Ottima pole, ma quanta ansia per Alonso!

11.09.2010 ( Aggiornata il 11.09.2010 16:08 )

È la prima pole di Fernando Alonso con la Ferrari questa. Lui lo sa bene ed esclama a fine qualifiche: «Non c'era posto migliore di questo per portare in pole position la Ferrari».

L'exploit di Monza ha un poco sorpreso Alonso, che a fine prove con la faccia sudata ammetteva: «Sono rimasto un pochino sorpreso da questa pole. Anzi, non sorpreso, ero preoccupato che potesse sfumare in extremis. Già tre volte quest'anno mi sono trovato con il miglior tempo di tutti a 30 secondi dalla fine delle prove e poi c'era sempre qualcuno che mi passava davanti. Di qualche decimo o persino di qualche millesimo. Per cui, quando a fine prove sono andato al parco chiuso le qualifiche non erano ancora finite e via radio nel casco il team mi ha detto che ero primo ma c'era ancora qualche macchina in pista a completare il giro. C'era Button che stava chiudendo il suo giro e aveva ottimi intermedi, quindi in piedi con il casco in testa ho seguito la conclusione del suo giro».

Solo quando l'inglese è passato sul traguardo, Alonso ha avuto la certezza che per 122 millesimi il suo tempo era rimasto il migliore. Ce l'aveva fatta. Aveva portato la Ferrari in pole a Monza ridando la posizione più privilegiata alla Rossa dopo quasi due anni di assenza dalla pole position.
«Questo è il frutto del tanto lavoro che abbiamo fatto in fabbrica nei giorni scorsi dopo Spa. Abbiamo analizzato a lungo i dati e escogitato soluzioni per Monza. Venerdì eravamo staccati di oltre un secondo, lo so, ma la realtà è che quello è stato un giorno di test, non di week-end da gran premio. Abbiamo collaudato un sacco di soluzioni di assetto, sapevo che il nostro potenziale era buono, ma soltanto stamattina quando ho cercato davvero la performance, non come ieri, ne ho avuto la certezza».

Però non tutto è andato liscio: i due ferraristi hanno usato differenti strategie nell'uso delle gomme. Alonso ha fatto più giri per scaldare le morbide rispetto a Massa. Ma per la gara non tutti i dubbi sono fugati.
«Abbiamo qualche incertezza sul passo che possiamo tenere con le gomme sia morbide che dure. Ieri in prova nessuno ha potuto fare più di 8 giri di seguito, quindi non sappiamo quanto calerà la performance alla distanza. Ma certo partire in pole qui è una cosa eccezionale e le Red Bull sono soltanto quarta e sesta: dobbiamo approfittarne, non saranno così indietro anche a Singapore, quindi non va sprecato nulla. Il podio è veramente l'obiettivo minimo, per restare in corsa nel mondiale bisogna vincere».


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