Riprendiamo l&rsquo;intervista a Toto Wolff tratta dal sito ufficiale della F1 e di cui abbiamo pubblicato qui la prima parte. Parlando dei rivali ma anche dell'atteggiamento con i propri piloti, Hamilton e Rosberg, che stanno pur sempre lottando direttamente per il loro, di titolo mondiale. Gli altri stanno recuperando km Recenti gare come quella in Austria dimostrano che i rivali si stanno avvicinando? &laquo;Le altre squadre stanno recuperando terreno. Come ho detto prima - rimarca Wolff - credo che abbiamo avuto un buon inizio di stagione, perch&eacute; abbiamo fatto pi&ugrave; chilometri rispetto ad altri, ma alla fine riusciranno a compensarlo. Non siamo stati abbastanza efficaci in Austria, mentre la Williams era molto buona, e si vede come si cambia rapidamente. All&rsquo;improvviso arriva un forte concorrente. Ma l'Austria era anche una nuova pista e ci sono state squadre non competitive quando ci si aspettava lo fossero. Mi ricordo le discussioni che abbiamo avuto prima della gara, parlando di come l'alta velocit&agrave; e le curve ad alta deportanza dovessero favorire le Red Bull, ma in realt&agrave; non &egrave; successo. Probabilmente c&rsquo;erano un paio di punti da capire su come la pista dovesse essere davvero affrontata&raquo;. Liberi ma fino a un certo punto Se i vostri avversari vi raggiungessero, cambierebbe il modo in cui Rosberg e Hamilton sono liberi di combattere fra loro? &laquo;S&igrave;, abbiamo gi&agrave; iniziato a cambiare il nostro atteggiamento quando abbiamo visto quanto vicino fossero le Williams. Non abbiamo bisogno di spingere le nostre auto al limite assoluto se vediamo di avere un vantaggio; possono ancora correre su un livello che lascia ancora un po&rsquo; di margine di sicurezza in termini di temperature e pressioni. Non &egrave; necessario spremere la macchina se si &egrave; in corsa solo contro il compagno di squadra. Quindi questo &egrave; un approccio che abbiamo cambiato e ricalibrato dopo Spielberg. Ma in una situazione come l&rsquo;Austria in cui le Williams sono vicine, hai bisogno di spingere al massimo&raquo;. Ora le gare non sono cos&igrave; noiose &Egrave; stata ovviamente una buona stagione per voi fino ad ora, ma le corse F1 &ldquo;stile 2014&rdquo; sono state un successo ai tuoi occhi? &laquo;Recentemente ho guardato l'ultima gara del campionato 1984 in Portogallo, e mi ha coinvolto giusto per un terzo. Queste gare sono state molto pi&ugrave; noiose: non si potevano sentire i motori in TV perch&eacute; erano anche turbo, e gli unici sorpassi erano dei doppiaggi. Allora: credo che abbiamo un grande prodotto, alcune belle gare. Avremo sempre belle gare? No. Ma anche ogni partita di calcio &egrave; bella? No. Abbiamo avuto Bahrain, Montreal, Austria ... penso che abbiamo un buon prodotto. Nel tentativo di rendere tutto pi&ugrave; emozionante, ci siamo addentrati in un campo in cui non dovevamo? Forse. Forse il doppio punteggio non &egrave; giusto. Ma proviamo e poi giudichiamo alla fine se abbiamo fatto qualcosa di sbagliato o no. &Egrave; una cosa pura e semplice, come dovrebbe essere in F1? No, non lo &egrave;, e io sono sfavorevole. Ma forse una volta che l&rsquo;avremo provata ci piacer&agrave;&raquo;.  &laquo;Ci sono un paio di persone che dicono sempre quanto fosse bello ai vecchi tempi e di come abbiamo bisogno di tornare indietro nei regolamenti. Ma non si pu&ograve; essere ciechi a ci&ograve; che sta accadendo nel mondo. Penso che la F1 sia l'apice delle corse automobilistiche; ci sono i migliori piloti e le migliori vetture. Contrariamente a ci&ograve; che viene detto, penso che gli appassionati ci tengano che queste siano le auto migliori e pi&ugrave; veloci. Per noi di Mercedes il motivo per cui siamo qui &egrave; che ci sono un legame e uno scambio evidenti tra F1 e vetture stradali, in entrambe le direzioni. Questo non &egrave; un trucco di marketing, ma la realt&agrave;, ci&ograve; che succede. Honda ha dimostrato che il concetto &egrave; interessante e chiss&agrave; quali discussioni sono in corso presso varie altre societ&agrave; per raggiungerci in pista. Guardando a ci&ograve; che Mercedes ha fatto, forse potremmo arrivare a vedere alcuni altri che verranno a partecipare&raquo;, conclude Wolff. Tutto dipende&hellip; Insomma, il team Mercedes AMG F1 &egrave; una squadra che ha un marchio da difendere e sostenere, e tutto il resto dipende da questo. Anche la libert&agrave; dei piloti di combattere in pista, sportivamente auspicabile, avr&agrave; dei limiti nel momento in cui dovesse andare contro gli interessi della squadra, che sono poi i risultati complessivi a fine campionato. Per questo in caso di dominio in una gara diventer&agrave; fondamentale &ldquo;risparmiare&rdquo; le vetture, ad esempio, per evitare la possibilit&agrave; di un ritiro (magari doppio). Ma se uno dei due piloti non lo far&agrave;, dovendo lottare per il titolo conduttori proprio contro il compagno di squadra? Oppure, se a questo scopo uno dei due non rispettasse le direttive del box, compromettendo la possibilit&agrave; di una vittoria finale? Del resto, quest&rsquo;ultima non &egrave; una mera eventualit&agrave;: &egrave; ci&ograve; che &egrave; successo proprio in Ungheria nello scorso GP. In questi casi Wolff &egrave; stato chiaro: le strategie di squadra potrebbero mutare. Vedremo se e come ci&ograve; accadr&agrave;, magari proprio al prossimo appuntamento del Belgio a Spa.  Maurizio Voltini

L&rsquo;intervista al responsabile motorsport Mercedes coinvolge anche la libert&agrave; in pista di Hamilton e Rosberg [seconda parte] 

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Wolff: Piloti liberi? Dipende...