 1'32&rdquo;4; 4. Rossetti-Chiarcossi (Renault Clio R3T); a 6'17&rdquo;1 5. Vintaloro-Cambria (Citroen DS3 R5) a 7'08&rdquo;9; 6. Tassone-Michi (Peugeot 208 R2) a 7'40&rdquo;9; 7.Testa-Inglesi (Peugeot 208 R2) a 7'49&rdquo;3; 8. Ferrarotti-Fenoli (Renault Clio R3T) a 7'59&rdquo;9; 9. Rossi-Torlasco (Peugeot 208 R2) a 9'55&rdquo;7; 10. Andolfi-Rocca (Renault Clio R3T) a 13'22&rdquo;8.  

Precede Scandola e Chardonnet dopo la battuta a vuoto di Basso

CIR: Andreucci trionfa al Targa Florio

Rally Adriatico, Scandola si rilancia

da Cingoli (MC): Daniele Sgorbini  Niente da fare. Ogni volta che si tenta di capirci qualcosa nel Tricolore 2015, ecco che subito le carte si rimescolano. Se al Sanremo era stato Paolo Andreucci a offrire una dimostrazione di forza impressionante, sulla terra dell'Adriatico &egrave; toccato a Umberto Scandola recitare il ruolo del padrone assoluto. Non una novit&agrave; per il veneto di Skoda Italia Motorsport, che da queste parti ha fatto saltare il banco nel 2013 e pure l'anno scorso. Davanti a tutti sin dal pronti via, Scandola ha tirato ceffoni secchi al resto della truppa quando serviva. Lo ha fatto prima con Basso, per chiarire subito la faccenda, l'ha rifatto il giorno dopo con Chardonnet, quando al francese era venuta una mezza idea di provarci. Cos&igrave; una stagione che per il veronese era cominciata tutt'altro che bene, inizia finalmente a prender forma. Per la vittoria, certo. Ma pure per il secondo posto in campionato che ora si fa sempre pi&ugrave; interessante.  Anche e soprattutto per quanto fatto vedere sulla terra delle Marche da Sebastien Chardonnet: il francese dell'Erreffe ha dimostrato che quello visto a Sanremo era solo il fantasma di s&eacute; stesso e in una gara che gi&agrave; conosceva per averla disputata due anni fa, si &egrave; espresso a livelli altissimi. Meglio di Basso e Andreucci, giusto per intendersi. Se Giandomenico Basso, con la Fiesta a Gpl della Brc non gode, visto che non &egrave; mai riuscito a trovare il feeling giusto, Paolo Andreucci non piange solo per i punti rastrellati col quarto posto, che gli permettono di restare in testa al campionato. Ma il toscano non &egrave; mai entrato n&eacute; in lotta per la vittoria n&eacute; per il podio, attardato da problemi pi&ugrave; o meno grandi e mai del tutto a sua agio sulle veloci strade attorno a Cingoli. Nel Trofeo Terra vittoria per Trentin davanti a Ricci, mentre tra gli Junior &egrave; stato Tassone ad avere la meglio dopo una lotta serratissima contro Testa e dopo l'inizio sopra le righe di Rossi.  La classifica finale dell'Adriatico: 1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) in 1.20'45&rdquo;0; 2. Chardonnet-De La Haye (Ford Fiesta R5) a 21&rdquo;0; 3. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 50&rdquo;3; 4. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 1'08&rdquo;4; 5. Trentin-De Marco (Peugeot 207 S2000) a 2'13&rdquo;4; 6. Ricci-Pfister (Ford Fiesta R5) a 2'29&rdquo;1; 7. Costenaro-Bardini (Peugeot 207 S2000) a 3'09&rdquo;5; 8. Suninen-Markkula (Skoda Fabia S2000) a 3'16&rdquo;0; 9. Dettori-Pisano (Skoda Fabia S2000) a 5'06&rdquo;9; 10. Ciava-Ciucci (Ford Fiesta R5) a 5'55&rdquo;8. Scandola in testa alla fine della prima giornata Due passaggi ad Avenale, poco pi&ugrave; di otto chilometri a botta e poi tutti a nanna. Il giorno uno del Rally Adriatico (3&ordf; prova del CIR) ha il sapore di un aperitivo, ma &egrave; un sapore decisamente gradito per Umberto Scandola e Guido D'Amore, che con la Skoda Fabia S2000 piazzano due scratch e si mettono a tirare il gruppo. Per 3&rdquo;7 appena su Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, secondi con la Ford Fiesta a Gpl della Brc e per 4&rdquo;9 su Sebastien Chardonnet, ottimo e sorprendente terzo assoluto con la Fiesta R5 delle Erreffe. Il francese, che gi&agrave; conosce le strade dell'Adriatico, sta dimostrando tutt'altro passo rispetto a quello visto a Sanremo.  Abbastanza per mettersi alle spalle nientemeno che sua maest&agrave; Paolo Andreucci: l'otto volte campione d'Italia ha morso il freno nel primo passaggio, quando si &egrave; lamentato per un calo di potenza causato dalla valvola pop-off e ha un po' dormito alla partenza del secondo. Ma la strada &egrave; ancora lunga e il tempo per recuperare non gli manca. Quinto, pure lui non troppo lontano, &egrave; Stefano Albertini, che precede di un secondo e mezzo appena l'ottimo Simone Tempestini: il figlio d'arte che corre con licenza romena, a sua volta sta tenendo dietro il talento finlandese Suninen. Nel Trofeo Terra, dopo l'exploit iniziale di Manfrinato, comanda ora Mauro Trentin.  La classifica dell'Adriatico dopo due prove speciali:  1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) in 10'48&rdquo;7; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 3&rdquo;7; 3. Chardonnet-De La Haye (Ford Fiesta R5) a 4&rdquo;9; 4. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 7&rdquo;9; 5. Albertini-Fappani (Peugeot 208 T16) a 12&rdquo;4; 6. Tempestini-Chiarcossi (Ford Fiesta R5) a 13&rdquo;9; 7. Suninen-Markkula (Skoda Fabia S2000) a 20&rdquo;3; 8. Trentin-De Marco (Peugeot 207 S2000) a 29&rdquo;4; 9. &ldquo;#NC3&rdquo;-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 30&rdquo;4; 10. Costenaro-Bardini (Peugeot 207 S2000) a 30&rdquo;4.

Alle sue spalle il francese Chardonnet e Basso. Molti problemi per Andreucci

CIR: Scandola trionfa all'Adriatico

da Verona: Daniele Sgorbini  Gara e titolo! Paolo Andreucci e Anna Andreussi, con la Peugeot 208 T16 gommata Pirelli, hanno compiuto un vero capolavoro al Rally Due Valli, ultimo atto del Tricolore 2014 e decisivo ai fini del titolo. Una gara cui si sono presentati in tre in corsa per lo scudetto, con Scandola, Basso e lo stesso Andreucci che dovevano a tutti i costi vincere per assicurarsi il campionato. Quella che sulla carta doveva essere una sfida aperta, &egrave; stata invece in realt&agrave; una gara senza storia, con l'equipaggio ufficiale Peugeot che ha da subito ha fatto leggere la targa agli avversari.  Un forcing incontenibile per chiunque quello di Andreucci, che ha dimostrato sul campo di essere impeccabile nei momenti decisivi. Un ottavo titolo piloti per il toscano che &egrave; maturato dopo una stagione veramente intensa, iniziata in salita e proseguita con una dimostrazione di forza impressionante, grazie al lavoro di equipaggio, squadra e gommista. Alle spalle di Andreucci hanno chiuso, sia in gara sia in campionato, Giandomenico Basso e Mitia Dotta, con la Ford Fiesta alimentata a Gpl della Brc. Quella del team piemontese &egrave; stata comunque una sfida vinta, che ha dimostrato come una vettura a gas possa essere vincente anche in un contesto impegnativo come quello del CIR.  Delusione invece per Umberto Scandola e per la Skoda. Il campione 2013 sperava, nella sua gara di casa, di riuscire a conservare il titolo, ma la sua gara &egrave; iniziata in salita con un foratura sulla prima prova di sabato ed &egrave; proseguita alle spalle dei primi due, segno che probabilmente il gap tra le pi&ugrave; recenti R5 e le Super 2000 &egrave; ormai troppo evidente sull'asfalto. Due Valli decisivo anche per il titolo Produzione, andato a Ivan Ferrarotti con la Renault Clio R3C, anche se la due ruote motrici ha visti protagonisti soprattutto Stefano Albertini, grande sesto assoluto con la Peugeot 208 R2 e il giovane Alberto Rossi, addirittura quinto all'esordio nel Cir con una Clio S1600.  La classifica finale del Rally Due Valli: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.41'49&rdquo;8; 2. Basso-Dotta (Ford Fiesta Ldi) a 21&rdquo;8; 3. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 1'21&rdquo;3; 4. Ciava-Ciucci (Ford Fiesta R5) a 5'47&rdquo;5; 5. Rossi-Rocchi (Renault Clio S1600) a 8'59&rdquo;6; 6. Albertini-Mazzetti (Peugeot 208 R2) a 10'24&rdquo;3; 7. Piatto-Farina (Renault Clio R3C) a 10'43&rdquo;2; 8. Ferrarotti-Fenoli (Renault Clio R3C) a 10'58&rdquo;4; 9. Scattolon-Grimaldi (Peugeot 208 R2) a 11'27&rdquo;5; 10. Andolfi-Casalini (Renault Clio R3T) a 11'37&rdquo;9. Prima tappa ad Andreucci, che distanzia Basso e Scandola Tre piloti in corsa per il titolo nell'ultima gara del Tricolore Rally con la vittoria quale unica opzione utile per mettere le mani sullo scudetto. Il Rally Due Valli, che si &egrave; aperto ieri sera con la specialina di Torricelle e che si chiuder&agrave; domani a ora di pranzo all'ombra dell'Arena, prometteva lotta dura e senza paura tra Paolo Andreucci, Giandomenico Basso e Umberto Scandola. Lotta che, nei fatti, non c'&egrave; sino ad ora stata, visto che il sette volte campione d'Italia della Peugeot ha offerto da subito una dimostrazione di forza impressionante, infilando una serie di scratch che ha tramortito la concorrenza.  La premiata ditta Andreucci-Andreussi ha fatto la differenza soprattutto nell'ultima speciale del primo giro, dove ha rifilato 6&rdquo;0 a Basso e 9&rdquo;5 a Scandola. Il pilota della Brc &egrave; l'unico ad essere riuscito in qualche modo a contenere i danni, mentre per quello della Skoda, campione Italiano uscente, la gara di casa &egrave; cominciata in salita, con una foratura sulla prima speciale del sabato che l'ha subito allontanato dalla vetta.  Alle spalle dei primi tre, con Nucita fermato dalla rottura del motore, scampoli di gloria per Ciavarella, quarto con la Fiesta R5, e Arbetti, che si diverte in quinta piazza a maneggiare una Fabia S2000. Da applausi, nonostante il tempo perso nella settima speciale, la gara di Stefano Albertini, che ha a lungo condotto la gara delle due ruote motrici, prima di lasciare spazio a Rossi. Da segnalare il doppio debutto italiano della nuova Renault Clio R3T affidata a Pajunen e Andolfi: il primo ha parcheggiato malamente a Ca del Diaolo, mentre l'altro &egrave; in piena corsa per mettere le mani sul titolo Produzione.  La classifica del Rally Due Valli alla fine della prima tappa: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.12'23&rdquo;1; 2. Basso-Dotta (Ford Fiesta Ldi) a 33&rdquo;1; 3. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 1'15&rdquo;7; 4. Ciava-Ciucci (Ford Fiesta R5) a 3'42&rdquo;9; 5. Rossi-Rocchi (Renault Clio S1600) a 6'08&rdquo;3.  

Il portacolori Peugeot si aggiudica cos&igrave; il titolo Tricolore Rally

CIR: Andreucci domina al Due Valli

E' stata disegnata dal lettore Lorenzo Amadei di Ancona la livrea delle tute realizzate da Freem che Umberto Scandola e Guido D'Amore indosseranno la prossima settimana, in occasione del Rally Due Valli incaricato di decidere il nome del Campione Italiano rally 2014. L'equipaggio della Skoda Italia, attuale leader del Tricolore, aveva gi&agrave; gareggiato lo scorso anno al Rally di San Marino con le tute Freem disegnate da un lettore del nostro giornale ed aveva vinto la gara e quindi il titolo: "Speriamo che il precedente sia di buon auspicio - spiega Massimo Foffano, uno dei titolari della Freem - per Scandola e D'Amore. La livrea suggerita da Lorenzo Amadei &egrave; molto grintosa, in perfetta sintonia con i nostri prodotti. La cosa che pi&ugrave; ci piace &egrave; che il lettore di Autosprint potr&agrave; seguire come nostro ospite e in prima persona una gara sicuramente appassionante".

Selezionato il disegno vincitore tra quelli giunti in redazione, &egrave; di Lorenzo Amadei e sar&agrave; indossata dai piloti Scandola e D'Amore

Ecco la tuta scelta per il Rally Due Valli

CIR Adriatico

da Jesi (AN): Daniele Sgorbini  Alla fine in qualche modo ci hanno messo una pezza. Ma quel cambio che ha fatto crac sulla Peugeot 208 T16 di Paolo Andreucci e Anna Andreussi poteva davvero costare carissimo all'equipaggio pi&ugrave; vincente del Tricolore. Gi&agrave;, perch&eacute; se la classifica assoluta racconta di un Andreucci soltanto dodicesimo al traguardo, quella che tiene conto dei soli iscritti al Tricolore lo mette al terzo posto e gli consegna dieci punti che potrebbero rivelarsi preziosissimi in vista della volata finale.  Una volata a tre tesissima, con Umberto Scandola che torna dall'Adriatico forte di una vittoria che gli consente di presentarsi all'ultima gara con ancora tutte le proprie carte da giocare. Il campione 2013 &egrave; stato autore di una gara intelligente: partendo col numero 1 sulle portiere ha spazzato la strada agli altri nel primo giro e quando poi si &egrave; trovato in testa ha mantenuto la freddezza necessaria per portare a casa il bottino grosso.  E se la seconda piazza assoluta &egrave; andata al bravissimo Denis Colombini - che bello sarebbe vederlo correre con continuit&agrave; nell'Italiano - i 12 punti del secondo posto del Tricolore se li &egrave; presi Giandomenico Basso, che alla fine del campionato potrebbe essere proprio il terzo incomodo gaudente nella battaglia tra Scandola e Andreucci. La giornata nera Peugeot viene in parte compensata dalla matematica vittoria del Leone nel Costruttori, anche se gli obiettivi veri erano altri. Come lo Junior, che con il ritiro di Albertini dovuto a noie elettroniche, ha preso definitivamente la strada verso Giacomo Scattolon, altro pilota Peugeot, ma privatissimo.  La classifica finale del Rally Adriatico: 1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia) in 1.23'44&rdquo;8; 2. Colombini-Furlan (Ford Fiesta R5) a 30&rdquo;5; 3. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 LDI) a 57&rdquo;1; 4. Pons Puigdollers-Amigo Colon (Ford Fiesta R5) a 1'09&rdquo;3; 5. Travaglia-Ciucci (Peugeot 207 S2000) a 1'20&rdquo;3; 6. Ricci-Pfister (Ford Fiesta R5) a 2'12&rdquo;2; 7. Tempestini-Pulpea (Ford Fiesta) a 3'25&rdquo;3; 8. Costenaro-Bardini (Peugeot 207 S2000) a 3'54&rdquo;2; 9. Taddei-Gaspari (Mitsubishi Lancer Evo IX) a 3'55&rdquo;2; 10. Biolghini-Morina (Skoda Fabia S2000) a 5'33&rdquo;2.    CIR: disfatta Peugeot all'Adriatico Un disastro, per usare le parole di Eugenio Franzetti. Il responsabile relazioni esterne di Peugeot Italia non usa giri di parole per commentare quanto accaduto oggi al Rally Adriatico. Quello che poteva e doveva essere un appuntamento chiave del Tricolore, si &egrave; invece rivelato una Caporetto per la squadra di Peugeot Italia. Paolo Andreucci, al comando dopo le prime 5 prove speciali, ha visto andare in fumo la sua gara nella sesta quando, dopo un dritto, la sua 208 T16 ha evidenziato un problema meccanico alla trasmissione. Risultato? Quasi 4 minuti persi e il timore di non riuscire neppure a riportare la vettura in parco assistenza, visto che mancano ancora due speciali prima del prossimo intervento dei meccanici.  Ancora peggio &egrave; andata a Stefano Albertini: il pilota dello Junior Team Peugeot, in piena lotta per il Tricolore riservato agli under 28, ha gi&agrave; abbandonato la sua 208 R2 nel service park di Jesi, dopo un inizio caratterizzato da problemi elettronici che lo avevano gi&agrave; relegato all'ultimo posto nella classifica parziale del Tricolore Junior. Godono cos&igrave; gli altri, a iniziare da Umberto Scandola, ora in testa alla gara con la Skoda Fabia ufficiale, davanti alla Ford Fiesta a Gpl di Giandomenico Basso, che lo segue a 14"1. Gode pure Denis Colombini, trasparente ai fini del Cir, ma ottimo terzo assoluto. E gode anche Renato Travaglia, cui basta portare la propria 207 al traguardo per mettere le mani sul Trofeo Rally Terra. Nello Junior, con Albertini fuori dai giochi, Giacomo Scattolon ha l'occasione d'oro per tentare il colpaccio e mettere un'ipoteca sul campionato.  La classifica del Rally Adriatico dopo 6 delle 11 prove speciali in programma 1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) in 41'53"1; 2. Basso-Dotta (Ford Fiesta Ldi) a 14"1; 3. Colombini-Furlan (Ford Fiesta R5) a 24"3; 4. Pons-Amigo a 45"4; 5. Travaglia-Ciucci a 52"7.

Andreucci invece soffre ma contiene i danni nelle Marche. Mentre Scattolon prende il largo nello Junior

CIR: Scandola vince all'Adriatico

da Cividale del Friuli (UD): Daniele Sgorbini   Un dominio, senza se e senza ma. Senza esitazioni e, soprattutto, senza mai lasciare neppure un'illusione agli avversari. Paolo Andreucci, Anna Andreussi, la Peugeot e la Pirelli sono tornati a recitare, in occasione del Rally del Friuli, il ruolo loro pi&ugrave; congeniale, visto che hanno messo le mani sulla gara sin dal primo metro, imponendo un ritmo che &egrave; stato semplicemente inavvicinabile per chiunque. Il toscano sette volte campione d'Italia ha messo assieme una fila impressionante di scratch, per lasciare alla concorrenza soltanto le briciole alla fine, quando doveva semplicemente limitarsi a controllare.  Alle sue spalle ha chiuso Giandomenico Basso: dopo una prima tappa difficile, il trevigiano della Brc &egrave; stato capace di rimontare e di riportare la sua Fiesta alimentata a Gpl al secondo posto. Un risultato pesante in ottica campionato, che consente a Basso di mantenersi pienamente in corsa per il titolo. Chi recrimina dopo la due giorni in Friuli &egrave; soprattutto Umberto Scandola: a lungo secondo, il campione d'Italia 2013 ha prima visto scivolargli di mano la medaglia d'argento a vantaggio proprio di Basso e ha poi rischiato di perdere tutto nell'ultima prova, quando ha toccato un rail e ha dovuto sudare freddo per uscire dalla speciale col moncone di una ruota, prima di chiudere 5&deg; assoluto e 4&deg; tra gli iscritti al Cir. Sul terzo gradino del podio &egrave; salito cos&igrave; un raggiante Alessandro Perico, che ha portato al debutto la sua nuova 208 R5, davanti al bravissimo Alessandro Bosca.  Tra gli Junior successo perentorio di Stefano Albertini, davanti a Giacomo Scattolon, mentre nel Produzione&nbsp; ha avuto la meglio Ivan Ferrarotti su Di Palma e Andolfi.  La classifica finale del 50&deg; Rally del Friuli: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.47'40"9; 2. Basso-Dotta (Ford Fiesta Ldi) a 45"0; 3. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 2'08"6; 4. Bosca-Aresca (Peugeot 207 S2000) a 2'55"3; 5. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 4'42"7; 6. Perego-De Luis (Ford Fiesta R5) a 7'14"2; 7. Ferrarotti-Fenoli (Renault Clio R3) a 7'16"4; 8. Koessler-Hofmann (Subaru Impreza Wrx) a 7'33"2; 9. Di Palma-"Cobra" (Renault Clio R3) a 7'55"0; 10. Toffoli-Coletti (Peugeot 207 S2000) a 8'34"2.   Tre su tre: grande inizio per Andreucci in Friuli Tre sberle rumorose e capaci di far male: Paolo Andreucci e Anna Andreussi, con la Peugeot 208 T16 della Racing Lions, hanno scelto i fatti per mettere a tacere le troppe polemiche che hanno accompagnato la lunga pausa estiva del Tricolore. La coppia d'oro dei rally italiani ha infatti imposto un ritmo altissimo sin dai primi metri della 50&ordf; edizione del Rally del Friuli. Il sesto appuntamento dell'Italiano &egrave; cos&igrave; cominciato sotto il segno del Leone, con una dimostrazione di forza che ha fiaccato le ambizioni dei due principali avversari nella comunque apertissima corsa al titolo.  Alle spalle del sette volte campione d'Italia, dopo tre speciali e prima del secondo passaggio a Erbezzo e della passerella lungo i 1600 metri della speciale disegnata attorno a Piazza I Maggio a Udine, si trova al momento Umberto Scandola. Il veronese, come sempre affiancato da Guido d'Amore sulla Fabia S2000 ufficiale, ha pagato un ritardo piuttosto importante nelle prime due speciali e si &egrave; fatto pi&ugrave; vicino nel secondo giro a Subit, ma al momento insegue a 17"1 dal rivale. Pi&ugrave; indietro Giandomenico Basso e Mitia Dotta, sulla Fiesta R5 a Gpl della Brc, che dopo aver rotto la barra posteriore sulla seconda speciale, hanno scontato problemi di elettronica nella terza. Ottimo quarto posto provvisorio per Alessandro Bosca, al rientro nel Cir dopo quasi un anno, davanti ad Alessandro Perico che porta qui al debutto la sua Peugeot 208 R5. Nel Produzione grande avvio di Ivan Ferrarotti, mentre tra gli Junior &egrave; Stefano Albertini, con la 208 R2 ufficiale, a guidare il plotone.  La classifica del 50&deg; Rally del Friuli dopo 3 prove speciali: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 27'49"0; 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 17"1; 3. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 Ldi) a 34"5; 4. Bosca-Aresca (Peugeot 207 S2000) a 48"5; 5. Perico-Turati (Peugeot 208 T16).

Il Tricolore Rally riprende a Cividale col successo incontrastato del pilota Peugeot. Secondo Basso dopo una toccata di Scandola

Andreucci domina in Friuli

da San Marino: Daniele Sgorbini  Tre secondi appena. Un nulla, dopo due giorni di lotta sul filo del rasoio tra Paolo Andreucci e Umberto Scandola. Tre secondi pesantissimi, che bastano al campionissimo toscano per ottenere il secondo successo stagionale, il quarto a San Marino e a raddrizzare un campionato che era partito tutto in salita e che ora invece inizia decisamente a sorridere al pilota toscano e alla Peugeot. Ma questo San Marino, pi&ugrave; che per i motivi prettamente sportivi, passer&agrave; alla storia anche e soprattutto per il reclamo di Peugeot su Skoda, che &egrave; stato accolto dai commissari sportivi e che ha causato l'esclusione di Umberto Scandola dalla gara. Una decisione cui la squadra del veronese ha presentato appello al TNA e che rende di fatto sub judice la classifica finale del rally.  Motivo del contendere l'eccessivo consumo degli pneumatici di Scandola nei due passaggi sulla prova spettacolo in asfalto che hanno chiuso la prima tappa, prova da affrontare con le stesse gomme da terra usate nella prima parte di gara. Le coperture del campione italiano 2013, misurate la mattina dopo dai commissari, risultavano non avere lo spessore minimo del battistrada imposto dal regolamento (1,6 mm su almeno tre quarti della larghezza). Proprio nei due passaggi a salire verso San Marino il pilota Skoda aveva azzerato il suo svantaggio da Andreucci, che a sua volta aveva dovuto fare i conti con i problemi causati dalla solita valvola pop-off. Un episodio, quello del reclamo sulle gomme, che ha condizionato altrimenti una gara splendida, senza dubbio la pi&ugrave; bella tra quelle finora viste in campionato e che alza di molto la tensione tra le due squadre.  Terza piazza con pochi sorrisi per Giandomenico Basso con la Fiesta alimentata a Gpl: il veneto, non completamente a suo agio con la vettura, ha tentato una modifica all'assetto a met&agrave; della seconda tappa, che per&ograve; non ha funzionato come si aspettava. Quarto, dopo una seconda tappa da urlo, Simone Campedelli: il romagnolo ha lottato il primo giorno contro una vettura che non voleva saperne di marciare a dovere, ma si &egrave; rifatto l'indomani, quando si &egrave; permesso di vincere prove su prove, proprio nel mezzo del duello senza esclusione di colpi tra Andreucci e Scandola. Quinto assoluto e primo del Trofeo Terra, ha chiuso Renato Travaglia, alla sua prima gara con la Peugeot 207 S2000 di Munaretto.  La classifica del 42&deg; Rally di San Marino: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.38'10&rdquo;9; 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 3&rdquo;0; 3. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 Ldi) a 1'12&rdquo;0; 4. Campedelli-Fappani (Ford Fiesta R5) a 1'29&rdquo;3; 5. Travaglia-Ciucci (Peugeot 207 S2000) a 4'41&rdquo;3; 6. Albertini-Mazzetti (Peugeot 207 S2000) a 5'15&rdquo;5; 7. Reggini-Bizzocchi (Skoda Fabia S2000) a 5'33&rdquo;0; 8. Tonso-Stefanelli (Ford Fiesta R5) a 5'53&rdquo;8; 9. Trentin-De Marco (Subaru Impreza N14) a 6'48&rdquo;1; 10. Tolfo-Scattolin (Peugeot 207 S2000) a 7'58&rdquo;5.   

Un reclamo sulle gomme porta all'esclusione di Scandola, giunto secondo

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