Webber è (per ora) il grande sconfitto

13.11.2010 ( Aggiornata il 13.11.2010 16:00 )

Mark Webber è per adesso il grande sconfitto della sfida finale. Se la sua impresa era difficile prima di questo GP, perché significava vincere o almeno mettere un altro pilota in gara fra sé e Alonso, adesso la situazione si è rovesciata. È lui che si trova dietro Alonso e ha un pilota fra sé e il suo rivale (Button). Il guru della squadra, quell'Helmut Marko che ha sempre favorito Vettel, dice altezzosamente: «Cercheremo con la strategia di portare Webber davanti ad Alonso». Ma forse non gli han detto che non basta! Per vincere il titolo Webber dovrebbe riuscire a superare in corsa prima Button, quindi Alonso e poi magari anche Hamilton. Sempre con l'incubo che Vettel non vinca la gara. Un'impresa quasi disperata.

Ma dove ha fallito Webber? Lui sostiene di essersi trovato male nel terzo settore di pista, quello tutte curve. Ma anche nel tratto più veloce non è mai andato benissimo. Di certo qui la Red Bull ha avuto difficoltà con le gomme, tanto che i due piloti hanno fatto ricorso alle soft già nella sessione intermedia, la Q2. Non capitava quasi mai. Poi nella Q3 finale hanno stabilito di fare una sola uscita percorrendo più giri con le stesse gomme soft per scaldarle meglio. Webber, a differenza di Vettel, ha aggiunto una varante ulteriore: avrebbe fatto 4 giri invece che 3. E dopo il giro di riscaldamento, ha fatto un primo giro cronometrato molto lento, in 1'48”. Poi ha fatto 1'40”0, tempo non eccezionale ma appena meglio di Alonso; poi ha fatto 1'39”925 che gli è valso il 5° posto in griglia ma nell'ultimo giro ha rifatto 1'40”, quindi peggiorandosi. In quel frangente è passato sul traguardo appena 6 secondi dopo la bandiera a scacchi. Ma a differenza di quello che pensano molti non ha perso un'opportunità: essendo i suoi tempi già in peggioramento, se anche avesse potuto concludere quell'ultimo giro non sarebbe risceso a 1'39”.

Webber a fine prove ha ammesso: «Non ho sfruttato il primo giro, l'ho abortito perché sentivo che la macchina non era veloce nel rettifilo». E questo spiega forse perché quel passaggio in 1'48” ma dimostra anche una grande insicurezza in questo Gp finale in cui più che la capacità di guida contano in nervi saldi. E lui ha dimostrato di non essere così freddo e impermeabile alle emozioni.

Christian Horner, d.s. della squadra che potrebbe perdere il titolo piloti, non la vede così drammatica: «La qualifica di Webber non si può definirla un disastro ma Mark dovrà superare Fernando in corsa. Questa è la sua sfida. Le gomme e la partenza saranno cruciali. Il degrado delle gomme è un’incognita. Ma sono ottimista per il titolo al 100%». La sua speranza è l'ultima a morire. O forse parlava di Vettel?

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