Alonso: “Abbiamo perso terreno”

24.05.2011 ( Aggiornata il 24.05.2011 11:40 )

Il quinto posto poteva anche starci, viste come si erano messe le cose con le gomme dure. Non il giro che non soltanto il vincitore Vettel, ma anche Hamilton, Button e Webber gli hanno rifilato nell’”indimeticabile” Gran Premio di Spagna. Fernando Alonso non pensava proprio di essere umiliato in quella maniera nella corsa di casa. Doppiato. Al via aveva riscatto le tre brutte partenze di inizio stagione con uno scatto magico: da quarto sullo schieramento a leader della corsa all’ingresso della prima curva. Davanti a tutti, alle Red Bull e alle McLaren, l’asso spagnolo della Ferrari è rimasto per 18 giri, poi il crollo. Colpa della gomme dure. O meglio: colpa della mancanza di carico aerodinamico della monoposto Ferrari.

Da un punto di vista fisico, il carico aerodinamico è una forza che si esercita su un veicolo in movimento ed è prodotta dal flusso d’aria che fa aumentare l’aderenza al suolo. Maggiore è il cosiddetto carico aerodinamico, maggiore è l’aderenza al fondo stradale, maggiore è la velocità di percorrenza in curva. Migliori, dunque le prestazioni. Da un punto di vista dell’attualità, il carico aerodinamico è, al momento, il tallone di Achille della Ferrari, il difetto più evidente. Come sia potuto accadere in fase di progettazione un errore simile, soltanto a Maranello possono saperlo; se lo sanno.

Adesso, però, c’è il Gran Premio di Monaco, sul circuito cittadino di Montecarlo. “Già, Monaco è alle porte – ha raccontato Fernando Alonso, che la corsa del Principato l’ha vinta nel 2006 con la Renault e l’anno dopo con la McLaren Abbiamo lavorato tanto sul fronte della partenza e i risultati si sono visti in Spagna. È stato fantastico vedere la felicità del pubblico in tribuna! Ho cercato di fare il massimo, tenendomi dietro i migliori per una ventina di giri ma poi non c’è stato più nulla da fare. È stato molto stressante vedermeli sempre dietro negli specchietti e abbiamo cercato per quanto possibile di coprire o anticipare le loro mosse. Così ci siamo ritrovati a fare più di metà gara con le gomme dure, il che ci ha penalizzato fortemente e ha reso il distacco più ampio di quello che penso sia realmente. Ci manca carico aerodinamico, a Barcellona non avevamo un’ala adatta alle caratteristiche del tracciato. Dobbiamo analizzare bene il comportamento di tutte le modifiche che abbiamo portato a Montemelò e capire perché in quindici giorni abbiamo perso terreno nei confronti di Red Bull e McLaren. Ora andiamo subito a Monaco per quella che è una gara unica nel calendario iridato. Lì tutto può succedere. Certo, sapendo che il carico aerodinamico richiesto su quel tracciato è il più elevato in assoluto ci sarebbe da preoccuparsi ma anche l’anno scorso era così e invece fummo competitivi. Non penso certo di rinunciare al campionato soltanto dopo cinque gare: il ritardo in classifica è grandissimo ma tutto può ancora succedere, ne sono convinto.”

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