Hukenberg perfetto per guida e strategia

06.11.2010 ( Aggiornata il 06.11.2010 17:51 )

La grande promessa del 2010 aveva deluso per metà stagione, spesso più lento di Barrichello sia in prova che in gara e nettamente dietro lui nel mondiale. Ma ha dato la zampata inattesa nel penultimo Gp ottenendo a sorpresa la prima pole position della sua ancora breve carriera. Una pole merito di una scelta tattica perfetta: Hulkenberg è stato l’ultimo, assieme ad Alonso, a cambiare le gomme, a metà del Q3, passando dalle intermedie alle slick quando mancavano 4 minuti alla fine delle qualifiche.

Questo avrebbe potuto comprometterlo perché avrebbe avuto meno tempo per abituarsi e portarle in temperatura: invece è stata la sua forza perché gli ha permesso di completare un giro più degli altri, che su una pista che si stava asciugando e migliorava di secondo in secondo, spiega il distacco abissale che ha rifilato ai rivali: 1 secondo e 1 decimo al secondo, Vettel, 1”2 a Webber, 1”3 a Hamilton e ben 1”5 a Alonso! Ma va detto che Hulkenberg la sua pole l’aveva in tasca già prima di quell’ultimo giro. Aveva già fatto il miglior tempo fra tutti per pochi decimi al giro prima e poi in quell’ultimo passaggio si è “soltanto” migliorato.

«È fantastico - commenta alla fine delle qualifiche Hulkenberg - ancora non credevo a fine prove di avercela fatta. Ho cercato di spingere al massimo e il team nell’ultimo giro mi ha detto che ero già in pole e questo mi ha messo le ali ai piedi in quell’ultimo passaggio».

La cosa bella è che Hulkenberg ha gioito ben poco dopo la pole, si è levato in piedi dall’abitacolo, ha salutato brevemente, pacche e abbracci con i suoi meccanici, ma nessun salto di gioia alla Schumacher o alla Alonso, nessun entusiasmo oltre le righe. Un pilota “freddo” a dispetto dei suoi 23 anni. Sarà un caso oppure no, ma la Williams ha ritrovato una pole position a 5 anni dall’ultima volta proprio nel giorno in cui ai box è ricomparsa una vecchia volpe come Patrick Head. Cui anche Hulkenberg attribuisce parte del merito: «Penso che sia stata la squadra a prendere le decisioni migliori perché sono riuscito a fare un giro più degli altri».
Head invece gira al suo pilota tutto il merito: «L’unica spiegazione che posso dare a questa pole è che Nico è stato fenomenale, fantastico».

La cosa strana è che Hulkenberg è andato in pole su una pista dove non aveva mai corso in vita sua, mentre Barrichello che è nato a 500 metri dal circuito e ci ha mosso i primi passi, è stato battuto dal compagno di ben 1”8 ed è soltanto sesto. Come mai queste differenze?
Head minimizza: «C’erano piccole differenze di assetto tra Hulkenberg e Barrichello, ma cose minime, niente che possa spiegare una tale supremazia. Il fatto di partire dalla pole per noi della Williams è una cosa incredibile, ma non credo che riusciremo a mantenere questo posto in gara. Troppo veloci le Red Bull e le McLaren, ma ci godiamo questa pole».

Nel frattempo però il team dovrà forse anche riconsiderare le proprie scelte, se è vero che la Williams sta per scaricare Hulkenberg per far posto nel 2011 a Maldonado e ai milioni di euro del suo sponsor venezuelano. Chissà se la pole a Interlagos permetterà a Nico di salvare il posto?

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