Stessi protagonisti di Abu Dhabi sul
podio di Austin, ma se il vincitore è sempre quasi scontatamente
Vettel, stavolta sul secondo gradino c'è un ottimo
Grosjean, prima autore di una bella partenza e poi molto bravo a resistere agli attacchi finali di
Webber. Come pure
Alonso ha dato il meglio proprio sul finale restituendo il sorpasso a
Hulkenberg, difendendo così la quinta posizione dietro a
Hamilton poco avanti: un risultato magari non fantasmagorico, ma che assicura matematicamente allo spagnolo il
secondo posto finale nella classifica per i piloti, con 227 punti contro i 187 dell'immediato inseguitore, che per lo stop di
Raikkonen è proprio Hamilton. Invece nella classifica per i costruttori, grazie anche al 9° posto di
Rosberg (mentre
Massa è finito 13°), la
Mercedes allunga nella lotta alle spalle della Red Bull, assommando 348 punti contro i 333 della
Ferrari, che deve guardarsi anche dalla
Lotus ora a quota 315.
Con
Kovalainen ininfluente nelle classifiche generali perché arrivato 15° (ha avuto pure problemi di kers), e detto per
Grosjean e Hulkenberg che però non sono più catalogabili come "sorprese", abbiamo poi
Perez molto positivo 7° (contro il 10° di Button) e soprattutto
Bottas che arriva per la prima volta a cogliere dei punti in F1 col suo 8° posto conclusivo. La gara è finita con una collisione all'ultimo giro fra
Vergne e Gutierrez che ha visto il messicano in testacoda (poi il francese è stato penalizzato di 20 secondi sul tempo di gara) nella lotta per il 12° posto appena dietro a
Button e Ricciardo, episodio che sembra essere l'unica cosa rimasta in sospeso al vaglio dei commissari, mentre
Vettel sembra avere ormai imparato come si fa a
disegnare i tondi sull'asfalto con le gomme senza essere sanzionato. Ricordando che
trovate qui le classifiche di gara e quelle di campionato, il prossimo appuntamento con la F1 è proprio fra nemmeno 7 giorni con il
Brasile, per l'ultima gara stagionale a San Paolo.
Saranno
56 i giri che serviranno a stabilire il vincitore del
GP degli Stati Uniti, con partenza programmata
alle ore 20 italiane - quando in Texas sono le 13 - e contemporaneamente la
nostra cronaca diretta in parallelo fra web e Twitter. In realtà, se guardiamo ai riscontri delle prove (qualifiche comprese) resterebbero pochi dubbi di assistere anche stavolta a un
dominio Red Bull. Ma a parte che come sempre la gara va disputata e non si può mai dire fino alla bandiera a scacchi finale, resta da vedere la lotta "fra gli altri": dopotutto la situazione alle spalle di
Vettel e Webber è molto combattuta e "aperta", con prestazioni abbastanza ravvicinate da parte di tutti i protagonisti dalla seconda fila in poi. Quasi sicuramente, per esempio, sarà interessante seguire le gare di
Hulkenberg e di
Kovalainen, oltre a quelle dei "soliti noti".
Per non parlare della disputa sempre in corso per le posizioni di rincalzo nella classifica mondiale riservata ai Costruttori. In questo potremmo assistere a una sfida quasi diretta fra
Ferrari e Mercedes (con la Lotus a fare però da terzo incomodo) visto che
Hamilton e Alonso partono affiancati in terza fila e pure
Rosberg e Massa sono vicini fra loro, 12° e 13° in griglia. Questi due, fra l'altro, hanno guadagnato due posizioni per via delle
penalizzazioni inflitte a Button e Gutierrez, dopo i loro 13° e 10° tempo in qualifica: infatti l'inglese era già stato sanzionato venerdì di tre posizioni per aver superato in regime di bandiere rosse, mentre il messicano si è visto arretrare addirittura di 10 posti per aver sguaiatamente ostacolato Maldonado nel primo turno di qualifiche. Sempre per aver ostacolato Maldonado,
Chilton è stato invece condannato ad effettuare un drive-through entro i primi 5 giri di gara. Con
Pic penalizzato di 5 posti per sostituzione del cambio (comunque non può partire più in là che ultimo)
questo è lo schieramento definitivo del GP.
Ricordiamo che in questa gara si utilizzano i pneumatici con le
mescole più dure delle quattro in gamma, vale a dire quelle
media e dura, contraddistinte rispettivamente dalla banda bianca e arancione. Al riguardo, i tecnici della
Pirelli ipotizzano per la maggioranza una
strategia ad una sola sosta, con pit-stop intorno al 19°-20° giro per chi partirà con quelle più morbide, anche se non è escluso che qualcuno possa optare per due cambi gomme. Ricordiamo anche che lungo i 5.513 metri del
Circuit of the Americas di Austin - un tracciato molto interessante e gradito ai piloti, con le sue 20 curve - sono previsti due punti di attivazione dell'
ala mobile (drs), cioè lungo il rettilineo di partenza e in quello, più lungo, fra le curve 11 e 12.
Maurizio Voltini