Hamilton: tenevo il loro passo
30.05.2010 ( Aggiornata il 30.05.2010 17:02 )
Si gode la prima vittoria del 2010, Lewis Hamilton. Vittoria insperata grazie al regalo della Red Bull ma anche importante. Che lo rilancia al terzo posto del mondiale con 84 punti,a soli 9 dal capoclassifica Webber.
«Che gara incredibile! Sapevamo di avere un buon passo di gara, che potevamo tenere il passo della Red Bull, ma era difficile riuscire a superarla. Però ho tenuto sempre il loro passo. Anche quando al pit-stop ho perso la seconda posizione e Vettel mi ha superato perché la squadra non riusciva a svitare la ruota posteriore destra, non mi sono perso d'animo. A quel punto ero nei guai perché sono uscito in pista dietro Vettel ma ho sempre tenuto il loro passo, pronto ad approfittare di un errore che c'è stato».
Ma anche Hamilton ha rischiato di perdere la vittoria oper una lotta fratricida in famiglia. E' successo quando a doppietta ormai acquisita, con le Red Bull fuori gioco, ha rallentato il passo leggermente perché i box lo invitavano a risparmiare benzina. E Button che lo seguiva come un'ombra lo ha attaccato e superato all'esterno sempre in quella curva che era costato l'incidente fra Webber e Vettel. Lewis ha tenuto duro e alla prima curva ha risuperato di forza Button che poi si è placato staccandosi, come se avesse ricevuto un ordine di squadra.
«Sì, ma non è stato come il duello della Red Bull il nostro – spiega Lewis – Jenson e io abbiamo lottato, quel sorpasso è stato imprevisto, ma la nostra è stata una battaglia onesta fra noi due. Non abbiamo messo a rischio il risultato».
E la benzina che stava finendo? E i box che t'invitavano ad andar piano per non consumare eccessivamente e rischiare di restare a secco? «Ma no, nessun rischio. Certo, abbiamo tenuto un ritmo elevato dietro alle Red Bull e alla fine c'era da pensare a tutto, ai consumi, alle possibili avarie e forature ripassando sul luogo dell'incidente, ma non c'è mai davvero stato questo rischio di restare senza benzina». Forse era proprio una frase in codice per imporre il gioco di squadra e il congelamento delle posizioni fra i due piloti, che platealmente sarebbe proibito ma tutti fanno...
«Che gara incredibile! Sapevamo di avere un buon passo di gara, che potevamo tenere il passo della Red Bull, ma era difficile riuscire a superarla. Però ho tenuto sempre il loro passo. Anche quando al pit-stop ho perso la seconda posizione e Vettel mi ha superato perché la squadra non riusciva a svitare la ruota posteriore destra, non mi sono perso d'animo. A quel punto ero nei guai perché sono uscito in pista dietro Vettel ma ho sempre tenuto il loro passo, pronto ad approfittare di un errore che c'è stato».
Ma anche Hamilton ha rischiato di perdere la vittoria oper una lotta fratricida in famiglia. E' successo quando a doppietta ormai acquisita, con le Red Bull fuori gioco, ha rallentato il passo leggermente perché i box lo invitavano a risparmiare benzina. E Button che lo seguiva come un'ombra lo ha attaccato e superato all'esterno sempre in quella curva che era costato l'incidente fra Webber e Vettel. Lewis ha tenuto duro e alla prima curva ha risuperato di forza Button che poi si è placato staccandosi, come se avesse ricevuto un ordine di squadra.
«Sì, ma non è stato come il duello della Red Bull il nostro – spiega Lewis – Jenson e io abbiamo lottato, quel sorpasso è stato imprevisto, ma la nostra è stata una battaglia onesta fra noi due. Non abbiamo messo a rischio il risultato».
E la benzina che stava finendo? E i box che t'invitavano ad andar piano per non consumare eccessivamente e rischiare di restare a secco? «Ma no, nessun rischio. Certo, abbiamo tenuto un ritmo elevato dietro alle Red Bull e alla fine c'era da pensare a tutto, ai consumi, alle possibili avarie e forature ripassando sul luogo dell'incidente, ma non c'è mai davvero stato questo rischio di restare senza benzina». Forse era proprio una frase in codice per imporre il gioco di squadra e il congelamento delle posizioni fra i due piloti, che platealmente sarebbe proibito ma tutti fanno...
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