Dirigenti Ferrari: "Potevamo solo difenderci"

Dirigenti Ferrari: "Potevamo solo difenderci"
L'analisi rassegnata di Domenicali e Pat Fry nel post gara ungherese

29.07.2013 ( Aggiornata il 29.07.2013 10:51 )

Detto dei piloti ferraristi altrove, come ha preso la dirigenza Ferrari il misero quinto posto finale di Alonso? Stefano Domenicali appare rassegnato: «Alla vigilia di questa gara sapevamo che sarebbe stato un fine settimana in salita. Il risultato della corsa non ci fa certamente sorridere, perché non siamo riusciti ad essere competitivi in nessuna fase della gara. Dopo un inizio di stagione promettente stiamo vivendo un calo di competitività. Ora dobbiamo rimanere calmi, non mollare come siamo abituati a fare soprattutto nei momenti più difficili, sfruttare le prossime settimane per raccogliere le idee e reagire prontamente. Mi aspetto una risposta importante da parte di tutta la squadra, nell’intento di migliorare la vettura e far sì che i nostri piloti possano esprimere tutto il loro potenziale». Poi alle televisioni ha aggiunto: «Oggi siamo andati piano in entrambe le condizioni, bisogna un attimo mettere in fila le cose per capire come mai. Oggi non avevamo il passo né con le medie, né con le soft. L'obiettivo ora è rimettere in fila un po' tutto quanto e stare lì fino in fondo, perché alla fine è quello che dobbiamo e che sappiamo fare. L'importante è non seguire l'emozione negativa che ci circonda in questo momento, perché tanto non serve a niente, quindi concentrazione e mantenere la testa alta». Razionale, pragmatica ma sconfortante l'analisi del direttore tecnico Pat Fry, sul banco degli imputati per lo scarso rendimento della F138: «Il risultato di questa gara è in linea con quello che è il nostro attuale potenziale: sapevamo che questo ciclo di gare (Silverstone, Nurburgring, Hungaroring, ndr) sarebbe stato difficile e come su questo tracciato la lotta per il podio non fosse alla nostra portata. Le prestazioni della vettura su entrambe le mescole non davano margine per attaccare, neanche con una strategia più aggressiva. Per questo motivo abbiamo preferito difendere le nostre posizioni dalle insidie degli avversari che giungevano dalle retrovie e da quelle offerte dal traffico, scegliendo una linea più conservativa. Entrambi i piloti hanno tirato fuori il massimo, soprattutto Felipe, che dal primo giro ha condotto la gara con l’ala anteriore danneggiata. Anche se siamo riusciti a limitare i danni, ora occorre un progresso significativo se vogliamo lottare per il titolo. Le due gare che seguiranno la pausa estiva saranno su circuiti molto diversi rispetto all’Hungaroring e per questo motivo lavoreremo su fronti diversi nella speranza di vedere al più presto i frutti di tutti i nostri sforzi».

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi