Abt: in Formula E il simulatore non è un gioco

Abt: in Formula E il simulatore non è un gioco

I piloti Audi pronti al riscatto nell'e-prix di Santiago: "il lavoro al simulatore è la chiave per il successo"

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Francesco Colla

02.02.2018 11:45

Sabato 3 febbraio si corre a Santiago del Cile il quarto round stagionale della Formula E. L’ennesimo esordio, per il campionato elettrico FIA, che ha inoltre recentemente presentato le monoposto Gen2.

I dieci team e i venti piloti sono pronti a darsi nuovamente battaglia e i piloti Audi Abt devono riscattare un inizio di stagione non esaltante. A partire dal campione in carica Lucas Di Grassi, a Marrakech costretto al ritiro dopo solo 7 giri. Sia il brasiliano che il compagno di squadra Daniel Abt  proseguono  l’intenso programma di lavoro al simulatore, con sessioni di test prima di ogni gara nella sede di Audi Sport a Neuburg. Dove i piloti simulano qualifiche e gara anche per più di otto pre.

Queste sessioni intensive sono la chiave per il successo - assicura Daniel Abt - perché sono molto realistiche. Basandoci sui dati FIA i nostri esperti ricreano i circuiti in ogni dettaglio, comprese le condizioni climatiche. In questo modo noi piloti possiamo provare prima le traiettorie senza perdere tempo durante le libere”.

Un lavoro fondamentale, meticoloso. E Abt tiene a precisare che tra simulatori e videogame (vedi la Vegas eRace dello scorso anno) c’è un abisso: “Uno serve solo per divertirsi, l’altro per lavorare e va affrontato con estrema concentrazione”. 


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