I team alzano la posta

06.04.2011 ( Aggiornata il 06.04.2011 13:09 )

Bernie Ecclestone, padre padrone della potente Formula One Administration Limited, la società che di fatto controlla la parte economica della Formula 1, qualche giorno fa ha definito il presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile Jean Todt come “Il Mosley dei poveri”. L’ex navigatore dei rally e capo della squadra Ferrari non ha risposto a Ecclestone. Ha invece fatto sapere che le scuderie di Formula 1 hanno diritto a una percentuale maggiore sui proventi economici, di cui la fetta più grande è costituita dai diritti televisivi.

La quota attuale è attorno al 50 per cento: l’obbiettivo dei team è portarla, entro la fine del 2012, almeno al 75 per cento. Sulla questione della distribuzione, o meglio di una più equa spartizione dei ricavi generati dalla Formula 1 è intervenuto più volte il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo, secondo il quale le scuderie hanno ragione a pretendere più denaro.

In particolare i ricavi commerciali della Formula 1 sono spartiti: al 23% fiinisce alle società di Ecclestone, il 47% ai team e il 30% alla Federazione di Jean Todt. Il precedente presidente della FIA Max Mosley – che ha “regnato” ininterrottamente dal 1993 al 2009 al numero 8 di Place de la Concorde, a Parigi – aveva ceduto, una decina di anni fa, i diritti alla FOA di Ecclestone per un periodo di 100 anni in cambio di 360 milioni di dollari.  La Formula One Administration detiene infatti i diritti commerciali della Formula 1 concessi dalla Federazione attraverso appunto il Patto della Concordia. Che scadrà il 31 dicembre dell'anno prossimo.

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