Alonso-Webber, in questo video le ragioni della punizione

Alonso-Webber, in questo video le ragioni della punizione
Le immagini Tv mai viste sulla base delle quali i due piloti sono stati puniti. Ma per noi è una decisione vergognosa
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Alberto Sabbatini

23.09.2013 ( Aggiornata il 23.09.2013 12:35 )

Tanti hanno giudicato scandalosa la penalizzazione data a Webber ed Alonso per il passaggio del ferrarista all'australiano a fine gara e noi siamo fra questi. L'immagine di Webber appollaiato sulla Ferrari F138 dello spagnolo ha fatto il giro del mondo. Ora vi mostriamo il video, perché è sulla base di queste immagini che la direzione gara e gli steward hanno ritenuto "pericolosa" la manovra di entrambi, accusati secondo i rappresentanti della Fia di aver messo a rischio l'incolumità di se stessi e degli altri piloti. Secondo gli steward, la gravità del gesto non sarebbe il fatto di aver compiuto il giro in due sulla monoposto, quanto la modalità con cui Fernando ha raccolto Webber in pista. L'australiano si era fermato all'esterno di una curva a sinistra a novanta gradi, ed è entrato in pista per fermare Alonso. Questi era affiancato a un'altra macchina, la Lotus di Raikkonen, e l'ha lasciata sfilare fermandosi per raccattare Webber. Poco prima che arrivassero le due Mercedes. Webber, salendo a bordo dal lato sinistro sulla Ferrari, è stato sfiorato da Rosberg  che gli è passata di fianco mentre Hamilton, è passato dal alto opposto della Ferrari. Webber sarebbe stato sanzionato perché ha compiuto un gesto imprudente nel fermare una macchina, mentre Alonso è stato rimproverato perché si è fermato in mezzo alla pista in una curva cieca per chi sopraggiungeva. Le immagini mostrano abbastanza bene quello che è successo. ma dimostrano che che tutto si è svolto a velocità molto basse. Una voce critica è quella di Button: che prima scrive su twitter: «i gesti di sportività non dovrebbero essere in realtà mai puniti», poi però ci ripensa e aggiunge: «forse Alonso poteva fermarsi in un posto più sicuro, ma sono stati severi», poi addirittura ci ripensa e conclude: «...Però fermarsi in una curva cieca in piena traiettoria non è una cosa molto intelligente!»,  dando praticamente ragione agli steward. Il nostro pensiero però è che si tratta di una penalità scandalosa; ricordiamo che l'unica conseguenza per Alonso, oltre a una bella multa, è stata che gli hanno fatto perdere l'aereo di ritorno dal Singapore in Europa, ma Webber invece rischia davvero 10 posizioni di retrocessione  in griglia al prossimo Gp Corea per somma di ammonizioni. La consideriamo scandalosa perché il fatto è successo a corsa già conclusa, quando le vetture stanno andando piano per tornare al traguardo, quindi non si può accusare loro di aver creato situazione di pericolo che gli altri avrebbero dovuto evitare e infatti hanno nulla di grave è successo. Inoltre è meschino e ipocrita accusare piloti che hanno rischiato la pelle per due ore a 200 km/h di media fra muretti e guard-rail di aver creato un pericolo a fine gara come se fossero dei poveri bimbi idioti che non sanno quello che fanno, mentre invece - lo si vede dal camera car di Hamilton qui sotto: Alonso andava a 45 km orari (!) e Hamilton a 60 all'ora. Velocità ridicole per una F1, per i loro freni e per i tempi di reazione di un pilota professionista. Cara federazione, ti va bene lo spettacolo finché ci sono le telecamere accese per fare audience e a fine gara no? Andiamo, non si può ridurre la F1 a uno spettacolo asettico proibendo qualsiasi forma di generosa improvvisazione. Immagini come quella di Alonso che scarrozza Webber fanno bene alle corse e non male, perché sottolineano sentimenti come generosità ed amicizia. E poi ci piace ricordare che i piloti sono sempre un po' "pazzi" nella loro foga sportiva. Se il motorsport dovesse funzionare in base alle fredde e asettiche regole della Fia non avremmo mai visto i passaggi Mansell a Senna a Silverstone '91, di Schumacher ad Alesi in Canada '95; Zanardi non sarebbe mai diventato negli Usa il campione amato che era perché a fine gara amava festeggiare le vittorie con i "donuts" (i "tondi" a ruote fumanti) e Valentino Rossi non avrebbe mai raggiunto la popolarità che ha conquistato perché gli avrebbero proibito le teatrali scenette in pista con cui celebrava le proprie vittorie. Se Todt volesse fare un gesto popolare dovrebbe pubblicamente smentire i suoi stessi steward fra cui l'ex pilota Derek Warwick e accantonarli dal ruolo di rappresentanti e giudici della federazione per i gran remi a venire. Ah già, ma i voti delle federazioni nazionali che alcuni di loro rappresentano sono troppo importanti in vista delle elezioni per il rinnovo della carica di presidente Fia alle porte... Alberto Sabbatini

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