L’ingegnere Costa e la F150

28.01.2011 ( Aggiornata il 28.01.2011 10:11 )

“I maggiori aspetti, di più grande impatto sul progetto hanno riguardato lo sviluppo aerodinamico”, così l’ingegnere Aldo Costa, capo progettista delle monoposto Ferrari di Formula 1, comincia la descrizione della nuova F150.
La macchina è cambiata parecchio - spiega il tecnico della Ferrari - non c’è il doppio diffusore, F-duct, e non è più possibile per il pilota di cambiare le caratteristiche aerodinamiche della monoposto, il fondo è senza "buchi" nella parte centrale e, cambiamento fondamentale, l'ala posteriore è mobile, permettendo così al pilota di superare la vettura che lo precede e un libero utilizzo in qualifica. Anche la reintroduzione del Kers , pur se ottimizzato con le dimensioni è abbastanza ingombrante, quindi ha costretto i tecnici a rivedere il cosiddetto layout della monoposto”.

Potrebbe quindi definire la F150 una evoluzione o una rivoluzione rispetto alla monoposto del 2010?

“Per questi cambiamenti regolamentari, la macchina dovrà essere in alcune aree un deciso taglio rispetto alla vettura precedente, con nuovi concetti e linee di sviluppo. Esteticamente il regolamento mantiene sempre imbrigliatele vetture, quindi si assomiglieranno a quelle dell'anno precedente, ma dal punto di vista tecnico saranno profondamente diverse”.
 

La F150 avrà un’evoluzione nelle prossime settimane?
“L'evoluzione è stata concepita in due macro fasi. Una è quella delle prove invernali, dove svilupperemo prevalentemente la parte meccanica, quindi la macchina dal punto di vista strutturale, intendo dire telaio, cambio, sospensioni rimarrà la stessa anche nelle prime gare. Dal punto di vista aerodinamico invece questa veste è piuttosto semplificata e temporanea per fare le prime prove in attesa del reale sviluppo aerodinamico per la prima gara “.

Quali sono state le sfide più impegnative di questo progetto?
"Ripartire da un foglio bianco nella parte posteriore della macchina, con l'abolizione del doppio diffusore e dell'F-duct e una serie di chiarimenti regolamentari riguardo all'area del fondo della vettura. Sono state queste le sfide più grandi e che ci hanno fatto ripartire da capo ripensando tutto il progetto”.

Quest'anno ci sono le gomme Pirelli. Sono ancora un punto interrogativo?
“Il progetto e l'evoluzione di queste gomme è nato in tempi ridottissimi. La Pirelli ha avuto pochissimi mesi per sviluppare queste gomme. Credo che abbia fatto già un buon lavoro ma c'è ancora tanto da fare, dobbiamo provare parecchie mescole, mentre per quanto riguarda le costruzioni sembra che siamo già in una condizione abbastanza buona e affidabile, quindi come dicevo c'è molto da fare, è un tema di massima attenzione, dovremo sfruttare tutti i test invernali per mettere a punto le gomme Pirelli”.

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