McLaren con tanti dubbi

15.02.2011 ( Aggiornata il 15.02.2011 13:01 )

Quando vada davvero forte la nuova McLaren-Mercedes MP4-26 non lo si è ancora capito. Almeno non nei test di Jerez de la Frontera. Jo Ramirez, lo storico “team cooordinator” della squadra inglese, che non si perde un test a Jerez, visto che ora abita nelle vicinanze del circuito, alla fine delle prove ha commentato: “Non hanno nemmeno provato l’alettone posteriore mobile...”.

In compenso sono state provate varie configurazioni, diversissime tra loro, dei terminali di scarico. Con lunghissime soste ai box, perché la sostituzione comporta anche quella dei diffusori, che hanno forme diversissime tra loro. Insomma, la McLaren è una sorta di laboratorio all’aria aperta. Perché, a differenza per esempio della Ferrari che continua a sviluppare in galleria, abbiano deciso di portare tante soluzioni tutte insieme, rimane un altro punto insoluto. Alla McLaren dicono genericamente di avere bisogno di verificare sia le prestazioni che l’affidabilità. E di certo, sistemi così complessi come quelli che si ipotizza sia installati sulla MP4-26, sono difficili da collaudare in fabbrica. Ma è tutto diverso, rispetto alla concorrenza, per la McLaren. Basta guardare le monoposto in pista: quasi “miniaturizzata” la Red Bull, decisamente compatta al retrotreno la Ferrari.

La McLaren, invece, sembra un pesciolone d’argento, lunga di interasse, massiccia al retrotreno. Con tutto questo, fa un certo effetto sentire, a fine sessione, che la giornata di domenica “è stata sconfortante, perché il vento ci ha condizionato impedendoci di raccogliere dati e di trovare un assetto soddisfacente, finché la rottura di un componente ha messo fine al programma”. Ma gli altri correvano sotto una campana di vetro? Il vento c’era per tutti.

La nuova monoposto è sicuramente migliore di quella dell’anno scorso”, aveva detto Lewis Hamilton dopo la prima presa di contatto. “In certe aree, il progresso è stato veramente importante. Ma siamo ancora nelle prime fasi”. E infatti, l'inglese non ha praticamente mai usato assieme l’alettone mobile e il Kers - recupero di energia - che sono sistemi che ormai su altre monoposto sono azionati ogni giro. “L’alettone l’ho provato solo un paio di volte – ha precisato Jenson Button - solo per verificare che funzionasse”. E invece su Red Bull e Ferrari va su e giù in continuazione, per ridurre la resistenza a ogni accenno di rettilineo.

A che punto sarà la McLaren fra un paio di settimane, quando sarà il momento di fare i conti con le prove decisive? Il rischio è che qualcuno abbia deciso di fare il passo più lungo della gamba. Le conseguenze potrebbero essere serie, a questo punto. La McLaren ha una tradizione, ultimamente, di recuperi a tappe forzate nel corso della stagione.

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