Svolta per Monza (e si spera per il GP d&rsquo;Italia F1): Andrea Dell&rsquo;Orto, l&rsquo;uomo inviso a Ecclestone e ritenuto l&rsquo;ostacolo pi&ugrave; grande per il rinnovo del contratto con la F1, non &egrave; pi&ugrave; presidente e a.d. della Sias (la societ&agrave; che gestisce l&rsquo;autodromo di Monza).  Il vecchio consiglio d&rsquo;amministrazione &egrave; stato sciolto e ne &egrave; stato formato uno nuovo. Il nuovo presidente &egrave; dal 27 aprile una vecchia conoscenza del mondo delle corse: Pier Lorenzo Zanchi, detto &ldquo;Peter&rdquo;, ex presidente AC Milano e un lungo passato di rallista.  Si &egrave; attuato quindi il piano che aveva perseguito Ivan Capelli, attuale presidente AC Milano (a cui fa capo la Sias) e uomo di collegamento tra Monza, l&rsquo;ACI Italia e Ecclestone.  Ne avevamo parlato qui: il piano di Ivan Capelli per&nbsp;Monza  Si era capito ormai da tempo che uno dei due ostacoli per rinnovare il contratto con la F1 e con Ecclestone dal 2017, era rappresentato dalla figura dell&rsquo;a.d. della Sias, Dell&rsquo;Orto; l&rsquo;uomo con cui Ecclestone si rifiutava di trattare perch&eacute; privilegiava l&rsquo;accordo per portare le moto a Monza piuttosto che quello per la F1.  Non riuscendo a far dimettere Dell&rsquo;Orto, Capelli aveva scelto la strada delle sue personali dimissioni dalla Sias. Operazione necessaria per far decadere il vecchio consiglio d&rsquo;amministrazione e di conseguenza il suo presidente. E procedere a una nuova elezione con personaggi diversi verso cui il boss della F1 non avesse prevenzioni di sorta per la trattativa.  Mercoledi 27 aprile, i soci della Sias (ovvero l&rsquo;AC Milano che controlla la societ&agrave; monzese) hanno nominato i nuovi consiglieri per l'autodromo: Paolo Longoni, Maddalena Valli, Alfredo Scala (direttore di Vallelunga), Alfredo Ansaldo (direttore AC Milano) e Pier Lorenzo Zanchi, il quale &egrave; stato poi nominato presidente e a.d. della Sias.  Zanchi, 54 anni, ex pilota di rally e quindi uomo certo pi&ugrave; vicino al motorsport di quanto fosse Dell&rsquo;Orto, &egrave; la persona che dovr&agrave; ora gestire la societ&agrave; che controlla l&rsquo;autodromo di Monza e fare da garante per Ecclestone meglio dei suoi predecessori. E affiancare Ivan Capelli presidente AC Milano e il presidente ACI Sticchi Damiani, che dovranno ricucire il rapporto con Ecclestone per firmare finalmente il nuovo agognato contratto per garantire a Monza il GP d&rsquo;Italia dal 2017 in poi.  L&rsquo;ultimo ostacolo rimasto adesso &egrave; quello dei soldi: Ecclestone, come si sa da tempo, per riportare la F1 a Monza pretende una cifra di almeno 20 milioni l&rsquo;anno; l&rsquo;ACI riesce a mettercene circa 12,5. Mentre la differenza di circa 7 potrebbe essere coperta parzialmente ancora dall&rsquo;ACI ma anche dalla Regione Lombardia. La quale, fino a ieri era schierata con Dell&rsquo;Orto; ma dopo l&rsquo;incontro diplomatico fra Ecclestone e il presidente della Regione, Maroni - propiziato da Briatore nei giorni scorsi - potrebbe tornare alleato di Monza e dell&rsquo;ACI.  Ora che i nodi politici sono venuti al pettine e sono stati finalmente sciolti, la trattativa con Ecclestone si pu&ograve; riaprire e concludere. L&rsquo;accordo non &egrave; mai stato cos&igrave; vicino. Ma quando ci sono soldi e politica di mezzo, non si sa mai&hellip;  Alberto Sabbatini

L'ex rallista &egrave; stato nominato al posto dell'uomo inviso a Ecclestone. Ora con Capelli e il presidente ACI Sticchi Damiani, la trattativa pu&ograve; ripartire e concludersi

Svolta per Monza F1: Zanchi nuovo presidente Sias

Pu&ograve; rappresentare il primo passo perch&eacute; si sblocchi definitivamente la vicenda Monza, in attesa del rinnovo di contratto per continuare a ospitare il Gran Premio d&rsquo;Italia in Brianza. Ivan Capelli si &egrave; dimesso dalla sua carica di consigliere all&rsquo;interno della SIAS, societ&agrave; che gestisce l&rsquo;autodromo, finita nel mirino di Bernie Ecclestone nei mesi scorsi.  Il capo della FOM non ha fiducia nella gestione della societ&agrave; e non &egrave; d&rsquo;accordo con l&rsquo;idea di introdurre una sostanziale modifica alla conformazione della pista, funzionale alle moto (MotoGP e Superbike), ovvero, l&rsquo;eliminazione della prima variante e un nuovo disegno del curvone Biassono verso la Roggia.  Modifiche che richiedono investimenti, da sommare alla quota che la SIAS dovrebbe assicurare (7 milioni di euro) nel contratto di rinnovo negoziato tra il presidente dell&rsquo;ACI Sticchi Damiani ed Ecclestone, con la partecipazione dello stesso Capelli, in veste di presidente di AC Milano, che della SIAS controlla direttamente il 70% e attraverso una societ&agrave; immobiliare il restante 30%.  L&rsquo;ex pilota di Formula 1 lascia il CdA, in una mossa di sfiducia del presidente Andrea Piero Dall&rsquo;Orto, eletto nel marzo 2015 e inviso a Ecclestone, a suo dire reo di non aver avvisato la FOM dell&rsquo;intenzione di modificare il circuito per trattare con gli organizzatori del mondiale Superbike e MotoGP in vista di un ritorno a Monza delle due ruote, nonch&eacute; di aver &ldquo;privilegiato&rdquo; gli interessi delle moto rispetto a quelli della Formula 1. Ecclestone che non ha mancato di ricordare la precedente gestione dell&rsquo;avvocato Federico Bendinelli, sottolineando come le trattative con quella dirigenza non siano mai state un problema.  &laquo;La solita questione italiana&raquo;, aveva tuonato lo scorso febbraio, dopo che il presidente Sticchi Damiani aveva confermato il raggiungimento di un accordo sulla base di 25 milioni di euro l&rsquo;anno.  Fabiano Polimeni  F1, l&rsquo;ultima minaccia: Las Vegas per Monza  GP Monza, Sticchi-Damiani: Ecclestone voleva 28 milioni

L&rsquo;attuale gestione della societ&agrave; &egrave; invisa a Ecclestone, ritenuta colpevole di aver privilegiato gli interessi delle moto sulla Formula 1

2 risultati per 'sias'

Svolta per Monza F1: Zanchi nuovo presidente Sias

Monza, Capelli si dimette dalla SIAS