Una pole importante per Alonso

25.09.2010 ( Aggiornata il 25.09.2010 17:50 )

Per 67 millesimi Alonso mette una bella ipoteca sulla vittoria del Gp di Singapore. Perché mai come a Montecarlo e su questa pista, partire in pole position è fondamentale. Alonso lo sa benissimo, e concentrato ancora dopo le qualifiche (ha persino avuto il tempo scendendo dalla macchina di andare a osservare il consumo delle gomme degli avversari) ostenta una certa fiducia.

«Non è stata una qualifica facile, abbiamo girato poco in condizioni di asciutto e la pista era sempre stata umida nel week-end; quindi c'era da improvvisare e capire il limite della tenuta dell'asfalto asciutto nelle curve. Ho preso la mano nel Q1 e nel Q2 cercando di capire il limite ideale di aderenza e poi ho rischiato al 100 per cento nel Q3».

Alonso la pole l'ha fatta nel primo giro della Q3, in 1'45”390. Poi nel secondo tentativo è stato di alcuni centesimi più lento. Ma a quel punto non contava più perché Vettel aveva già chiuso il suo giro finale senza riuscire a battere la Ferrari. Piuttosto Alonso ha rischiato grosso nella Q2. Poco dopo il k.o. di Massa, Alonso ha chiamato via radio il box dicendo che il motore non funzionava bene. C'è stato il tempo per una breve sosta, una regolazione e via di nuovo in pista nei secondi finali del Q2 per capire se il problema era stato risolto. Il secondo tempo in 1'45”8 fatto col cuore in gola a quel punto ha tranquillizzato tutti e Alonso era pronto per il rush finale.

Ma cos'era successo? Lo spiega lo stesso Alonso. «Non era un problema di motore. Abbiamo cercato prima di capire qual era stato il guaio che ha fermato Felipe, poi abbiamo cercato una regolazione diversa e sicura per evitare rischi. Stavamo anche provando settaggi nuovi sul motore, una mappatura differente. Ma non funzionava e il motore non rendeva bene, quindi siamo tornati in extremis alle selezioni standard per la Q3».

Adesso Alonso affronta la gara con concentrazione ma anche tanta tranquillità. Sa di avere un buon vantaggio nella posizione di partenza al palo, davanti a tutti.
«La gara sarà lunga e dura, quasi 2 ore piene nel caldo umido fra muretti dove non puoi deconcentrarti un attimo. Ma siamo nella posizione migliore per affrontarla, sia che sia asciutto che bagnato. Se piove sono ancor più avvantaggiato perché ho pista vuota davanti e visibilità perfetta, mentre dietro vedrebbero molto meno. Ma sono fiducioso anche in caso di pista asciutta».
Già, basta non sbagliare la partenza come a Monza...


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