Analisi prove libere GP del Giappone

08.10.2010 ( Aggiornata il 08.10.2010 11:21 )

Il segreto del circuito di Suzuka è tutto nelle prime sette curve. Una sequenza senza respiro, dove una caratteristica tecnica prevale su tutte le altre: cioè la precisione dell’avantreno, la reattività della monoposto ai continui cambiamenti di direzione della doppia “esse”. Qui si guadagnano i decimi che poi “costruiscono” il tempo sul giro. “Con un anteriore diciamo pigro – ha afferma il campione del mondo Jenson Button, 12esimo nella prima sessione e sesto nell’altra – a Suzuka non vai da nessuna parte”. E proprio lui fa parte della schiera degli inseguitori delle imprendibili Red Bull; tali si sono infatti rivelate le monoposto anglo-austriache di Sebastian Vettel e di Mark Webber nei primi due turni di prove non valide per lo schieramento. “Nel turno del mattino andava anche peggio, abbiamo lavorato per la messa a punto fra la prima e la seconda sessione”, ha spiegato Button. Ma i meccanici della McLaren dovranno fare gli straordinari per montare pezzi di ricambio fatti arrivare dall’Inghilterra, dopo i danni combinati da Lewis Hamilton, che nella sessione del mattino ha sbattuto alla curva Degner; nel tentativo – evidentemente non riuscito – di avvicinare i tempi di Vettel e Webber. Un compito che è apparso impossibile anche per la Ferrari, nonostante Fernando Alonso scherzi amaro: “Le Red Bull sono sempre imbattibili il venerdì. In realtà poi sono state battute molte volte”. Ma la Ferrari, equipaggiata con il dispositivo “F-Duct”, cioè l’ala posteriore soffiata –  “Qui bisogna usarlo”, ha ammesso Felipe Massa – non ha visibilmente la stessa prontezza di inserimento in curva della Red Bull. Le traiettorie sono meno precise e spesso al limite del cordolo. Alonso spera nella pioggia: “È quasi sicura per domani. Se poi, in gara, potessimo partire con le intermedie sul bagnato e poi passare direttamente alle più dure, potrebbe rivelarsi una vantaggio”. E aggiunge: “Io l’avevo detto che, delle quattro piste rimaste nel mondiale, questa di Suzuka è probabilmente la più difficile per la Ferrari”. Le due sessioni di prove libere del Gran Premio del Giappone hanno messo in evidenza anche la Renault, anche se il terzo tempo di Robert Kubica in entrambri i turni è arrivato da un tentativo di giro veloce del polacco. Fernando Alonso nei suoi giri veloci ha invece sempre lamentato il traffico.

  I tempi della seconda sessione di prove libere

     1.  Vettel         Red Bull-Renault        in 1’31”465            
 2.  Webber         Red Bull-Renault         a    0”395  
 3.  Kubica         Renault                  a    0”735  
 4.  Alonso         Ferrari                  a    0”897  
 5.  Massa          Ferrari                  a    1”054  
 6.  Button         McLaren-Mercedes         a    1”068  
 7.  Petrov         Renault                  a    1”238  
 8.  Schumacher     Mercedes                 a    1”366  
 9.  Sutil          Force India-Mercedes     a    1”377  
10.  Hulkenberg     Williams-Cosworth        a    1”386  
11.  Rosberg        Mercedes                 a    1”415  
12.  Kobayashi      Sauber-Ferrari           a    2”006  
13.  Hamilton       McLaren-Mercedes         a    2”016  
14.  Barrichello    Williams-Cosworth        a    2”099  
15.  Heidfeld       Sauber-Ferrari           a    2”232  
16.  Buemi          Toro Rosso-Ferrari       a    2”540  
17.  Alguersuari    Toro Rosso-Ferrari       a    2”590  
18.  Liuzzi         Force India-Mercedes     a    2”845  
19.  Kovalainen     Lotus-Cosworth           a    4”630  
20.  Trulli         Lotus-Cosworth           a    4”868  
21.  di Grassi      Virgin-Cosworth          a    5”165  
22.  Glock          Virgin-Cosworth          a    5”369  
23.  Senna          HRT-Cosworth             a    5”887  
24.  Yamamoto       HRT-Cosworth             a    6”366


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