        Si comincia, finalmente. Al termine di un inverno breve, passato carico di incertezze, dopo una rivoluzione cha ha cambiato molto nel massimo campionato di rally in Italia. Il nome, innanzitutto: non pi&ugrave; CIR (Campionato Italiano Rally) ma CIAR (Campionato Italiano Assoluto Rally - Sparco), con quell'aggettivo in pi&ugrave; a sottolineare che s&igrave; - la "Serie A" del traverso nostrano resta proprio questa, nonostante le gare siano scese da otto a sette e nonostante nel 2022 si correr&agrave; solo su asfalto. Proprio cos&igrave;, via la terra nell'Assoluto (ma resta il Campionato Italiano Rally Terra che inizier&agrave; tra un paio di settimane in Val d'Orcia, cos&igrave; come resta una serie cadetta su asfalto, il CIRA che scatter&agrave; invece a fine aprile all'Elba) per dare vita a una veste inedita del Tricolore. Si comincia questo fine settimana con il Rally del Ciocco, per poi passare a Sanremo, Targa Florio, Alba, Roma, 1000 Miglia e Due Valli. Gare leggermente pi&ugrave; lunghe rispetto agli ultimi due anni - 120 km di prove speciali suddivise tra una breve tappa il venerd&igrave; pomeriggio e un'altra un po' pi&ugrave; corposa il sabato - e per il resto tante conferme in una formula che &egrave; stata leggermente rivista ma non stravolta. A fare a botte col cronometro non i numeri straripanti dell'anno passato, ma comunque almeno quattro equipaggi in grado di lottare per la vittoria (e dunque per il campionato) in ogni gara. Col numero 1 sulle portiere in Garfagnana partir&agrave; il campione in carica Giandomenico Basso (Lorenzo Granai alle note), che ha scelta la Hyundai i20N Rally 2 della Friulmotor per difendere un titolo. Sar&agrave; lotta vera per l'espertissimo pilota veneto, soprattutto contro Andrea Crugnola e Pietro Ometto. L'equipaggio che propro nel 2021 ha difeso i colori Hyundai, ritrova quest'anno quello Citroen, con cui fu campione nel 2020. Per Crugnola e per la squadra diretta sul campo da Fabrizio e Michele Fabbri la voglia di vincere &egrave; tantissima. Partono carichi a mille anche Fabio Andolfi e Manuel Fenoli, sulla Skoda Fabia di Munaretto, supportati da un progetto tutto ligure e con le gomme Michelin a differenziarli dagli altri top. Da tenere d'occhio fin dai primi metri anche Stefano Albertini e Danilo Fappani (Skoda Fabia by PA Racing) che dopo aver vinto lo scorso anno il 1000 Miglia ed essere stati in testa al campionato nella prima parte della stagione, vogliono calare l'asso immediatamente. Appena dietro qualche pilota cui la definizione di outsider fa fin stretta: tipo Rudy Michelini (Volkswagen Polo) che in Toscana ha in passato brillato, o Giacomo Scattolon, velocissimo quando in giornata. E poi i pi&ugrave; giovani Tommaso Ciuffi e Damiano De Tommaso, ansiosi di raccogliere quanto seminato lo scorso anno. Pure tra le Due Ruote Motrici ci sar&agrave; da mettersi comodi per gustarsi la faccenda. Due nomi su tutti, giusto per cominciare: Luca Bottarelli (Peugeot 208 Rally4) contro Andrea Mabellini (Renault Clio Rally4). Prima prova del Ciocco la Power Stage televisiva, in programma venerd&igrave; 4 marzo alle 15:29. &Egrave; la Power Stage, che assegner&agrave; punti da sommare al risultato finale e che verr&agrave; trasmessa in diretta televisiva. &Egrave; il tratto finale della storica Massa-Sassorosso, &egrave; interamente in discesa veloce e comprende gli spettacolari tornanti che hanno contribuito a rendere famosa questa speciale.       

Al via venerd&igrave; in Garfagnana il Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco. Il campione in carica Basso con la Hyundai sfida Crugnola che ritrova la Citroen con Andolfi e Albertini pronti a sparigliare le carte

Parte dal Ciocco il Tricolore Rally 2022

        Ventidue equipaggi iscritti al Campionato Italiano Assoluto, una dozzina quelli in corsa per il Tricolore Due Ruote Motrici, altri dieci attesi nello Junior, che partir&agrave; per&ograve; dal prossimo Rally di Sanremo. E ancora: 164 vetture al via del Ciocco, di cui ben 97 nella gara principale, quella valida per il CIR. Di queste ben 36 le R5, la maggior parte pure nelle mani di gente assai veloce. Se si guarda ai numeri, il Campionato Italiano Rally 2021 parte decisamente ocl piede giusto. Ancora in piena emergenza da Covid-19, con il chilometraggio drasticamente ridotto dal format adottato lo scorso anno, il mondo del controsterzo tricolore risponde convinto presente. C'&egrave; quantit&agrave; e pure tanta qualit&agrave; in questo Cir che ritrova il proprio inizio "naturale" con il prontia via dalla classicissima della Garfagnana, con l'elenco di sfidanti ad Andrea Crugnola (passato dalla Citroen alla Hyundai) lungo e prezioso come non mai. Un elenco che in Toscana &egrave; impreziosito pure dalle due star del Mondiale di casa Hyundai, con Neuville e Breen (quest'ultimo pure iscritto al Tricolore, come se al Ciocco non fosse una sortita isolata) che hanno scelto proprio gli asfalti dell'Italiano per allenarsi in vista del Croatia Rally. Ma, big del WRC a parte, il pacchetto dei nostri intenzionati a provarci &egrave; di assoluto valore. Intanto ci sar&agrave; ancora - cercando di riprendersi lo scudetto 2019 - Giandomenico Basso, che si presenta al via con una Skoda Fabia e tanta voglia di farcela. E poi una lista lunghissima di ragazzi pi&ugrave; o meno giovani, molti con i colori dell'Aci Team Italia, pronti a mettersi alla prova nell'Italiano al volante di una vettura da assoluto. Gente capace di andar forte assai, come Fabio Andolfi, Damiano De Tommaso, Luca Bottarelli, Marco Pollara, Andrea Mazzocchi, Tommaso Ciuffi, contro altri ragazzi gi&agrave; pi&ugrave; esperti e altrettanto incarogniti, come Stefano Albertini, Giacomo Scattolon, Rudy Michelini, Marco Signor e via elencando. Fuori campionato, ma assai intenzionato a far bene nella gara di casa, anche sua maest&agrave; Paolo Andreucci, con la Skoda Fabia gommata MRF. Un piatto ricco, ricchissimo, insomma. Il via domani pomeriggio, con l'altra grande novit&agrave; del CIR 2021: la Power Stage in diretta televisiva alle 16:30, che distribuir&agrave; punti ai primi tre tempi assoluti e che gi&agrave; scriver&agrave; i primi verdetti di una stagione che si annuncia tiratissima ed entusiasmante.       

Numeri record per il CIR 2021 che scatta in Garfagnana. Crugnola difende il titolo al volante della Hyundai ufficiale che schiera per l'occasione anche le star Neuville e Breen

Parte dal Ciocco un Tricolore Rally da record

Domande, tante. Il Tricolore Rally, che riparte domani dal Sanremo, si appresta a vivere il suo secondo atto stagionale con una bella sfilza di dubbi da chiarire e risposte da trovare.  Gi&agrave;, perch&eacute; l&#39;ouverture del Ciocco ha raccontato parecchie belle storie ma ne ha lasciate in sospeso altrettante. Tanto che praticamente tutti i protagonisti del CIR sono pronti ad approcciare la classicissima ligure col proprio nodo da sciogliere.  Andrea Crugnola, dopo aver dominato gran parte della gara toscana, ha suo malgrado dovuto abbandonare a bordo strada la propria Polo R5 con lo sterzo bloccato. Stesso inconveniente che ha fermato Ciamin in Corsica: la vettura tedesca, che &egrave; gi&agrave; velocissima, sar&agrave; anche affidabile?  Domande pure per Simone Campedelli: il romagnolo d&#39;arancione vestito che corre con la Fiesta M-Sport, ce la far&agrave; questa volta a far la lepre, come invece non gli &egrave; riuscito in Toscana?  E ancora questioni aperte per Luca Rossetti e la Citro&euml;n ufficiale, per i quali le strade del Sanremo saranno forse quelle buone per la prima vittoria insieme?  E poi Giandomenico Basso, che pi&ugrave; di ogni altro scruter&agrave; le nuvole nei due giorni a far su &egrave; gi&ugrave; per l&#39;entroterra ligure, sperando che le previsioni dicano il falso e che il cielo non apra le cateratte.  E infine Craig Breen, che al Ciocco ha subito capito quanto vadano forte i nostri a casa loro e che a Sanremo vuol cercare di migliorare il 4. posto agguantato in Garfagnana  Domande e attese, appunto. Come quella per il nuovo Tricolore Junior, pronto a scattare proprio dalle strade di Sanremo. Sette piloti Under 26, pronti a confrontarsi davvero alla pari con le Ford Fiesta R2 gestite da Motorsport Italia e con i colori dell&#39;Aci Team Italia. Un progetto ambizioso e finalmente innovativo per i nostri ragazzi, il cui migliore, al termine del campionato, avr&agrave; spalancate le porte del JWRC il prossimo anno.  Start venerd&igrave; pomeriggio con la prova spettacolo al Porto Sole di Sanremo, alle 14:59. Poi le prove monumento dell&#39;asfalto ligure: Vignai, Bignone, San Romolo. Si finir&agrave; a notte fonda, con la mini-ronde e di nuovo la San Romolo prima del riordino notturno. Sabato il resto, tra Testico, San Bartolomeo e Colle d&#39;Oggia, fino al gran finale con la Testico - Colle d&#39;Oggia da 34,45 km che chiuder&agrave; i giochi.  Un Sanremo difficilissimo, come sempre. 

Secondo atto del Tricolore con la classica&nbsp;Ligure. Sugli asfalti che hanno scritto la storia dei rally, riparte la sfida serrata tra i big dell&#39;Italiano. Con tante domande in attesa di risposta...

Il CIR si ritrova a Sanremo

San Marino - &ldquo;Direi che abbiamo fatto una bella gara, no?&rdquo; Si stringe nelle spalle e sorride,&nbsp;Daniele Ceccoli. A chi gli chiede che effetto faccia, prima dell&#39;ultimo giro di prove e mentre ha gi&agrave; saldamente in mano la faccenda, guardare tutti dall&#39;alto in una gara del&nbsp;Tricolore, il pilota di&nbsp;San Marino&nbsp;risponde a modo suo. Umilt&agrave; pura quella di un ex ragazzo che non ha mai smesso di accelerare e che finalmente riesce a portarsi a casa una vittoria che vale tanto davvero. Un successo che lo ripaga di troppe sfortune e troppe amarezze mandate gi&ugrave; in passato, un successo anche pi&ugrave; importante del Trofeo Rally Terra sollevato nel 2016.  Ha vinto e convinto Ceccoli in un&#39;edizione del San Marino che, numeri alla mano, verr&agrave; ricordata come una delle pi&ugrave; dure. Un rally difficile e selettivo, che ha fatto &ldquo;vittime&rdquo; importanti. Fuori dai giochi subito Andrea Crugnola, dopo una toccata. Fuori dalla lotta della vittoria alla fine del giorno uno Umberto Scandola, a maledire la rottura di un cerchio. Fuori, di prima mattina il giorno dopo, pure Paolo Andreucci che ha lasciato la sua 208 azzoppata nel primo giro a Sestino. E poi tutta una serie di errori ed omissioni che di fatto hanno svelato un storia assai diversa da quella immaginata alla vigilia.    In tutto questo Ceccoli ha fatto quel che sa fare e lo ha fatto al meglio. Senza sbagliare niente, senza lasciare niente. Ha vinto lui e non hanno perso gli altri, insomma. Ci ha provato finch&eacute; ha potuto, Simone Campedelli, a levargli la medaglia d&#39;oro dal collo, ma pure per il ragazzo d&#39;arancione vestito, storia non ce n&#39;&egrave; stata. Il cesenate si porta a casa un secondo posto che va bene per scacciare i fantasmi dei due stop rimediati nelle ultime gare, ma che non bastano a riaprire davvero il Tricolore. &nbsp;Dove Andreucci, pure a zero all&#39;ombra del Titano, &egrave; e resta sempre pi&ugrave; leader.  Discorso diverso nel Tricolore Terra, dove la vittoria di Ceccoli e il secondo posto &ndash; tra gli iscritti alla serie - di Marchioro (bravissimo, pure lui, a fare il meglio con quello che aveva a disposizione), uniti all&#39;errore di Costenaro, rimescolano completamente le carte e promettono una seconda parte di stagione tutta da gustare.  La classifica finale del 46. San Marino Rally:  1. Ceccoli-Capolongo (Skoda&nbsp;Fabia R5) in 1.30&#39;03&rdquo;9; &nbsp;2. Campedelli-Canton (Ford Fiesta R5) a 12&rdquo;0; 3.&nbsp;Marchioro-Marchetti (Skoda Fabia R5) a 42&rdquo;0;&nbsp;4. Pietarinen-Raitanen&nbsp;(Peugeot 208 T16) a 1&#39;28&rdquo;3; 5. Trentin-De Marco (Skoda Fabia R5) a 1&#39;41&rdquo;3.  &nbsp; 

Il pilota della Repubblica del Titano batte gli specialisti del&nbsp;Tricolore e riapre il Campionato Italiano Terra

Rally San Marino: vince&nbsp;Ceccoli su Skoda, profeta in patria

Si agitano le acque del Tricolore Rally. La BRC, la squadra di Cherasco che schiera da due anni una Ford Fiesta M-Sport alimentata a Gpl, ha deciso di raddoppiare e dal Rally dell&#39;Adriatico affiancher&agrave; a Giandomenico Basso una seconda vettura per Simone Campedelli.  Il veloce 29enne romagnolo che quest&#39;anno ha colto un ottimo terzo posto al Rally di Sanremo entra cos&igrave; a far parte di uno dei team pi&ugrave; professionali del panorama tricolore, per cercare di mostrare le sue qualit&agrave; e dare una mano a Basso nella scalata al titolo. Dal Rally dell&#39;Adriatico e per tutte le restanti gare del Cir, dunque, Campedelli avr&agrave; a disposizione la vettura che nelle due passate edizioni del campionato ha sempre consentito a Basso di lottare fino all&#39;ultimo per il titolo. 

Dal prossimo Rally dell&#39;Adriatico il pilota romagnolo guider&agrave; una Fiesta nel Tricolore

CIR: Campedelli passa alla BRC!

Venturi &egrave; il pi&ugrave; lesto al via, seguito dall'altra 488 di Mancinelli e dalla R8 di Albuquerque. Al 4&deg; giro Frassinetti ha tamponato Leo alla prima variante

Tricolore Gt - Monza: al top Audi e Ferrari

Tricolore GT al Mugello  Gattuso e la Ferrari in volata!  SCARPERIA - Secondo anno consecutivo al top, per la Ferrari nel Campionato Italiano GT classe Gt3. Bis dopo 12 mesi esatti per la Scuderia Baldini 27, al successo nel tricolore con Stefano Gattuso, conquistato solo nell&rsquo;ultima gara e al termine di una volata entusiasmante. Merito del team, di Matteo Malucelli (che da Misano in poi ha affiancato Gattuso, centrando due vittorie su quattro gare) e di Lorenzo Cas&egrave;, che assieme al bergamasco aveva preso parte a tutta la parte iniziale della stagione.  Ma al Mugello nulla &egrave; mai stato dato per scontato. Il titolo si &egrave; deciso la domenica dopo che la gara del sabato aveva riaperto i giochi per diversi equipaggi: Ferrari, Lambo, Audi. Prima la pole della Porsche di Vito Postiglione, che in gara-1 ha concluso secondo assieme a Vincenzo Donativi alle spalle della Audi che Andrea Amici, come sempre in coppia con Marco Mapelli, &egrave; riuscito a portare al comando ad un minuto e mezzo dallo scadere del tempo utile, operando il sorpasso decisivo nella curva che immette sul rettilineo. Quindi, nel ruolo di terzo incomodo, l&rsquo;equipaggio della Lamborghini di Imperiale formato da Mirko Bortolotti e Adrian Zaugg, che sempre sabato hanno concluso terzi assoluti. Un piazzamento che gli ha consentito di balzare provvisoriamente al comando della classifica, seppur con soli due punti di vantaggio nei confronti del binomio Giovanni Berton-Niccol&ograve; Schir&ograve;, nella circostanza settimi con l&rsquo;altra Ferrari schierata dalla Villorba. In quel frangente, a complicare le cose a Gattuso ci si era messo inoltre il contatto con lo stesso Di Amato alla curva San Donato, che lo aveva costretto al ritiro. Alex Frassineti, pure lui in lotta per il titolo assieme a Matteo Beretta, aveva invece concluso 12&deg; dopo un testacoda alla Casanova.  Morale: a giocarsi tutto sono arrivati in otto, raccolti in sole 17 lunghezze e con 20 punti in totale da assegnare. A partire per l&rsquo;ultima volta in pole &egrave; stata la Audi di Amici, che al via &egrave; stato per&ograve; viene passato da Schir&ograve; scivolando secondo davanti a Malucelli, Giacomo Barri e Beretta, tutti raccolti in soli 2&rdquo;. Al secondo giro Balzan passa Camathias portandosi sesto ed agguantando dopo alcune tornate anche la Ferrari di Beretta, sopravanzato anche da Viberti.  A 30&rsquo; dal termine il primo colpo di scena, con il mesto ritiro di Zaugg per un problema al motore. Un giro dopo, fuori anche Beretta, insabbiato. Una successione di eventi da cui Max Mugelli ne &egrave; uscito bene portandosi in testa seguito da Berton e Gattuso. A 10&rsquo; dal termine&nbsp;Berton &egrave; subentrato al comando. Ma Gattuso lo attacca e con un sorpasso di forza alla esse in salita Luco-Poggiosecco&nbsp;supera la nera Ferrari di Berton-Schir&ograve;.&nbsp;&nbsp;Poi a&nbsp;Berton sono&nbsp;comunicati 10&rdquo; di penalit&agrave; per sorpasso con bandiere gialle e a tempo scaduto Mugelli perde il controllo&nbsp;in rettifilo&nbsp;schiantandosi contro le barriere per l'esplosione della gomma posteriore&nbsp;sinistra.   Gattuso si aggiudica cos&igrave; solitario il campionato italiano GT&nbsp;con 130 punti contro i 116 di Mapelli e Amici, i 113 di Bortolotti, Berton e Schir&ograve;.  CITE Al Mugello  Vittoria e titolo a Valentina (Seat)    SCARPERIA - Vittoria con tanto di inchino, per Valentina Albanese, che cos&igrave; ha tributato sul podio di gara-1 a Jordi Gen&eacute; la gratitudine per avere conquistato il titolo assoluto del Cite.  Accoppiata vincente quella della Albanese e Gen&eacute; per Seat Motorsport Italia, negli ultimi due atti di Misano e Mugello. Lo spagnolo, chiamato a portare al debutto la seconda Leon Cup Racer nella versione Tcr, ha dato un contribuito speciale per ottenere questo successo che segna il ritorno della Casa iberica nell&rsquo;ambito delle serie tricolori (monomarca esclusi).  In Toscana Gen&eacute; ha prima messo a segno la pole e poi mantenuto la leadership fin dal primo via, cedendo letteralmente la posizione alla Albanese quando tutto era ormai sotto controllo, consentendole cos&igrave; di chiudere i giochi per la classifica fin da sabato e di portare a otto il numero delle vittorie ottenute nel corso della stagione. Un dominio perentorio, nonostante lo spunto iniziale del Cinquone di Mario Ferraris, autore di un ottimo avvio che gli aveva consentito di portarsi secondo alle spalle di Gen&eacute;, prima di restituire la posizione alla Albanese.  In gara-2 ancora in fuga le due Seat Tcr. Ma questa volta la vittoria &egrave; andata a Gen&eacute;, che ha preceduto al traguardo la Bmw di Massimo Zanin e Walter Palazzo. Per la Albanese in questo caso &egrave; arrivato un quarto posto, a causa di un problema ad una gomma che le ha fatto perdere del terreno prezioso.  La vittoria di campionato in Prima divisione &egrave; andata alla BMW M3 di Max Tresoldi e Paolo Meloni, grazie al decisivo terzo posto assoluto in gara-2 frutto di un bel sorpasso di Meloni su Valli alla curva Arrabbiata e del successivo ritiro della BMW di Valli-Montalbano per rottura della leva del cambio. Ko anche il Cinquone di Ferraris che stava andando a podio, dietro Gen&eacute; in gara-2 finisce l&rsquo;altra BMW di Massimo Zanin e Walter Palazzo (BMW M3): Mentre Filippo Zanin, con la Bmw 320 giunge settimo e conquista il titolo della seconda divisione.

Nel Tricolore GT al Mugello, Gattuso e la Ferrari in volata. Vittoria e titolo a Valentina (Seat) nel CITE

Le gare del 18 ottobre

TRICOLORE GT A VALLELUNGA  Lambo e Ferrari sugli scudi nelle 2 gare  VALLELUNGA - Prima Lamborghini, poi Ferrari al top, nel 5&deg; round del Campionato Italiano Gran Turismo. Le prime due gare del weekend in GT3 e GT Cup, infatti, hanno infatti visto vincente la Casa di Sant&rsquo;Agata Bolognese con Bortolotti-Viberti, nella top class, e Zanardini-Perel tra le vetture in configurazione monomarca. L&rsquo;equipaggio dell&rsquo;Imperiale Racing ha preceduto in gara-1 le due Ferrari 458 Italia di Cas&egrave;-Gattuso (Scuderia Baldini 27) e Schir&ograve;-Berton (Villorba Corse), mentre i portacolori del Bonaldi Motorsport hanno chiuso davanti alle due Porsche 997 dei fratelli Pastorelli (Krypton Motorsport) e di Venerosi-Baccani (Ebimotors).  A Frassineti-Beretta (Ferrari 458 Italia-GT3) e Maino-Selva (Porsche 997-GT Cup) sono invece andati i successi nelle ultime due gare. In GT3 la coppia dell&rsquo;Ombra Racing ha regolato la vettura gemella di Schir&ograve;-Berton (Villorba Corse) e la Lamborghini Gallardo di Bortolotti-Viberti (Imperiale Racing) dopo che Amici (Audi R8) aveva buttato via la vittoria andando fuori pista al curvone mentre era in testa con 5&rdquo; di vantaggio a pochi giri dal termine. Nella stessa gara anche Cas&eacute; (in copia con Gattuso) ha perso un podio mentre lottava con Schir&ograve; uscendo alla curva dei Cimini. Grazie ai venti punti conquistati, Beretta e Frassineti riconquistano la leadership della generale a quota 96, precedendo di 3 punti Bortolotti-Viberti e di 4 punti Schir&ograve;-Berton.  La gara GT Cup &egrave; stata dominata dalle Porsche 997 di Maino-Selva (Ebimotors), su Russo-Goldstein (Antonelli Motorsport) e ai compagni di squadra Venerosi-Baccani. A quattro gare dalla fine, la classifica di classe delle monomarca vede al comando i fratelli Pastorelli che precedono di un punto Maino-Selva.  Il weekend romano ha quindi assegnato il primo trofeo della stagione, la Coppa Lamborghini Huracan, vinta da Tanca-Zaugg (Raton Racing), secondi al traguardo nell&rsquo;ultima gara della stagione, ghermita da Baruch-Faccioni.  CITE A VALLELUNGA  Valli e Montalbano al top a tavolino    VALLELUNGA - La vittoria nell&rsquo;unica delle due gare romane disputata dal CITE, causa maltempo, arride a Valli-Montalbano (BMW E90 3.2) in un finale di gara al calore bianco. Quanto alla dominatrice in pista. Valentina Albanese (Seat) prima al traguardo, &egrave; stata retrocessa dopo un contatto con lo stesso Valli nella tornata finale, a causa di un problema all&rsquo;Abs. In Seconda Divisione si &egrave; affermata la Citro&euml;n C3 Max di Mancini-Baroni. Giancarlo Fisichella, ex di F.1 e attesissimo idolo locale, in gara su Abarth 595 assieme a Bertolini &egrave; stato centrato da un avversario al primo giro. Infine, la seconda corsa in programma &egrave; stata annullata per impraticabilit&agrave; della pista per il maltempo e quindi rinviata a data da destinarsi.  PORSCHE CARRERA CUP ITALIA  Dopo Agostini svetta il 17enne Drudi    VALLELUNGA - Riccardo Agostini s&igrave; &egrave; aggiudicato il successo in gara-1 nella Porsche Carrera Cup Italia (che si corre con le Porsche 911 GT3) per i colori dell&rsquo;Antonelli Motorsport. Agostini al traguardo ha staccato di 3&rdquo;035 il francese Come Ledogar (Tsunami RT) e di 3&rdquo;391 Mattia Drudi (Dinamic Motorsport). Al quarto posto Fulgenzi, staccato di 23&rdquo;104, davanti a Fontana, Pellinen e Giraudi. Nella Michelin Cup si &egrave; imposto Alex De Giacomi (Dinamic Motorsport) su Alberto De Amicis (Ebimotors).  Gara-2 ha invece visto sugli scudi il 17enne Mattia Drudi, finito davanti al francese Come Ledogar (Tsunami RT) e Andrea Fontana (Ghinzani Motorsport). Drudi &egrave; il pi&ugrave; giovane pilota a vincere nel trofeo italiano. Nella Michelin Cup al top Niccol&ograve; Mercatali (Dinamic Motorsport) davanti ad Alex De Giacomi e Pietro Negra, ma la leadership della coppa riservata ai gentleman driver &egrave; comandata da Alberto De Amicis.

Lambo e Ferrari sugli scudi nel Tricolore GT a Vallelunga. Nel CITE, Valli e Montalbano al top a tavolino. Nel Porsche Carrera Cup dopo Agostini svetta il 17enne Drudi

Le gare del 13 settembre

Tricolore GT Imola, doppietta Rossa

Tricolore Gran Turismo a Imola  En plein delle Ferrari 458  IMOLA - Il Tricolore Gt a Imola ha visto vincitrici le Ferrari di Marco Magli-Luigi Ferrara e Raffaele Giammaria-Lorenzo Cas&egrave;. In gara-1 al via Balzan ha tenuto tutti dietro, mentre Pier Guidi &egrave; riuscito a guadagnare una posizione su Mapelli portandosi secondo. Subito fuori per incidente nel secondo giro la Lamborghini di Giacomo Barri, che alla staccata del Tamburello &egrave; andato prima contro il muro per evitare una vettura, e poi in retromarcia ha messo ko la Ferrari 458 di Frassineti.  Gara neutralizzata e ancora Balzan al comando alla ripartenza, quando Gianmaria, a sua volta pressato da Ferrara e Andrea Gagliardini, ha provato ad attaccare Mapelli. Proprio quest&rsquo;ultimo ha compiuto un&rsquo;escursione sulla ghiaia, rientrando sesto. Classifica rivoluzionata dopo i cambi, che hanno visto Luigi Lucchini balzare al comando dopo avere rilevato Pier Guidi, ma poi protagonista di un&rsquo;uscita che ha consegnato il successo a Magli, con Balzan-Benucci secondi.  In gara-2 dominio iniziale della Lamborghini Gallardo di Mirko Bortolotti, al comando davanti alla Ferrari di Cas&egrave; e alla Porsche di Vincenzo Donativi, che all&rsquo;ottavo giro si &egrave; per&ograve; insabbiato lasciando la sua posizione a Gabriele Lancieri. Il colpo di scena al cambio piloti: la Lambo arriva con il paraurti anteriore sinistro danneggiato per la rottura di un supporto e dopo una breve riparazione, il cambio piloti con Barri alla guida, un paio di giri a bassa andatura e poi il ritiro.  Al comando si &egrave; quindi portata la 458 Italia di Giammaria. A 57&rdquo; dalla fine, a portarsi secondo &egrave; stato quindi Mapelli, con Pier Guidi che ha concluso terzo. Ma il clou del finale sono state una serie di sportellate rifilate dalla Mercedes SLS di Mora che prima ha buttato sull'erba Frassineti, poi Pier Guidi e alla fine ha finito terzo ma &egrave; stato squalificato.  In campionato in testa sono andati Giammaria-Cas&egrave;, ma sono stati agganciati dall&rsquo;equipaggio di Audi Sport Italia composto da Marco Mapelli e Thomas Sch&ouml;ffler, a pari punti.  Nella classe Gt Cup Omar Galbiati (Porsche) ha mantenuto il comando della classifica, in cui adesso &egrave; seguito a quattro lunghezze da Simone Iacone-Sascha Tempesta (Lamborghini).  F.4 Tricolore a Imola  Maisano vince due volte, Drudi vicecampione    IMOLA - Brandon Maisano va a segno due volte e una Sennan Fielding, eppure a conquistare il successo nella classifica &ldquo;under&rdquo; in occasione delle tre gare di Imola sono stati tre piloti diversi visto che Maisano, over 18 anni, corre fuori classifica. Assente il neo-campione Lance Stroll a causa di una costola incrinata con il kart, a mettere la loro firma nell&rsquo;ultimo appuntamento della F.4 tricolore a Imola, sono stati nell&rsquo;ordine Andrea Fontana, Ivan Matveev e Mattia Drudi. Quest&rsquo;ultimo che ha cos&igrave; potuto conquistare anche il secondo posto assoluto in campionato.  Turismo Endurance a Imola  Meloni-Tresoldi campioni    IMOLA - Il Cite a Imola decreta i suoi campioni. La serie tricolore ha assegnato il titolo Super Production a Paolo Meloni e Massimiliano Tresoldi, con Giancarlo Busnelli secondo. Se nella Super 2000 la vittoria di Filippo Zanin era scontata, al duo del W&amp;D Racing Team &egrave; spettato il compito di completare il monopolio Bmw.  In evidenza in gara-1 sono stati i fratelli Federico e Matteo Zangari, primi assoluti con la Seat Le&oacute;n Long Run della TJemme. Poi, in gara-2, la vittoria &egrave; andata al campione 2011 Piero Necchi (al rientro nel Cite) e a Walter Meloni. Luigi Moccia, in coppia con Busnelli sulla Le&oacute;n Long Run della DTMotorsport, ha fatto il possibile per dare una mano al compagno, staccato in classifica di 13 punti dominando l'inizio di gara-1 con la pista umida, dove le BMW erano in difficolt&agrave; mentre Nechi finiva ko per la rottura del cambio.  In gara-2 Tresoldi si &egrave; avviato al comando seguito dalle altre Bmw di Valli e Walter Meloni. Quinto Busnelli, alle spalle di Zangari. Al secondo giro Meloni Senior ha quindi superato Valli, in seguito fermato dalla frizione. Busnelli ha invece guadagnato una posizione e si &egrave; portato terzo. Dopo i cambi Necchi &egrave; rimasto al comando, con Moccia dietro e Paolo Meloni-Tresoldi terzi e campioni.

En plein delle Ferrari 458 nel Tricolore GT a Imola. Maisano fa doppietta, Drudi vicecampione nella F.4. Meloni-Tresoldi campioni nel Turismo Endurance

Le gare del 12 ottobre

da Cividale del Friuli (UD): Daniele Sgorbini   Un dominio, senza se e senza ma. Senza esitazioni e, soprattutto, senza mai lasciare neppure un'illusione agli avversari. Paolo Andreucci, Anna Andreussi, la Peugeot e la Pirelli sono tornati a recitare, in occasione del Rally del Friuli, il ruolo loro pi&ugrave; congeniale, visto che hanno messo le mani sulla gara sin dal primo metro, imponendo un ritmo che &egrave; stato semplicemente inavvicinabile per chiunque. Il toscano sette volte campione d'Italia ha messo assieme una fila impressionante di scratch, per lasciare alla concorrenza soltanto le briciole alla fine, quando doveva semplicemente limitarsi a controllare.  Alle sue spalle ha chiuso Giandomenico Basso: dopo una prima tappa difficile, il trevigiano della Brc &egrave; stato capace di rimontare e di riportare la sua Fiesta alimentata a Gpl al secondo posto. Un risultato pesante in ottica campionato, che consente a Basso di mantenersi pienamente in corsa per il titolo. Chi recrimina dopo la due giorni in Friuli &egrave; soprattutto Umberto Scandola: a lungo secondo, il campione d'Italia 2013 ha prima visto scivolargli di mano la medaglia d'argento a vantaggio proprio di Basso e ha poi rischiato di perdere tutto nell'ultima prova, quando ha toccato un rail e ha dovuto sudare freddo per uscire dalla speciale col moncone di una ruota, prima di chiudere 5&deg; assoluto e 4&deg; tra gli iscritti al Cir. Sul terzo gradino del podio &egrave; salito cos&igrave; un raggiante Alessandro Perico, che ha portato al debutto la sua nuova 208 R5, davanti al bravissimo Alessandro Bosca.  Tra gli Junior successo perentorio di Stefano Albertini, davanti a Giacomo Scattolon, mentre nel Produzione&nbsp; ha avuto la meglio Ivan Ferrarotti su Di Palma e Andolfi.  La classifica finale del 50&deg; Rally del Friuli: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 1.47'40"9; 2. Basso-Dotta (Ford Fiesta Ldi) a 45"0; 3. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 2'08"6; 4. Bosca-Aresca (Peugeot 207 S2000) a 2'55"3; 5. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 4'42"7; 6. Perego-De Luis (Ford Fiesta R5) a 7'14"2; 7. Ferrarotti-Fenoli (Renault Clio R3) a 7'16"4; 8. Koessler-Hofmann (Subaru Impreza Wrx) a 7'33"2; 9. Di Palma-"Cobra" (Renault Clio R3) a 7'55"0; 10. Toffoli-Coletti (Peugeot 207 S2000) a 8'34"2.   Tre su tre: grande inizio per Andreucci in Friuli Tre sberle rumorose e capaci di far male: Paolo Andreucci e Anna Andreussi, con la Peugeot 208 T16 della Racing Lions, hanno scelto i fatti per mettere a tacere le troppe polemiche che hanno accompagnato la lunga pausa estiva del Tricolore. La coppia d'oro dei rally italiani ha infatti imposto un ritmo altissimo sin dai primi metri della 50&ordf; edizione del Rally del Friuli. Il sesto appuntamento dell'Italiano &egrave; cos&igrave; cominciato sotto il segno del Leone, con una dimostrazione di forza che ha fiaccato le ambizioni dei due principali avversari nella comunque apertissima corsa al titolo.  Alle spalle del sette volte campione d'Italia, dopo tre speciali e prima del secondo passaggio a Erbezzo e della passerella lungo i 1600 metri della speciale disegnata attorno a Piazza I Maggio a Udine, si trova al momento Umberto Scandola. Il veronese, come sempre affiancato da Guido d'Amore sulla Fabia S2000 ufficiale, ha pagato un ritardo piuttosto importante nelle prime due speciali e si &egrave; fatto pi&ugrave; vicino nel secondo giro a Subit, ma al momento insegue a 17"1 dal rivale. Pi&ugrave; indietro Giandomenico Basso e Mitia Dotta, sulla Fiesta R5 a Gpl della Brc, che dopo aver rotto la barra posteriore sulla seconda speciale, hanno scontato problemi di elettronica nella terza. Ottimo quarto posto provvisorio per Alessandro Bosca, al rientro nel Cir dopo quasi un anno, davanti ad Alessandro Perico che porta qui al debutto la sua Peugeot 208 R5. Nel Produzione grande avvio di Ivan Ferrarotti, mentre tra gli Junior &egrave; Stefano Albertini, con la 208 R2 ufficiale, a guidare il plotone.  La classifica del 50&deg; Rally del Friuli dopo 3 prove speciali: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) in 27'49"0; 2. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia S2000) a 17"1; 3. Basso-Dotta (Ford Fiesta R5 Ldi) a 34"5; 4. Bosca-Aresca (Peugeot 207 S2000) a 48"5; 5. Perico-Turati (Peugeot 208 T16).

Il Tricolore Rally riprende a Cividale col successo incontrastato del pilota Peugeot. Secondo Basso dopo una toccata di Scandola

Andreucci domina in Friuli

In attesa della riscossa di Raffaele Marciello, unico pilota Italiano al via della Gp2 Series 2014, il &ldquo;tricolore&rdquo; &egrave; tornato al vertice grazie alla vittoria ottenuta dal team Trident nella prima gara delle due gare disputate a Barcellona lo scorso fine settimana. La squadra milanese ha portato al successo Johnny Cecotto Jr., in una gara i cui tutti i componenti del team hanno espresso il massimo nei rispettivi ruoli. Maurizio Salvadori, il proprietario della squadra presente anche in Gp3 (unica realt&agrave; italiana nella categoria), ha analizzato il successo spagnolo facendo il punto sull&rsquo;attivit&agrave; del team.  &laquo;Credo che le basi per ottenere risultati di questo livello si pongano nei mesi invernali &ndash; ha spiegato Salvadori - abbiamo sfruttato al meglio i test effettuati lo scorso novembre ad Abu Dhabi, cos&igrave; come le prove pre-campionato del 2014. Siamo costantemente in lotta con la problematica cruciale di questa categoria: lo sfruttamento ottimale degli pneumatici. E&rsquo; un lavoro che non &egrave; una scienza esatta, perch&eacute; le condizioni ambientali, o del tracciato, possono variare improvvisamente e cambiare le carte in tavola. Noi, ma credo tutti i team della categoria, lavoriamo costantemente per riuscire a prevedere tutte le condizioni e le variabili possibili&raquo;.  Salvadori ha anche analizzato il contributo arrivato da Cecotto Jr., che dopo una 2013 deludente nelle fila del team Arden, sembra essere rinato. &laquo;Fino ad una decina di anni fa il pilota poteva permettersi di arrivare in pista, guidare e fare un normale briefing con gli ingegneri &ndash; ha confermato Salvadori - poi tornava in Hotel. Oggi il suo contributo &egrave; decisamente pi&ugrave; corposo. Tornando alla gara vinta da Cecotto, &egrave; impressionante la quantit&agrave; di informazioni che si sono scambiati Johnny ed il suo ingegnere durante tutta la corsa al fine di avere la massima performance senza compromettere l&rsquo;efficienza degli pneumatici&raquo;.  Tra le novit&agrave; &ldquo;made in Italy&rdquo; che a Barcellona hanno festeggiato la vittoria di Cecotto Jr., c&rsquo;&egrave; anche Giacomo Ricci, da pochi mesi nuovo team manager del team. &laquo;Seguo Giacomo da molti anni &ndash; conclude Salvadori - quando ancora frequentava il paddock GP2 nelle vesti di pilota. Ho sempre apprezzato il suo approccio molto professionale quando era al volante, ma ho anche stimato Giacomo come una persona capace di relazionarsi e dotato di grande passione. In passato gli dissi per scherzo di farmi sapere quando avrebbe attaccato il casco al chiodo, perch&eacute; lo avrei voluto con me. L&rsquo;occasione &egrave; arrivata prima di quanto mi aspettassi, e non ho avuto dubbi. Giacomo &egrave; un ragazzo con una grande motivazione, e questo sopperisce anche alla mancanza d&rsquo;esperienza specifica nel suo ruolo. Sono contento della scelta fatta, e sono convinto che Giacomo sia destinato ad avere una lunga storia in questo ambiente&raquo;.  Il team Trident ha confermato la presenza sulla seconda vettura di Sergio Canamasas anche nella prossima tappa di Montecarlo, poi valuter&agrave; tutte le opzioni possibili in vista delle restanti tappe del calendario 2014.  Roberto Chinchero

Il team Trident Racing, che ha portato alla vittoria Johnny Cecotto Jr., ripropone un &ldquo;tricolore&rdquo; vincente

GP2 Salvadori: "Tanta Italia nella vittoria a Barcellona"

SANREMO &ndash; Nuvole basse e aria carica di elettricit&agrave;. Attesa e tensione a poche ore dal via del 56&deg; Rally di Sanremo. Una gara che, pur senza la validit&agrave; per l'Europeo, vale comunque una stagione. Un rally unico nel panorama del Tricolore, con la notte, le prove speciali pi&ugrave; lunghe e quegli asfalti che in passato hanno laureato solo campionissimi. Tanti sono pronti a giocarsi il tutto per tutto per scrivere il proprio nome su un albo d'oro da far stropicciare gli occhi.  Non Bryan Bouffier, per&ograve;, che ieri al secondo passaggio nello shakedown, ha stropicciato bene la carrozzeria della Peugeot 207 S2000 della Gp Racing, rendendola di fatto inutilizzabile per la gara. Eccessi di confidenza di una vigilia agitata pure dal debutto mondiale della nuovissima Citroen DS3 R5, che verr&agrave; portata in gara da Rudy Michelini e dalla Procar. Se il toscano scoprir&agrave; soltanto in corsa la sua nuova arma, altri si sono preparati a dovere per non lasciare nulla al caso.  Lo ha fatto Paolo Andreucci, che dopo il Ciocco ha lavorato duro per adattare la 208 T16 agli asfalti nostrani, lo hanno fatto pure Giandomenico Basso e Umberto Scandola. Il primo per confermarsi dopo il successo clamoroso al Ciocco, il secondo per chiarire al resto della truppa che vender&agrave; caro lo scudetto che si porta cucito sul petto.  Intanto, per&ograve;, a far segnare il miglior tempo nello shakedown &egrave; stato di nuovo Andrea Nucita, proprio come al Ciocco. Il via della gara riservata alle Moderne alle 15. Prima toccher&agrave; alle Storiche, la cui gara &egrave; valida per il Tricolore e l'Europeo di specialit&agrave;, con start alle 12:00 e prima speciale alle 12:43.  Daniele Sgorbini  Gli orari del Sanremo 2014  Venerd&igrave; 4 aprile Partenza: 15:00 PS1 (Vignai): 15:43 PS2 (Apricale): 16:21 PS3 (Bivio Coldirodi): 16:59 PS4 (Bignone): 17:17 Riordino (Sanremo, piazza Borea d&rsquo;Olmo): 18:02 Parco Assistenza: 21:02 PS5 Vignai: 22:17 PS6 Ronde: 23:00 Parco Assistenza (flexi): 00:19 Riordino (Sanremo, piazza Borea d&rsquo;Olmo): 01:10  Sabato 6 aprile Parco Assistenza: 07:36 PS7 (Passo del Maro): 08:41 PS8 (Bosco di Rezzo): 09:34 PS9 (Mendatica): 10:48 Riordino (Sanremo, piazza Borea d&rsquo;Olmo): 12:48 Parco Assistenza: 13:47 PS10 (Passo del Maro): 15:07 PS11 (Bosco di Rezzo): 16:00 PS12 (Mendatica): 17:14 Riordino (Sanremo, piazzale Vesco): 19:09 Parco Assistenza: 19:44 Arrivo: 19:54

Tutto pronto per la 56&deg; edizione di una gara unica nel panorama Tricolore

13 risultati per 'tricolore'