Editoriale del Direttore: Tre riviste e tante storie da raccontare

Editoriale del Direttore: Tre riviste e tante storie da raccontare

In un’unica uscita tre numeri di Autosprint più di 200 pagine per raccontare il motorsport come nessuno

Andrea Cordovani

27.11.2017 11:59

Tre riviste in un’unica uscita per questo numero di Autosprint confezionato nella notte in cui il Circus chiude le tende e la Formula Uno, dopo ben 23 anni, sfoggia un nuovo logo (al centro), più social e al passo con i tempi. Tre riviste in un’unica uscita, tante storie da raccontare. In questa circostanza ci soffermiamo su temi che esulano dalla terza vittoria stagionale e in carriera di Valtteri Bottas proiettandoci già verso il futuro.

Un futuro che almeno in Formula Uno potrebbe riservarci il ritorno di Robert Kubica, che proprio in questi giorni gira ad Abu Dhabi macinando chilomentri e speranze con quella Williams che gli sta regalando un’altra chance. Autosprint fa il tifo perché questa storia abbia un lieto fine, un lieto fine da bella favola dopo l’inferno vissuto dal polacco quel giorno maledetto su una strada infida dell’entroterra ligure durante il Rally di Andora. Non ha mai mollato il polacco, neanche nei momenti più difficili quando niente faceva pensare che ci fossero giorni come quelli che sta vivendo ad Abu Dhabi e che in precedenza aveva assaporato anche a Budapest e prima ancora con quella Renault che era stato costretto a mollare in quel drammatico inverno del 2011. Così, mentre sul campionato del mondo 2017 cala il sipario, la storia di Robert Kubica che si gioca davvero il posto per tornare nel Circus si pone in maniera centrale dentro a un’annata di corse densa di emozioni.

A proposito del 2018. C’è un’altra pagina che ci piacerebbe venisse scritta con i tanti rimandi alla Alfa Romeo ora che si parla con sempre maggiore insistenza di un possibile connubio tra la Sauber e i motori Ferrari appositamente rinominati col marchio del Biscione. Un accordo che ne sottace altri e che riporterebbe in Formula Uno una grande storia, un simbolo da urlo che manca dal Circus ormai dal 1985.

Certo, un accostamento che fa accapponare la pelle ai puristi delle guerre sportive che furono, ma figlio di questa epoca. Anche in questo caso facciamo il tifo perché l’operazione si concretizzi nel 2018, magari aprendo la strada anche al ritorno di un pilota italiano in servizio permanente effettivo nel Mondiale di Formula Uno. Un sogno che sta rincorrendo Antonio Giovinazzi, un altro che il prossimo anno ci piacerebbe vedere a tempo pieno nel Circus.

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