Il segreto del circuito di Suzuka è tutto nelle prime sette curve. Una sequenza senza respiro, dove una caratteristica tecnica prevale su tutte le altre: cioè la precisione dell’avantreno, la reattività della monoposto ai continui cambiamenti di direzione della doppia “esse”. Qui si guadagnano i decimi che poi “costruiscono” il tempo sul giro. “Con un anteriore diciamo pigro – ha afferma il campione del mondo Jenson Button, 12esimo nella prima sessione e sesto nell’altra – a Suzuka non vai da nessuna parte”. E proprio lui fa parte della schiera degli inseguitori delle imprendibili Red Bull; tali si sono infatti rivelate le monoposto anglo-austriache di Sebastian Vettel e di Mark Webber nei primi due turni di prove non valide per lo schieramento. “Nel turno del mattino andava anche peggio, abbiamo lavorato per la messa a punto fra la prima e la seconda sessione”, ha spiegato Button. Ma i meccanici della McLaren dovranno fare gli straordinari per montare pezzi di ricambio fatti arrivare dall’Inghilterra, dopo i danni combinati da Lewis Hamilton, che nella sessione del mattino ha sbattuto alla curva Degner; nel tentativo – evidentemente non riuscito – di avvicinare i tempi di Vettel e Webber. Un compito che è apparso impossibile anche per la Ferrari, nonostante Fernando Alonso scherzi amaro: “Le Red Bull sono sempre imbattibili il venerdì. In realtà poi sono state battute molte volte”. Ma la Ferrari, equipaggiata con il dispositivo “F-Duct”, cioè l’ala posteriore soffiata – “Qui bisogna usarlo”, ha ammesso Felipe Massa – non ha visibilmente la stessa prontezza di inserimento in curva della Red Bull. Le traiettorie sono meno precise e spesso al limite del cordolo. Alonso spera nella pioggia: “È quasi sicura per domani. Se poi, in gara, potessimo partire con le intermedie sul bagnato e poi passare direttamente alle più dure, potrebbe rivelarsi una vantaggio”. E aggiunge: “Io l’avevo detto che, delle quattro piste rimaste nel mondiale, questa di Suzuka è probabilmente la più difficile per la Ferrari”. Le due sessioni di prove libere del Gran Premio del Giappone hanno messo in evidenza anche la Renault, anche se il terzo tempo di Robert Kubica in entrambri i turni è arrivato da un tentativo di giro veloce del polacco. Fernando Alonso nei suoi giri veloci ha invece sempre lamentato il traffico.
I tempi della seconda sessione di prove libere
1. Vettel Red Bull-Renault in 1’31”465
2. Webber Red Bull-Renault a 0”395
3. Kubica Renault a 0”735
4. Alonso Ferrari a 0”897
5. Massa Ferrari a 1”054
6. Button McLaren-Mercedes a 1”068
7. Petrov Renault a 1”238
8. Schumacher Mercedes a 1”366
9. Sutil Force India-Mercedes a 1”377
10. Hulkenberg Williams-Cosworth a 1”386
11. Rosberg Mercedes a 1”415
12. Kobayashi Sauber-Ferrari a 2”006
13. Hamilton McLaren-Mercedes a 2”016
14. Barrichello Williams-Cosworth a 2”099
15. Heidfeld Sauber-Ferrari a 2”232
16. Buemi Toro Rosso-Ferrari a 2”540
17. Alguersuari Toro Rosso-Ferrari a 2”590
18. Liuzzi Force India-Mercedes a 2”845
19. Kovalainen Lotus-Cosworth a 4”630
20. Trulli Lotus-Cosworth a 4”868
21. di Grassi Virgin-Cosworth a 5”165
22. Glock Virgin-Cosworth a 5”369
23. Senna HRT-Cosworth a 5”887
24. Yamamoto HRT-Cosworth a 6”366
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