Quello fra la
Red Bull e la
Ferrari "evoluta" è, come previsto, un confronto a distanza.
Per cominciare, la
Rb7 aveva girato anche ieri, mentre
Massa è sceso in pista solo oggi con un programma totalmente diverso. Il secondo e mezzo di
divario nella lista dei giri veloci
non è, per questo,
un dato veritiero.
La Rossa è solo
quinta nei tempi ma doveva provare tutto il nuovo
pacchetto aerodinamico. Gli scarichi, in particolare, non hanno dato quei problemi di surriscaldamento che finora hanno afflitto un po’ tutti, specie chi ha scelto lo schema dei terminali “compressi” nel fondo scocca. Questo è un dato positivo per la
150° Italia modificata, che ha dedicato gran parte della giornata alla cosiddetta
mappatura aerodinamica, quindi con passaggi a bassa velocità, costante, in rettilineo.
Il miglior tempo di
Massa - 1’23”324 - è venuto fuori durante una sequenza di sette giri (cinque cronometrati). La
squadra precisa che per tutta la giornata si è usata
la stessa quantità di benzina - dovrebbe trattarsi di 40-50 kg - e che i commenti del pilota ai tecnici sono stati molto
positivi.
Vettel, invece, ha simulato quasi un vero week-end con
qualifica e gara. Il suo miglior tempo - 1’21”866 - al momento è certamente irraggiungibile per la concorrenza,
Ferrari compresa, ma è stato ottenuto in
assetto da qualificazione. Sulla distanza, il divario dalla
Ferrari si riduce sensibilmente e Sebastian getta acqua sul fuoco:
«Questa macchina non ha ancora fatto una gara, come si fa a dire che è vincente? Non sappiamo nemmeno che gomme e quanta benzina avessero gli altri».
Realisticamente, il divario sul giro singolo, tra
Red Bull e
Ferrari, è intorno ai sei decimi. Che sono tanti, ma (in parte)
recuperabili. Gli altri sono più indietro, anche se oggi i vari
Buemi,
Petrov e
Hamilton hanno fatto meglio della Ferrari, ma sempre in condizioni da qualifica.