        Cambiare, per correggere un format che in due anni ha mostrato tutti i suoi limiti. Di fatto, le gare Sprint altro non sono state che stint di gara ordinaria, movimentate nelle fasi e tanto quanto un GP normale: partenza, primissimi giri, poi il copione solito. A Baku arriver&agrave; un format rivisto, che manca solo della ratifica da parte del Consiglio mondiale del motorsport FIA per diventare realt&agrave;. Se la qualifica del venerd&igrave; pomeriggio manterr&agrave; la classica forma delle tre eliminatorie a minuti invariati, per la qualifica del sabato mattina - quella che definir&agrave; lo schieramento di partenza della gara Sprint - avanza l'ipotesi che sia un solo giro quello concesso in Q3 ai piloti. L&rsquo;editoriale del direttore: Il tramonto di un&rsquo;epoca Sar&agrave; un tentativo "libero" nella sua gestione o ciascun pilota avr&agrave; la pista tutta per s&eacute;, rispolverando una formula gi&agrave; vista agli inizi degli anni Duemila? Verso il GP d'Azerbaijan F1 e FIA ufficializzeranno il programma della qualifica del sabato mattina. Raddoppiare la qualifica, un'idea nata nel 2022 Chi una tale soluzione, per rimpiazzare l'inutile turno di libere del sabato - gi&agrave; con le macchine in regime di parco chiuso -, l'ha proposta nel 2022 &egrave; Guenther Steiner. Il team principal Haas rivendica l'idea e, a Racer, dice: "Sono assolutamente contento, ho avanzato io l'idea, lo scorso anno, per la prima volta. Avevo detto come il sabato mattina fosse come un guardare l'erba crescere, perch&eacute; eri l&igrave;, in pista, senza poter fare nulla sulla macchina: semplicemente a girare in tondo. Impari s&igrave; qualcosa sulle gomme, ma ne vale la pena? No. Cos&igrave; sar&agrave; un format molto pi&ugrave; cool". Qui sta il limite della Formula 1 delle ultime tre stagioni: sforzarsi d'essere sempre pi&ugrave; "cool", accattivante, alla moda, a seguire la tendenza a un intrattenimento perenne. Ora, che la giornata del sabato, in un formato di gara Sprint, avesse bisogno di profondi correttivi &egrave; evidente sin dall'introduzione della qualifica sprint nel 2021. Com'&egrave; diventata chiara un'altra direzione, che guarda all'idea avanzata da Domenicali di un possibile "premio", un trofeo per il pilota che dovesse ottenere pi&ugrave; punti a fine anno nelle gare Sprint. Se ne parla da fine 2021 ed &egrave; uno scenario del tutto realistico in prospettiva, in un quadro di ampliamento delle gare Sprint a 6 appuntamenti in calendario quest'anno. I rischi della Sprint a Baku Sull'opportunit&agrave; di correre con la Sprint in Azerbaijan, Steiner aggiunge: "Potrebbe essere caotico, per&ograve; rende la cosa interessante. Speriamo che non ci sia caos, ma potrebbe accadere. Baku &egrave; sempre una gara particolare e se pensate che in Australia abbiamo avuto tre bandiere rosse, immaginate quante potrebbero essercene a Baku su due gare!". Ecco, l'esagerazione Down Under suggerisce un pronto ritorno su un sentiero diverso da quello imboccato, ne va della credibilit&agrave; dello sport.       

Il limite del format con le libere al sabato era palese, introdurre una seconda qualifica per la griglia della gara breve migliora l'azione. Resta il dato di una moltiplicazione delle Sprint lontana dal dna della F1

Baku e la nuova Sprint, Steiner: "Con la qualifica al sabato è molto più cool"

        La Red Bull domina ed uccide le gare, ma questa non pu&ograve; essere una colpa. E' questo il Gunther Steiner-pensiero dopo i primi tre appuntamenti del campionato, dopo i quali il team principal della Haas riconosce tutti i meriti alla squadra di Milton Keynes; tuttavia l'altoatesino &egrave; fiducioso che, anche in virt&ugrave; delle limitazioni tra galleria del vento e CFD, la concorrenza possa recuperare terreno sui campioni del mondo in carica. Ad Imola debutta la nuova qualifica sperimentale Red Bull merita di stare davanti In un'intervista a Motorsport-total Steiner ha parlato della supremazia Red Bull in questo avvio di campionato, ammettendo che non &egrave; corretto parlare di interventi al regolamento solo per rendere pi&ugrave; appassionante il mondiale: "L'aspetto sportivo &egrave; la cosa pi&ugrave; importante da salvaguardare. E sono fiducioso che gli altri prima o poi raggiungeranno la Red Bull, non credo che avranno lo stesso margine anche nelle prossime 20 gare. Tutti lavorano sodo e non bisogna mai dimenticare che la Red Bull ha ricevuto una penalit&agrave; lo scorso anno, la quale obbligher&agrave; loro ad avere meno ore di sviluppo in galleria del vento, quindi teoricamente non possono progredire pi&ugrave; di tanto. Tutti si metteranno al passo, cercando di capire qual &egrave; il vantaggio Red Bull per poi copiarlo o comunque fare qualcosa di simile".  Il fatto che Red Bull domini &egrave; un merito suo e non si deve intervenire solo per paura della "noia": "La Red Bull ha fatto un lavoro fantastico - ha proseguito Steiner -, e non &egrave; che per questo debbano essere penalizzati. Se qualcuno fa un lavoro migliore degli altri, &egrave; giusto che stia davanti, senza bisogno di interferenze regolamentari. Non &egrave; giusto intervenire solo perch&eacute; qualcuno &egrave; pi&ugrave; veloce". Ecco chi sono i miliardari pi&ugrave; ricchi del Circus       

Il team principal della Haas non troverebbe giusto un accorgimento delle regole solo per contrastare il dominio Red Bull, che secondo l'altoatesino &egrave; meritatamente davanti

Steiner: "Sbagliato cambiare le regole solo perché Red Bull domina"

        In un GP ordinario, in zona punti restano 2 piazzamenti utili da contendersi per chi non guida una Red Bull, Aston Martin, Ferrari o Mercedes. Poi la storia delle gare &egrave; tutta da scrivere e le opportunit&agrave; da cogliere. Haas cerca il secondo piazzamento a punti dopo Jeddah, dove insieme alle Alpine ha ottenuto molto pi&ugrave; di squadre in gran spolvero in Bahrain: Alfa Romeo, Williams, soprattutto. Dell'Albert Park conserva ricordi difficili da dimenticare, Kevin Magnussen. Prima gara in F1 con McLaren e primo podio, nel lontanissimo 2014. Nove anni dopo &egrave; cambiato tutto, finanche il circuito, reso ancora pi&ugrave; veloce, completamente riasfaltato e con interventi che non esaltano il pilota danese.  Un Albert Park velocissimo ma "normalizzato" "Il promoter ha fatto un buon lavoro con la nuova tracciatura, per&ograve; non so se &egrave; migliore: io preferisco ancora la vecchia pista. Aveva un vero carattere, adesso forse &egrave; simile ad altri circuiti; per&ograve;, &egrave; diventata anche pi&ugrave; veloce e scorrevole, sono aspetti divertenti al volante di una F1. Mi piace di pi&ugrave; la vecchia pista", dice Magnussen. L'eliminazione della variante nel settore centrale, le curve nel terzo settore modificate in inserimento e nel profilo in contropendenza. Dettagli che, nell'edizione del GP d'Australia (qui trovi gli orari del week end) alle porte, potrebbero essere affrontati sul bagnato, stando alle ultime previsioni.&nbsp;&nbsp;Si aprirebbe una gara ancor pi&ugrave; imprevedibile e opportunit&agrave; da non mancare. Haas da zona alta del midfield Guenther Steiner fotografa la situazione nella quale si trovano 6 squadre: "Ci sono solo pochi punti a disposizione per le squadre di met&agrave; schieramento. &Egrave; una partita nella quale sono coinvolti tutti, dalla sesta posizione in gi&ugrave; &egrave; tutto midfield, non c'&egrave; nessuno indietro. L'editoriale del Direttore: Sos per i due GP italiani  Dobbiamo cogliere ogni opportunit&agrave;, noi credo siamo nel midfield e nella porzione avanzata, per&ograve; a ogni gara potremmo assistere a cambiamenti nel posizionamento di ogni squadra. L'unica cosa da fare &egrave;&nbsp; continuare a lavorare e non commettere errori, perch&eacute; ci costerebbero cari". Il team principal rivendica il risultato di Jeddah, ottenuto con un recupero in gara che poggia sulle prestazioni della VF-23, gi&agrave; in qualifica apparsa brillante nei due GP affrontati. "Abbiamo iniziato il campionato con il chiaro obiettivo di migliorare la posizione nel mondiale Costruttori dello scorso anno. In Arabia siamo andati a punti e non &egrave; stato per un colpo di fortuna, abbiamo lottato bene per ottenerli. Conquistare i punti &egrave; la pi&ugrave; grande motivazione per la squadra".       

Haas &egrave; reduce dai punti conquistati in Arabia, un piazzamento difeso da Steiner: "Non &egrave; frutto della fortuna". Magnussen guarda alla nuova tracciatura ma resta affezionato alla Melbourne del primo podio

Magnussen verso il GP d'Australia con la nostalgia per il "vecchio" Albert Park

Posso fare un gesto mezzo rivoluzionario, tanto queste sono le due pagine giuste per porlo in essere? Bene, allora parlo d&rsquo;Italia e italiani senza accennare alla Ferrari. Di pi&ugrave;, prescindendone. Considerando la Rossa, per una volta, una specie di entit&agrave; immensa che, oltre a glorificare da sempre il Tricolore nel mondo, impalla inevitabilmente tutto ci&ograve; che, oltre ad essa e a prescindere dalla sua storia, &egrave; semplicemente italiano ma d&rsquo;altro orientamento. Autonomo. Diverso e a s&eacute; stante, ecco. Ottimo. E allora quest&rsquo;anno fa un certo effetto pensare che nel gran valzer dei Team Principal che ha sconvolto mezza F.1, alla fine dell&rsquo;ultimo disco e a balli fermi ci ritroviamo con ben tre capistruttura italiani su dieci in tutto, di cui addirittura il 66% di loro nati in Umbria.  Ovvero Andrea Stella della McLaren, scodellato in culla in quel d&rsquo;Orvieto, nonch&eacute; Alessandro Alunni Bravi in forza alla Alfa Romeo-Sauber, nativo di Umbertide e cresciuto a Passignano sul Trasimeno. A lor s&rsquo;aggiunge il gi&agrave; in essere da tempo Gunther Steiner, nativo di Merano, il quale, al di l&agrave; del cognome da Sturmtruppen, pensa, gode e impreca rigorosamente nella favella del dolce stil novo, a onore e gloria del team F.1 statunitense di Gene Haas dal lontano 2014. Cio&egrave;, riassumiamo: nelle tre squadre teoricamente meno italiane di tutte, chi ti prendono o chi ti confermano per gestire i delicatissimi impegni e le rutilanti sfide globali targate 2023? Tre italianissimi, per l&rsquo;appunto.  Test F1, i numeri 2023  Alunni Bravi, Stella e Steiner, italiani ai vertici della F1  Addirittura la Sauber, proprio nell&rsquo;anno in cui perfeziona le carte per il divorzio dagli adesivi Alfa Romeo e dall&rsquo;orbita Ferrari, quindi per disitalianizzarsi perbenino, pensa te, s&rsquo;affida proprio a uno dei nostri - e quando dico nostri mica sparacchio e ciao, visto che Alunni Bravi &egrave; stato anche uno, appunto, dei nostri collaboratori, sissignori, in formazione di Autosprint - ora nel particolarissimo e importante ruolo di traghettatore verso le sponde e il futuro del conglomerato di Hinwil, sempre pi&ugrave; targato Audi. Davvero una bella soddisfazione e anche un po&rsquo; una rivincita complessiva e d&rsquo;insieme non solo per lui, ma per Casa Italia. Entit&agrave; del tutto immaginaria ma orgogliosamente considerabile tale e sinonimo della intraprendenza e della bravura dei tre, i quali sono riusciti a ritagliarsi carriere del tutto autonome riuscendo a emergere per lo pi&ugrave; lontani dai confini aviti e dimostrando sul campo il proprio valore, laddove nessuno era ed &egrave; disposto a fare regali.    Andrea Stella, &egrave; vero, &egrave; stato uomo Ferrari a 24 carati nell&rsquo;era Schumi, curando perfino Vale Rossi quand&rsquo;era tester maranelliano e poi, dopo aver governato le monoposto di Michael e Kimi, si &egrave; legato a Fernando Alonso, seguendolo anche alla McLaren, nella non fortunata avventura con le power unit Honda. Dove ha seguito tutto il cursus honorum, andando ben oltre la effimera fase Fernando, salendo gradino su gradino fino alla vetta, premiato da Zak Brown e applaudito da tutti gli altri, dopo otto anni di duro lavoro. Al posto di quell&rsquo;Andreas Seidl che adesso &egrave; Ceo in Sauber, in piena pre-era Audi, accanto ad Alunni Bravi medesimo.  Molto bella anche la storia di Gunther Steiner, che nasce come uomo di rally e di Mazda, poi Top Run, Jolly, ProDrive Subaru, MSport Ford, quindi eccolo in F.1 in Jaguar, Red Bull (con tanto di parentesi a stelle e strisce in Nascar) e Haas, con un&rsquo;esperienza globale che manco Carlo in Francia. Cio&egrave;, al presente, tre apicali su dieci, italiani.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Il futuro Tricolore nel Circus  Poi dai uno sguardo al futuro e scopri che nei programmi junior e academy, tra i giovanissimi che pi&ugrave; di tutti guardano con giustificate ambizioni credibilmente e auspicabilmente in F.1, ci sono due baby quali Kimi Antonelli e Gabriele Min&igrave;, che da pochi giorni hanno ricevuto entrambi bellissime notizie. Il primo, infatti, pupillo e protetto da Toto Wolff, &egrave; stato confermato nel programma Mercedes Junior, proseguendo il suo gi&agrave; asfaltato cammino di avvicinamento alle pi&ugrave; alte vette dell&rsquo;automobilismo, dopo aver vinto quattro titoli belli pesanti nelle ultime due annate, mentre &egrave; certo di prendere parte alla stagione di Formula Regional europea, con il team Prema.  Quanto al siciliano Gabriele Min&igrave;, il suo ingresso alla corte dell&rsquo;Academy Alpine, marchio timonato (ben pi&ugrave; che da team principal) da un altro grande dirigente italiano, del quale &egrave; bene non tacere n&eacute; il nome n&eacute; il prestigio e le gesta, ovvero Luca De Meo, &egrave; una mossa che sembra ridargli slancio dopo una stagione non del tutto fortunata - ma mica per colpa sua - in F.Regional. Il prosieguo della carriera vede quindi il buon Min&igrave; impegnato per un auspicabile e possibilissimo riscatto nella Formula 3, con il team Hitech Grand Prix.  Gli italiani dietro le monoposto  Andando avanti e sempre per non parlare della Ferrari, facendo finta che non ci sia, tanto c&rsquo;&egrave;, delle altre nove monoposto, oltre alla SF-23 by Enrico Cardile, l&rsquo;Aston Martin cos&igrave; promettente &egrave; dovuta all&rsquo;ormai veterano ma sempre entusiasta Luca Furbatto e la Haas al bravissimo e sempre pi&ugrave; sorprendente Simone Resta. E guai pensare che questa sia una ricognizione esaustiva, ma solo un sasso nello stagno. Perch&eacute; in verit&agrave; oltre a queste punte nobili d&rsquo;iceberg sono tanti, tantissimi gli italiani a costituire una piccola legione decentrata praticamente in quasi tutti i team della Formula Uno.  Censendo e incensando chi sopra, simbolicamente, si sente il dovere e l&rsquo;esigenza d&rsquo;abbracciare tutti gli altri, non certo innominabili ma innominati solo per esigenze di spazio. A dimostrazione del fatto che esiste un esercito vero e proprio di ingegni ed eccellenze che sanno farsi largo e onore fuori dai confini nazionali. E che per una volta, mentre tutti guardano e pensano quasi solo alla Ferrari - per certi versi anche comprensibilmente -, meritano un applauso, una pacca sulle spalle e il rinnovo di una stima dovuta e infinita. S&igrave;, sia ben chiaro. Per ci&ograve; che siete e per come lo state dimostrando, grazie, ragazzi.  F1 2023, il calendario dei 23 GP 

Facciamo finta una tantum che la Ferrari neanche esista, per andare a incitare la pattuglia Tricolore che si &egrave; fatta largo nel Circus

Non solo Ferrari: un plauso ai Tricolori nei GP

        L'aspetto sportivo, della competizione, del prestigio di sommare un nome storico come Andretti alla Formula 1, sono considerazioni che appartengono tutte agli appassionati. Non appartengono alle valutazioni, tutte economiche, da poste da iscrivere a bilancio, che conducono i team, fieri oppositori alla candidatura di Andretti Cadillac e all'ampliamento della Formula 1 a nuovi protagonisti. Da mesi si sottolinea quanto lo sbarramento delle squadre e di Liberty Media sia puramente di natura economica e di proventi da ripartire in 11 parti anzich&eacute; 10.&nbsp; Un punto ulteriore, su una materia che ha registrato l'apertura formale da parte della FIA del processo di candidatura e selezione di un numero massimo di due squadre, lo offre Gunther Steiner.  Tutti vogliono la F1 ma c'&egrave; un equilibrio da tutelare Guarda alle differenze tra la Formula 1 odierna e quella del tempo in cui Gene Haas rilev&ograve; la struttura ex Marussia, strinse una collaborazione strettissima con Dallara e Ferrari e si affacci&ograve; nel mondiale da B-team o quasi di Maranello.&nbsp; "Cinque anni fa potevi avere le squadre per nulla, nessuno le voleva. Ora all'improvviso tutti vogliono una squadra", dice Steiner a Sky Sports News. Andretti in F.1 non piace a chi comanda "I 10 team oggi presenti in F1 sono finanziariamente stabili e tutti ben impostati. &Egrave; un ottimo ambiente&nbsp;al momento, nessuno sta avendo difficolt&agrave;. Se introduci un undicesimo team e ti trovi con un calo dell'economia o qualcos'altro, all'improvviso potrebbero esserci persone che faticano a sopravvivere.  Perch&eacute; assumersi questo rischio se non c'&egrave; un lato positivo? Qual &egrave; l'aspetto positivo di un undicesimo team?". Le difficolt&agrave; finanziarie, le squadre, le hanno vissute eccome nel 2020, con la crisi imprevedibile dettata dalla pandemia a mordere pesantemente sui ricavi della F1 e il relativo pagamento dei premi alle squadre, con la necessit&agrave; di anticipi corrisposti da Liberty per garantire la sopravvivenza di alcuni piccoli team.&nbsp; Solo rischi e zero vantaggi Lo scenario attuale &egrave; catalogabile tra i momenti di grande prosperit&agrave; finanziaria, una F1 gettonatissima negli USA, in continua espansione e in grado di catalizzare sui campi di gara un numero spesso record di spettatori. Al di l&agrave; di come andr&agrave; a finire la vicenda "11&deg; team", che &egrave; anzitutto una vicenda legata ad Andretti Cadillac, la Formula 1 andr&agrave; a ridiscutere, per un rialzo consistente, il gettone d'ingresso oggi fissato a 200 milioni di euro. Potrebbe posizionarlo, alla luce del maggior valore della Formula 1, a 600 milioni di euro, cifra che una potenziale nuova squadra sar&agrave; chiamata a versare quale somma anti-diluizione delle altre quote in mano alle squadre. "Non sono io a dover decidere, &egrave; la FOM con la FIA, sono loro a gestire il business", prosegue Steiner. "Al momento ci sono solo rischi e nessun vantaggio per le altre squadre dall'ingresso di un 11&deg; team".       

La posizione contraria delle squadre di F1 all'ingresso di un 11&deg; team &egrave; nota. Steiner guarda all'equilibrio raggiunto dalla F1 e l'assenza di vantaggi per le 10 squadre da un nuovo ingresso

Steiner e una nuova squadra in F1: "Solo rischi e nessun vantaggio"

        Che cosa far&agrave; da grande la Haas? E' una domanda lecita, ad osservare la storia del team. La scuderia americana &egrave; in griglia dal 2016 e da allora ci sono stati paurosi alti e bassi, con exploit degni di nota (il 2018, con il 5&deg; posto tra i Costruttori, resta una stagione d'oro) ma anche tonfi clamorosi, come le difficilissime stagioni 2020 e 2021. Da questo punto di vista il 2022 pu&ograve; assomigliare ad una ripartenza, ma se sia stato proprio cos&igrave; forse lo capiremo meglio nel 2023.  &nbsp; La squadra: con MoneyGram futuro pi&ugrave; stabile  Pi&ugrave; che in termini numerici, infatti, la squadra americana deve trovare stabilit&agrave; tra un anno e l'altro. Gunther Steiner resta saldamente al comando, disponendo della totale fiducia di Gene Haas, anche se quella dell'altoatesino&nbsp;&egrave; stata una scelta forte: alla fine del 2020 aveva deciso di puntare su due giovani debuttanti, due anni dopo invece ha fatto totale marcia indietro mettendo in macchina due piloti esperti, affiancando Hulkenberg al gi&agrave; rientrante Magnussen. La gestione dei piloti, ad esempio, non &egrave; mai stato un punto forte del team, che per&ograve; ha messo sul piatto altri aspetti positivi: dalla nefasta stagione 2021 chiusa con zeri punti (colpa di una macchina abbandonata a s&eacute; stessa) la squadra pare aver imparato l'arte di arrangiarsi, e pi&ugrave; in generale di saper sfruttare al massimo ci&ograve; che si ha tra le mani. Piuttosto, una nota dolente pare essere la rapidit&agrave; con cui dalla fabbrica arrivano i pezzi nuovi: l'impressione &egrave; che gli sviluppi siano spesso zoppicanti ed in un'annata che potrebbe essere ancora pi&ugrave; combattuta, almeno a centro gruppo, rispetto a quella precedente, questo potrebbe significare soffrire di pi&ugrave;. Di certo, le vicende economiche degli ultimi tempi non hanno aiutato: prima il Covid, poi la guerra tra Russia ed Ucraina che ha portato alla perdita dello sponsor principale, Uralkali, il quale ha dato una grossa mano, forse decisiva, a cavallo tra il 2020 ed il 2021. Pianificare gli sviluppi nel corso di un'annata che si apre con la perdita dello sponsor principale non &egrave; facile per nessuno e Steiner da questo punto di vista &egrave; stato in grado di metabolizzare molto bene l'uscita di Uralkali. Tuttavia, a prescindere dalle pubblicit&agrave;, la velocit&agrave; del lavoro in fabbrica dovr&agrave; per forza di cose aumentare se si vuole andare a prendere chi sta davanti, ed in questo senso l'arrivo di MoneyGram toglie pressione: adesso, sul piano economico, preoccupazioni non ce ne sono; la palla, come detto da Steiner, passa ai suoi ingegneri, perch&eacute; adesso con le spalle coperte, economicamente parlando, si pu&ograve; programmare senza affanni. Steiner: "Abbiamo una base dalla quale partire" &nbsp; La monoposto: serve una VF-23 pi&ugrave; "magra"  Il legame con la Ferrari &egrave; forte, e del Cavallino alla Haas hanno praticamente tutta la meccanica: dunque non solo power unit, ma anche cambio, sospensione anteriore e sospensione anteriore. Questo per dire che la base di partenza sulla carta &egrave; buona, poi sta alla squadra aggiungere alla meccanica Ferrari ed al telaio Dallara un'aerodinamica che possa funzionare a dovere. Di alti e bassi nel corso del 2022 ce ne sono stati tanti, anche se in generale la VF-22&nbsp;ha sempre dato l'impressione di avere un bel potenziale non sempre sfruttato dai piloti: Schumacher ha pasticciato con gli assetti commettendo troppi errori, Magnussen invece, pur dando un contributo importantissimo, talvolta si &egrave; fatto prendere dalla foga compromettendo il risultato nei primi giri. In sostanza, la VF-22&nbsp;ha dimostrato di non avere particolari punti deboli, e magari questa potrebbe essere la chiave per sviluppare la futura VF-23, alla quale in linea molto generale si chieder&agrave; maggior costanza di rendimento. Il difetto principale del vecchio modello, probabilmente, &egrave; stato il peso in eccesso: avvicinarsi o ancora meglio centrare il peso minimo sarebbe gi&agrave; una garanzia in pi&ugrave; a livello di prestazioni. Sulla VF-23 domina il nero &nbsp; I piloti: due esperti per guidare la crescita tecnica  Una sola domanda: funzioneranno, assieme,&nbsp;Hulkenberg e Magnussen? Entrambi sostengono che le frizioni del passato sono ormai alle spalle, anche se servir&agrave; la riprova della pista. Di sicuro, dovranno collaborare: Steiner si aspetta che due piloti con la loro esperienza (anche extra F1) possano guidare il team soprattutto nei momenti pi&ugrave; delicati, in un lavoro al box a 360&deg;. Hulkenberg &egrave; stato l'uomo della costanza privo di exploit in carriera (ed &egrave; questo, probabilmente, che lo ha fregato), Magnussen al contrario ha alternato gare orribili ad altre super: che siano una coppia complementare?       

Dopo l'8&deg; posto nel 2022, la scuderia americana punta su una VF-23 sulla quale dovr&agrave; essere migliore il processo di sviluppo, mentre Magnussen ed Hulkenberg saranno una coppia da osservare con attenzione

F1 2023, dove eravamo rimasti: Haas

        Silverstone, l'11 febbraio, sveler&agrave; come la Haas VF-23 si &egrave; evoluta rispetto a una stagione affronata con alti e bassi, nella quale l'ottavo posto nel mondiale Costruttori &egrave; stato un risultato probabilmente inferiore alle attese alimentate dalle primissime esibizioni. Guenther Steiner si aspetta una crescita, in un confronto a met&agrave; schieramento che, sulla carta, conta Alpine, McLaren, Aston Martin, davanti ad Haas, Alfa Romeo e Alphatauri. Ci vediamo da Mario: Grande Alesi, Presidente e signore del Ricard! L'ambizione &egrave; di poter lottare per il sesto posto nel Costruttori, ammette Steiner in un'intervista ad Auto Motor und Sport.&nbsp; Il 2022 &egrave; stato un po' l'anno nel quale ricostruire la fiducia in un team profondamente riorganizzato, nel giro di due mesi nell'inverno 2021, da Simone Resta nell'area tecnica operativa a Maranello.&nbsp;  I soldi non sono pi&ugrave; un alibi "L'accordo con MoneyGram &egrave; di lungo periodo e permette di avere il futuro finanziario completamente sotto controllo.&nbsp; Dico sempre ai miei ingegneri come adesso&nbsp;il limite non sia pi&ugrave; nella disponibilit&agrave; di soldi, bens&igrave; nel talento, il vostro talento", le parole del team principal. Errori nell'indirizzare lo sviluppo, durante il 2022, ne sono stati commessi, a partire da una riduzione del peso della VF-22 non approfondita come avrebbe meritato.&nbsp; "Nel corso dello sviluppo direi che non ci siamo concentrati, ad esempio, sull'alleggerimento della macchina. Avremmo dovuto fare di pi&ugrave; col senno di poi, sarebbe arrivata immediatamente prestazione", come sarebbe stata da preferire anche la politica di piccoli e continui aggiornamenti, anzich&eacute; focalizzarsi su pochi pacchetti di novit&agrave; importanti.&nbsp; La pole in Brasile un'iniezione di fiducia&nbsp; "Abbiamo tutto per fare bene come squadra, la pole in Brasile l'ha dimostrato.&nbsp;L'ottavo posto &egrave; stato importante, il settimo sarebbe stato meglio, ovviamente. Per&ograve; &egrave; stato un risultato importante per i ragazzi, dimostrare ci&ograve; di cui eravamo capaci come squadra", afferma Steiner.       

Messa al sicuro la stabilit&agrave; finanziaria, Haas punta a migliorare il piazzamento 2022 nel mondiale Costruttori

Haas, Steiner: "Adesso conta il talento dei tecnici"

        Un giudizio prettamente estetico &egrave; tutto quello che si pu&ograve; esprimere dalla presentazione della livrea Haas destinata alla VF-23. Sar&agrave; con i chilometri del prossimo 11 febbraio, a Silverstone, che inizieremo a scoprire il progetto curato da Simone Resta nelle caratteristiche fondamentali e le differenze rispetto alla VF-22. Al 2023 il team chiede una stagione con due piloti in grado di cogliere le opportunit&agrave; che le gare offriranno di conquistare punti, confidando nell'esperienza di Magnussen e Hulkenberg. "C'&egrave; davvero una base dalla quale partire dopo le prestazioni dello scorso anno. L'intera organizzazione ha lavorato duramente per arrivare a questo punto e abbiamo, in Kevin e Nico, due talenti provati nel conquistare punti. Non vedo l'ora di cominciare", ribadisce Guenther Steiner.  Concentrati sul debutto del progetto VF-23 Rivelare i colori con i quali si andr&agrave; in pista &egrave;, a suo modo, un'opportunit&agrave; per entrare nel clima partita, si direbbe in altro sport. Pubblicamente si accendono i riflettori sulla Formula 1, dopo un inverno in cui si &egrave; discusso (e tanto) di politica e movimenti di mercato sul fronte dei tecnici e dei team principal. "Ovviamente, il mio entusiasmo &egrave; quello di tutti intorno alla presentazione della livrea, non da ultimo perch&eacute; rappresenta un punto di verifica nel calendario che precede la stagione. Vuol dire che siamo un passo pi&ugrave; vicini al fare la cosa che vogliamo, ovvero, correre. Mi piace la livrea, senza dubbio ha un aspetto moderno e impreziosito, che si addice al passaggio a una nuova era, accanto al nostro title partner MoneyGram. &Egrave; una fase avvincente dell'anno per la Formula 1, &egrave; grandioso essere i primi a mostrare la livrea, per&ograve; l'attenzione &egrave; fermamente riposta sul portare in pista la VF-23 e prepararci per la stagione che ci attende".       

Il team principal ribadisce la missione della squadra nel 2023: cogliere le opportunit&agrave; di andare a punti, migliorando il rendimento dello scorso anno&nbsp;

Haas VF-23, Steiner: "Abbiamo una base dalla quale partire"

        Cosa attendersi dalla Haas nel 2023? L'ottavo posto ottenuto lo scorso anno nel mondiale Costruttori &egrave; frutto di una stagione iniziata con prestazioni molto convincenti, prima di un fisiologico riposizionamento a centro gruppo.&nbsp; La stagione alle porte potr&agrave; contare su un ufficio tecnico a Maranello, diretto da Simone Resta, pienamente operativo e rodato, che potr&agrave; attingere a maggiori risorse economiche da destinare allo sviluppo della VF-23. L'ingresso di Money Gram quale nuovo sponsor consentir&agrave; alla squadra di Gene Haas una stagione affrontata al limite del tetto di spesa, dove fino allo scorso anno le squadre pi&ugrave; piccole, come Haas, come Williams, la soglia minima non sono riuscite a eguagliarla. L'editoriale del Direttore: Fred &egrave; caldo per la Rossa Quale sar&agrave; la direttrice lungo la quale operer&agrave; Haas nel 2023 &egrave; Gunther Steiner a dirlo: "Vogliamo investire i soldi sulla macchina. Vogliamo stabilizzare il sistema esistente e assicurarci di impiegare tutte le risorse per far andare veloce la macchina. Nient'altro", le parole riportate da Autosport. "Non ci stiamo concentrando su altre cose, sul fare questo o quello da noi. Stabilizziamo il metodo che abbiamo, poi se vorremo cambiare qualcosa sar&agrave; in seguito, altrimenti se provi a fare troppo, inciampi". Il metodo-Haas di stretta collaborazione con Ferrari, con Dallara.  Haas rester&agrave; europea Squadra statunitense ma solo per carta d'identit&agrave;, la Haas. Sede a Kannapolis ma attivit&agrave; concentrate, inevitabilmente, tra Banbury e Maranello. Un assetto che certo non verr&agrave; alterato: "In Europa ci sono cos&igrave; tante competenze sulla Formula 1. Dico sempre che nulla &egrave; impossibile, per&ograve; diventa pi&ugrave; difficile con il budget cap, perch&eacute; per spostare il personale devi offrire qualcos'altro e gli USA non sono un posto a buon mercato dove impiegare personale: si prova a fare il meglio entro un tetto di spesa. Non sarebbe una mossa positiva per la squadra, al momento, spostarsi negli Stati Uniti", ancora Steiner, al giornale texano Kvue.&nbsp; Un assetto diffuso, tra USA ed Europa, al quale &egrave; destinato anche il progetto Andretti Cadillac, che si propone di affiancare alla struttura Andretti Global di Fishers l'irrinunciabile "satellite" inglese, dovesse ricevere il semaforo verde per l'ingresso in Formula 1 nei prossimi anni. F1 2023, il calendario delle presentazioni delle monoposto       

L'apporto di MoneyGram permetter&agrave; al team di continuare a operare con le collaborazioni consolidate, con il "lusso" di poter investire maggiormente sullo sviluppo

Haas, il budget in più tutto destinato allo sviluppo

        Quella composta da Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg, alla vigilia del mondiale 2023, appare come una delle coppie pi&ugrave; scoppiettanti della griglia di partenza. Tutti ricordano la discussione che ebbero i due a Budapest 2017, con il tedesco che nel dopo gara, in seguito ad un duello in pista, and&ograve; dal danese dicendogli "Complimenti, ti dimostri il pi&ugrave; antisportivo della griglia", il quale a sua volta rispose con un'espressione molto colorita. Oggi, invece, i due si ritrovano in Haas come compagni di squadra, e per quanto arrivino rassicurazioni ("Oggi siamo pi&ugrave; maturi", ha detto Magnussen al riguardo), c'&egrave; curiosit&agrave; di vedere come funzioner&agrave; il rapporto tra i due. A gestirli, sar&agrave; Gunther Steiner. F1 2023: il calendario delle presentazioni Steiner: OK lottare, ma... In casa Haas, in passato, ci sono gi&agrave; stati momenti di tensione: &egrave; successo tra Magnussen e Grosjean, &egrave; accaduto poi tra Schumacher e Mazepin. Steiner vuole evitare altri spiacevoli episodi, anche se non vuole tarpare loro le ali a priori: "Vedere i piloti duellare &egrave; bello e rende lo sport interessante - ha detto a RTL/ntv -, ma la lotta non deve andare a discapito della squadra, &egrave; questo l'importante. &Egrave; quando a farne le spese &egrave; il team che bisogna intervenire". Sulle due personalit&agrave; del suo box, Steiner &egrave; tranquillo: "Kevin mi conosce bene, e penso di conoscere Nico abbastanza bene da sperare di non avere grossi problemi con loro". Helmet cam per tutti dal 2023: merito di una tecnologia italiana       

Il team principal della Haas non vuole mettere un freno a priori ai suoi due piloti, che gi&agrave; in passato hanno avuto frizioni, per cui vorrebbe lasciarli liberi di lottare a patto che questo non vada contro gli interessi della squadra

Steiner: "Magnussen e Hulkenberg? Ok lottare, ma non a discapito del team"

        Nello spazio di due anni la Haas ha cambiato molto, passando da due piloti debuttanti a due piloti molto esperti, ed ha cambiato elementi anche nel reparto tecnico. Nel frattempo, sono cambiate anche le regole, con il nuovo ciclo tecnico che nel 2023 vivr&agrave; una seconda stagione con norme simili a quelle del 2022, sebbene con alcuni modifiche (importanti) sul fondo. In tutto ci&ograve;, Gunther Steiner &egrave; convinto che la VF-23 possa essere un bel passo avanti rispetto alla VF-22. 2023, un anno iniziato in modo triste VF-23,&nbsp;c'&egrave; fiducia In una lunga intervista rilasciata a Speedcafe, il team principal della squadra americana ha parlato del lavoro che la sua truppa sta portando avanti in fabbrica: "Quando il nostro staff tecnico, che sta lavorando sulla prossima vettura, nel 2021 ha cominciato a progettare la monoposto per il 2022 era un gruppo di persone capaci, ma che prima non aveva mai lavorato insieme. Nella passata stagione avevamo una macchina che devo dire non era male, ma adesso abbiamo aggiunto un anno intero di lavoro assieme. Adesso lavorano da squadra, per cui penso che la prossima vettura sar&agrave; migliore, abbiamo ottenuto molto. Poi, &egrave; chiaro che finire all'8&deg; posto tra i Costruttori non mi renda propriamente contento. Tuttavia, &egrave; un buon punto di partenza per andare avanti. La Haas &egrave; in F1 per restare, siamo solidi e penso che possiamo solo migliorare da ora in poi". Andretti-Cadillac, Fia stupita dallo scetticismo della F1 Nuovo regolamento? Promosso Ad aiutare la risalita del team anche il cambio di regolamento, sia tecnico che finanziario. Norme promosse dal team principal altoatesino: "Penso che le regole funzionino come desiderato - ha detto Steiner -, anche se dobbiamo distinguere tra regole tecniche e regole finanziarie e credo che queste ultime abbiano sortito l'effetto desiderato. C'&egrave; pi&ugrave; densit&agrave; di prestazioni in pista, lo scorso anno tutte le squadre hanno fatto punti.  Anche le regole tecniche sono buone, hanno migliorato le gare. I piloti possono ora avvicinarsi al veicolo che li precede, non sar&agrave; mai una situazione ideale perch&eacute; parlando di vetture molto aerodinamiche si perder&agrave; sempre un po' di carico quando si insegue, ma &egrave; stato fatto un passo nella giusta direzione. Poi &egrave; chiaro che le cose possano essere sempre migliorate, siamo sulla&nbsp;strada giusta&nbsp;ma dobbiamo continuare a lavorarci. In generale, per&ograve;, i GP sono diventati pi&ugrave; divertenti e molte persone guardano le gare di Formula 1 perch&eacute; si combatte in tutte le posizioni. E anche da questo punto di vista&nbsp;penso che le modifiche alle regole siano state un buon passo avanti".       

Il team principal della scuderia americana &egrave; convinto che lo staff tecnico rinnovato, dopo un intero anno di lavoro insieme, possa far fare uno step in pi&ugrave; alla VF-23 rispetto alla VF-22

Haas, Steiner fiducioso: la VF-23 sarà un passo avanti

        &Egrave; stata una stagione di crescita quella vissuta dalla Haas nel 2022, con 37 punti raccolti e la pole position conquistata da Kevin Magnussen in Brasile. Chiusi i giochi della Formula 1 con l'inizio della pausa invernale, per il team americano &egrave; arrivata anche un'altra doppia soddisfazione: i Caschi d'Oro assegnati a Gunther Steiner, team principal di Haas, e a Simone Resta, direttore tecnico della scuderia. Entrambi sono stati ospiti nella serata organizzata da Autosprint e Aci lo scorso 21 dicembre a Bologna. Steiner e Resta: "Ottimo 2022, continuiamo a lavorare" &ldquo;&Egrave; un onore essere qui stasera&rdquo; hanno esordito all'unisono Gunther Steiner e Simone Resta sul palco della serata dei Caschi d'Oro. &ldquo;&Egrave; stata un'annata incredibile &ndash; ha continuato Resta &ndash; abbiamo puntato tanto sul 2022 e ce l'abbiamo fatta a tornare forti. Ma non ci accontentiamo, puntiamo a crescere ancora lavorando tanto&rdquo;. &ldquo;Per il 2023 il nostro obiettivo &egrave; migliorare ancora &ndash; gli ha fatto eco Steiner &ndash; quest'anno avremo un pilota nuovo e i nostri ragazzi stanno facendo un ottimo lavoro&rdquo; ha spiegato il team principal. Guarda qui le nostre interviste a Gunther Steiner e Simone Resta in occasione della cerimonia dei Caschi d'Oro a Bologna:         

Il team principal e il direttore tecnico della Haas hanno ricevuto il Casco d'Oro di Autosprint: ecco le loro parole in occasione della cerimonia a Bologna

Caschi d'Oro 2022, Gunther Steiner e Simone Resta premiati da Autosprint

Il team Principal della Haas, Gunther Steiner, ai Caschi d'Oro e Volanti Aci 2022, ha fatto il punto sulla stagione sulle aspettative future. Grazie al motore Ferrari che sembra vada fortissimo

Caschi d'Oro 2022, Steiner: "Con il nuovo motore Ferrari, la Haas punta in alto"

        "Non &egrave; che non ci abbia convinto Mick, ci ha convinto di pi&ugrave; Nico". Cos&igrave;, Guenther Steiner sintetizza la decisione presa dalla Haas di non rinnovare il contratto di Schumacher, ufficializzata solo al gioved&igrave; del GP di Abu Dhabi, nota gi&agrave; dal Brasile al diretto interessato. Chi ha commentato la decisione della squadra statunitense, di scaricare Mick e per i commenti pubblici resi in stagione, &egrave; stato Sebastian Vettel. Mentore di Schumi Jr, ha sottolineato quanto conti la serenit&agrave; di un ambiente per potersi esprimere al meglio. Vettel, Mick far&agrave; tesoro dell'esperienza "Ovviamente &egrave; un momento amaro per lui e mi di spiace. Penso che la leadership del team Haas sia, a volte, un po'... &egrave; difficile a volte da capire. L'ambiente &egrave; estremamente importante per qualsiasi pilota, Haas a tal proposito avrebbe potuto fare sicuramente meglio.&nbsp; Credo che Mick abbia imparato molto e imparer&agrave; anche da questa situazione che sta vivendo, torner&agrave; molto presto e pi&ugrave; forte", scommette Vettel. "Mick merita assolutamente un posto, questa stagione non &egrave; stata semplice per lui. Pu&ograve; aver commesso degli errori qua e l&agrave;, per&ograve; il team non &egrave; esente da colpe: perlomeno osservando dall'esterno". Il rendimento rispetto a Magnussen &egrave; stato insufficiente, soprattutto nella fase iniziale della stagione, quando Haas ha potuto approfittare di occasioni importanti di andare a punti e il danese si &egrave; fatto trovare pronto. Poi, gli incidenti costosi per le casse del team hanno giocato contro, in un clima che era gi&agrave;, dopo Montecarlo, molto critico verso Mick Schumacher.&nbsp; Steiner, Hulkenberg per tornare al rendimento 2018 "Abbiamo preso una decisione su come far crescere la squadra. Alla fine dei conti siamo sempre la squadra pi&ugrave; giovane e negli ultimi due anni abbiamo perso un po' di spinta. Ci siamo chiesti come potevamo tornare ai risultati avuti nel 2018, ad esempio. Abbiamo dato molto tempo a Mick. Per noi era importante avere qualcuno con molta esperienza e che &egrave; stato nelle squadre di met&agrave; gruppo e le ha portate avanti", giustifica la scelta di Hulkenberg, Guenther Steiner. "Mick &egrave; cresciuto molto ma alla fine &egrave; prevalsa la scelta di Nico perch&eacute; ha pi&ugrave; esperienza, 8 anni, Mick solo 2. Per la squadra &egrave; meglio avere uno come Nico. Non &egrave; che Mick non andasse bene, c'era una scelta migliore che era Nico". Vale ricordare come, in Haas, l'ultimo anno corso con Magnussen e Grosjean al volante, due piloti di alta esperienza, si sia rivelato spesso critico per gli episodi in gara che hanno coinvolto i due, finendo col danneggiare il team. Per Hulkenberg la prima presa di contatto con la VF-22 sar&agrave; marted&igrave; prossimo, nel test Pirelli. I tempi delle prove libere 1        

L'esperienza di Hulkenberg &egrave; stata ritenuta un valore superiore al potenziale di Schumacher. Sebastian Vettel critica Haas: "Non &egrave; esente da colpe"

Haas-Schumacher: Steiner difende la scelta, Vettel critica il team

        Non sar&agrave; nel corso di questo week end che Haas dir&agrave; una parola definitiva sul pilota che affiancher&agrave; Magnussen nel 2023. Tutto rinviato alla prossima settimana, con un obiettivo chiaro anticipato da Guenther Steiner: nel test Pirelli successivo al GP di Abu Dhabi, Haas avr&agrave; fatto chiarezza e potr&agrave; schierare il pilota titolare 2023. "Spero di poter annunciare la prossima settimana quel che faremo. &Egrave; l'obiettivo che abbiamo ma non prometto nulla. Penso molto lentamente", le parole riportate dalla RTL.&nbsp; La scelta &egrave; tra Schumacher e Hulkenberg, con indiscrezioni insistenti che vorrebbero Hulk favorito.&nbsp; Perch&eacute; attendere, quindi? L'esito di un week end di gara pu&ograve; capovolgere una decisione?&nbsp; "Per un pilota, dover fare i conti e gestire la pressione fa parte del gioco. Ovviamente sarebbe stato meglio per tutti noi decidere cosa fare il prossimo anno dopo i test in Bahrain.... Non c'&egrave; mai un momento buono o cattivo per prendere queste decisioni", ancora Steiner. Un anno da pilota di riserva Se Haas &egrave; l'unica chance di restare in F1 da titolare per Mick Schumacher, altre prospettive vengono coltivate per restare nell'ambiente. "Il mio piano &egrave; di continuare. Ho qualche piccola opzione in pi&ugrave; per il mio futuro", anticipa Mick a Sky. Le opzioni sono di un ruolo da terzo pilota, in una squadra di altro profilo rispetto ad Haas. Al nome Alpine si &egrave; aggiunta una soluzione Mercedes. Restare un anno "in panchina" a lavorare in un ambiente diverso, scoprirne e apprenderne i metodi di lavoro, pronto per le occasioni che dovessero emergere in ottica 2024, avrebbe una sua utilit&agrave; nella formazione di un pilota giovane, di soli 23 anni.&nbsp; Mercedes per il ruolo di "terzo" ha confermato l'interesse anche nei confronti di Daniel Ricciardo, a sua volta accostato in alternativa a pilota di riserva Red Bull.       

L'intenzione del team Haas &egrave; di schierare nei test dopo il GP il pilota che sar&agrave; titolare nel 2023. Per Schumacher due opzioni sul tavolo nel ruolo di terzo pilota

Steiner, prima di Abu Dhabi la decisione su Schumacher-Hulkenberg

        Interlagos ospiter&agrave; la terza e ultima gara Sprint dell'anno (qui trovi gli orari del week end), prima che nel 2023 la moltiplicazione delle gare brevi, al sabato, arrivi a sei appuntamenti. I dubbi intorno al format, al valore sportivo della gara Sprint, restano. Il punto pi&ugrave; convincente del week end, anche: la qualifica disputata al venerd&igrave; pomeriggio, giornata gi&agrave; con una sua rilevanza sportiva. In casa Haas, l'ultima volta che la Sprint &egrave; andata in scena ha prodotto il miglior risultato di squadra della stagione: Schumacher e Magnussen entrambi a punti in gara, per il danese punti anche nella Sprint.&nbsp; Sterzi a parte: Le statistiche in F.1 non hanno pi&ugrave; senso Al di l&agrave; dei ricordi, Guenther Steiner tratta il tema del format alternativo sperando in correttivi che la Formula 1 e la FIA non hanno inteso attuare sul 2023.&nbsp; S&igrave; a pi&ugrave; Sprint ma con due qualifiche "Quest'anno in Austria abbiamo ottenuto punti sia nella gara Sprint che nella gara principale, di certo mi &egrave; piaciuto il week end Sprint. &Egrave; una gara come un'altra ma &egrave; pi&ugrave; breve e con 8 piloti a punti anzich&eacute; 10.&nbsp; Sono favorevole a correre pi&ugrave; gare Sprint, poich&eacute; rende il weekend di gara, in generale, pi&ugrave; interessante avendo la qualifica al venerd&igrave;. Quel che mi piacerebbe ancor di pi&ugrave; sarebbe avere la qualifica per la Sprint al venerd&igrave; e la qualifica per la gara principale al sabato mattina. Attualmente, le prove libere non hanno alcun senso per nessuna squadra", spiega il team principal. Ricordiamo come la griglia di partenza della gara Sprint venga decisa dalla qualifica del venerd&igrave; pomeriggio; il risultato della gara breve al sabato, invece, definisce la griglia di partenza del GP. Libere 3 svuotate di valore, eppure, in due anni di sperimentazione del format del week end, non si &egrave; riusciti a intervenire per trovare una soluzione migliore. Raddoppiare le Sprint nel 2023, da tre a sei eventi, raddoppier&agrave; anche i limiti intrinseci del format, utilit&agrave; delle libere al sabato su tutte.&nbsp; Haas 2023 sar&agrave; un progetto in crescita In attesa che Haas sciolga le riserve sul nome del pilota che far&agrave; coppia con Magnussen il prossimo anno, Steiner parla dello stato di avanzamento del progetto.&nbsp; "Tutta la squadra sta lavorando sodo al 2023, lo sviluppo procede secondo i piani. Lo scorso anno abbiamo iniziato un po' in ritardo, poich&eacute; il nostro direttore tecnico Simone Resta ha dovuto mettere insieme la squadra a gennaio e ci sono voluti un paio di mesi. Alla fine abbiamo realizzato qualcosa nettamente migliore rispetto al passato e penso che continueremo su questa tendenza. Sono molto ottimista del fatto che avremo una buona macchina nella prossima stagione".       

Il format delle Sprint, nel 2023, non subir&agrave; sostanziali novit&agrave;, se non la previsione di 6 gare brevi anzich&eacute; 3. Guenther Steiner sottolinea l'inutilit&agrave; delle libere del sabato: "Meglio due qualifiche"

Gara Sprint, Steiner: "Ci vorrebbero due qualifiche"

        Mick Schumacher o Nico Hulkenberg? Qualunque scelta far&agrave; Gunther Steiner, in entrambi i casi il secondo sedile della Haas accanto a Kevin Magnussen andr&agrave; ad un tedesco. Ed &egrave; un altro tedesco che si &egrave; sbilanciato su quale sarebbe la strada da prendere: secondo Hans-Joachim Stuck, non ci sono dubbi sul fatto che Schumacher meriti di restare. Addio Mauro Forghieri: il ricordo di Piero Ferrari, Antonello Coletta e Mattia Binotto Non confermare Mick &egrave; da pazzi L'ex pilota di F1 e due volte vincitore di Le Mans &egrave; intervenuto ai microfoni di Servus TV: "Purtroppo per Mick, l'Audi arriver&agrave; solo nel 2026, per cui se non sar&agrave; confermato alla Haas sar&agrave; fuori dalla F1, questo &egrave; chiaro a tutti. Io ci tengo a sottolinearlo: per me Mick appartiene alla Formula 1. Ha dimostrato di saper gestire la macchina molto bene e di essere veloce, poi un giovane pilota a volte deve commettere qualche errore per capire veramente il limite della vettura".  Non &egrave; mancata qualche critica al team principal della Haas, Gunther Steiner: "Secondo me Steiner ha sbagliato a mettere inutilmente sotto pressione Schumacher con le sue critiche. Secondo me &egrave; da pazzi avere la possibilit&agrave; di confermare Mick e non farlo. Una volta che Mick sar&agrave; sulla macchina giusta, sono convinto che avr&agrave; un grande futuro". Ufficiale: Vandoorne terzo pilota Aston Martin nel 2023       

Il due volte vincitore di Le Mans ha detto chiaro e tondo che secondo lui Mick merita la F1 e che sarebbe un grave errore da parte di Steiner e della Haas non concedere un sedile al tedesco nel 2023, non risparmiando qualche critica al team principal

Stuck non ha dubbi: "Da pazzi non confermare Schumacher"

        Un errore che non ci voleva, e che soprattutto non &egrave; piaciuto a Gunther Steiner. Nelle settimane decisive per il suo rinnovo di contratto, Mick Schumacher ha commesso un errore che rischia di costargli carissimo in sede di trattativa: al termine delle FP1 del GP del Giappone il tedesco della Haas &egrave; finito a sbattere a sessione conclusa, rimediando dei danni al telaio tanto grande da richiedere la sua sostituzione, operazione che ha impedito al numero 47 di tornare in pista per la seconda sessione. GP Giappone: gli highlights delle prove  Rischia crepa nel telaio In tutto hanno fatto 90 minuti letteralmente gettati via (utili al team e soprattutto a Mick, che a Suzuka &egrave; un debuttante), oltre ad una cospicua spesa per le riparazioni. L'errore ha irritato il team principal della Haas, Gunther Steiner, che ha parlato cos&igrave; al termine del venerd&igrave; di Suzuka: "L'errore &egrave; stato una delusione. Eravamo usciti per fare una simulazione di partenza e raccogliere dati in vista di domenica quando, nel giro di rientro, Mick &egrave; andato in aquaplaning ed ha sbattuto, danneggiando pesantemente la monoposto. L'intera parte anteriore si &egrave; rotta, ma abbiamo dovuto cambiare anche tutto il telaio perch&eacute; non eravamo sicuri se ci fosse o meno una crepa, e non si possono correre rischi con il telaio. Forse avremmo potuto uscire nelle&nbsp;FP2 per una decina di minuti, ma non &egrave; importante, &egrave; meglio essere sicuri al 100% che la macchina sia in buone condizioni per domani". GP Giappone: l'analisi del venerd&igrave;       

Il team principal della Haas non ha preso bene l'errore del suo pilota, che in queste settimane si gioca il rinnovo di contratto per la prossima stagione

Steiner, amarezza per l'errore di Schumacher: "Una delusione"

E&#39; un venerd&igrave; molto caldo a Singapore, e non solo per l&#39;umidit&agrave;. Il tema principale non sono nemmeno i tempi in pista, quanto le insistenti voci che vogliono la Red Bull oltre il tetto alle spese nel corso del campionato 2021, con conseguenti ombre per la stagione 2022. Un argomento su cui in tanti hanno detto la loro, compreso Gunther Steiner, team principal Haas.    Gunther dice la sua  Ai microfoni di Sky, Steiner ha dettagliatamente analizzato la questione dal suo punto di vista: &quot;Non so esattamente in quali voci abbiano sforato il budget cap, non riesco a capirlo bene. Dicono di aver capito diversamente alcune cose del regolamento, dunque per prima cosa devono chiarire questo aspetto e poi valutare. Se hanno sforato e non sono in regola, sarebbe come dire di avere una macchina sottopeso e poi dire &#39;Ma noi avevamo capito altro&#39;, in quel caso ti squalificano. Adesso non dico debbano essere squalificati, ma una penalit&agrave; almeno s&igrave;, tuttavia non conosco gli elementi nel dettaglio. Parlare adesso del campionato 2021? Questo ovviamente non &egrave; giusto, si crea una confusione della quale non abbiamo bisogno. Quel campionato &egrave; finito quasi 10 mesi fa, e invece ne discutiamo adesso. Quando questo regolamento &egrave; stato fatto &egrave; stato discusso a lungo, nessuno pensava di andare oltre il limite. Bisogna capire veramente se &egrave; stato fatto qualcosa di illegale o no, e se hanno fatto qualcosa di illegale allora ci deve essere una penalit&agrave;.   Zone grigie? Le zone grigie nei regolamenti ci sono sempre, come nei regolamenti tecnici. Per questo dico che serve capire bene dove si &egrave; andati oltre il tetto alle spese. Le zone grigie ci sono, poi sta a noi farle bianche o nere in futuro. Da quanto ho capito io, sono andati oltre un bel po&#39;, e sforare di quella cifra (si parla di quasi dieci milioni, ndr), allora non pu&ograve; essere uno sbaglio, te ne dovresti accorgere gi&agrave; durante l&#39;anno. Non so se ci sia stata intenzionalit&agrave; oppure si &egrave; agito convinti di poter mettere a posto le cose in un secondo momento, ma quando arrivi a fine anno poi non puoi pi&ugrave; mettere a posto niente&quot;.  Budget cap, la difesa della Red Bull  &nbsp;  Ma una regola non c&#39;&egrave;!  Il grave problema &egrave; che nel regolamento non c&#39;&egrave; una sanzione precisa per chi sfora oltre una certa cifra, ed infatti anche il team principal della Haas non saprebbe che punizione infliggere: &quot;Se venisse confermata quella cifra, parleremmo di tanti soldi. Ci sono spese che tutti abbiamo, come il trasporto, e sono spese fisse che non si possono cambiare. Dunque questi dieci milioni sarebbe in eccesso solo per lo sviluppo della macchina, e parliamo di dieci milioni su circa 70, che &egrave; una percentuale altissima. Non saprei che penalit&agrave; infliggere, perch&eacute; non c&#39;&egrave; scritto nemmeno nel regolamento. Quello economico &egrave; un regolamento molto complicato, scriverlo &egrave; facile, ma poi al suo interno ci sono complessit&agrave; che noi stessi creiamo. Per&ograve;, non ci sono cos&igrave; tante zone grigie da arrivare a toccare la cifra di cui parliamo&quot;.  Caos Red Bull-budget cap, parla la Fia 

Il team principal della Haas ha detto la sua sulle voci di budget cap sforato dalla Red Bull: secondo lui la cifra di cui si parla non &egrave; trascurabile, al tempo stesso per&ograve; non c&#39;&egrave; una regola precisa al riguardo

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