La situazione di Schumi dopo l'incidente

La situazione di Schumi dopo l'incidente
Aggiornamento dopo la conferenza di lunedì 30: stato sempre critico

30.12.2013 ( Aggiornata il 30.12.2013 03:44 )

IL QUADRO DOPO LA CONFERENZA STAMPA "Le condizioni di Michael Schumacher sono sempre critiche, ma stabili. Non è ancora assolutamente possibile esprimersi sulle possibilità di sopravvivenza e recupero, al momento. Non sono previste altre operazioni, si sta tenendo sotto controllo la pressione all'interno del cranio determinata dall'edema e vi sono lesioni cerebrali e diffuse. Se vi saranno ulteriori informazioni, verranno date in futuro". Queste in sostanza le dichiarazioni rilasciate dai medici del Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble relativamente alle condizioni dell'ex pilota tedesco dopo l'incidente di ieri con gli sci. Nel previsto incontro con la stampa organizzato nel centro medico di Grenoble alle ore 11 di questo lunedì mattina, il prof. Jean-Francois Payen ha parlato a nome dei medici, i quali si sono preoccupati di far sapere che terranno informati il pubblico, ma rilasceranno queste informazioni solo quando vi saranno delle novità nella situazione. Peraltro al momento Schumacher è sempre tenuto in coma farmacologico e ipotermia terapeutica, e lo sarà ancora abbastanza a lungo, per favorire il riassorbimento delle varie lesioni e non determinare "sprechi di energia" nel cervello. È stata confermata anche dal punto di vista dei medici la violenza dell'urto, e pure loro concordano che se non fosse stato per il casco difficilmente sarebbe arrivato vivo in ospedale, viste le gravi lesioni sul lato destro della testa. Si sta curando la pressione interna nel cranio dovuta all'edema, monitorando costantemente la situazione e adottando le cure del caso, assicurando l'adeguato flusso di sangue al cervello e la sua ossigenazione, ma non si è parlato di una seconda operazione, al momento non prevista. Mentre per quanto riguarda qualsiasi prognosi - i medici hanno parlato anche di "chance di sopravvivenza" - è ancora impossibile esprimersi in nessun senso. Questo quanto è stato dato di sapere dalle fonti ufficiali. Ovviamente vi terremo aggiornati sullo sviluppo della situazione, ma ricordiamo ancora una volta che vi saranno altri comunicati solo in presenza di evoluzioni del quadro clinico di Schumacher, e che è abbastanza usuale che il coma indotto venga mantenuto anche per 48 ore dopo simili operazioni. Naturalmente ciò che avverrà in questo lasso di tempo sarà decisivo.   SITUAZIONE PRIMA DELLA CONFERENZA In attesa di un incontro con la stampa che i responsabili del Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble hanno promesso per le ore 11 di questo lunedì mattina, con gli ultimi aggiornamenti, e dopo i nostri primi riscontri pubblicati qui, si definiscono meglio i contorni dell’episodio che ha visto Michael Schumacher finire in coma dopo un incidente ieri, quando stava sciando in compagnia di amici e del figlio 14enne Mick Junior. Mentre pare stesse procedendo appena fuori della pista, in una zona di neve fresca (è comunque in corso un’indagine della gendarmeria locale sulle circostanze) in Alta Savoia, per la precisione a Méribel (fra le piste Chamois e Biche a circa 2700 metri di quota), poco dopo le 11 è caduto andando a sbattere molto violentemente con la testa contro una roccia. Il fatto che stesse indossando un casco da sci ha peraltro evitato conseguenze ben più immediate e drammatiche, restando ugualmente ferito. La presenza di altre persone ha permesso inoltre la rapida chiamata dei soccorsi. Dapprima portato in elicottero all’ospedale di Moutiers, a Schumacher ancora cosciente ma piuttosto agitato è stato riscontrato un forte trauma cranico, ma non particolarmente serio. In ogni caso la situazione non deve essere parsa confortante, col passare del tempo, perché si è preferito trasferirlo nel più attrezzato centro di Grenoble, sempre in elicottero. Qui, come conferma il comunicato stampa diffuso nella serata di domenica, l’ex pilota tedesco è arrivato in coma. Il fatto non è in contraddizione con la prima verifica medica, ma in mancanza di ulteriori indicazioni sanitarie ufficiali si possono fare due supposizioni, entrambe basate comunque sul fatto che fosse già in corso l’emorragia cerebrale (difficilmente riscontrabile al primo esame, non è un problema che si manifesta sempre immediatamente). Una è che il conseguente ematoma abbia fatto pressione nella scatola cranica determinando direttamente lo stato di coma. L’altra, che gli specialisti ritengono più probabile, è che come spesso avviene in questi casi lo stato confusionale sia “evoluto” in perdita di coordinazione di certi muscoli, a partire da quelli di collo e lingua. Ciò può portare a pericolo di soffocamento e richiede l’intubamento, che a sua volta non può essere effettuato a paziente sveglio: ciò ha portato al coma farmacologico, che sostanzialmente è una sorta di anestesia prolungata, quasi sicuramente effettuato prima del trasbordo in elicottero. Una volta a Grenoble, alle 12.40, l’accertamento dell’ematoma ha portato ad effettuare il prima possibile l’operazione di riduzione, fatto che ha per esempio impedito a Olivier Panis, altro ex della F1 giunto rapidamente perché risiede a Grenoble, di poter vedere l'ex collega. In ogni caso sul posto sono arrivati la moglie Corinne con l’altra figlia Gina Maria, ma anche il professor Gérard Saillant, il luminare che lo assistette sia per la gamba rotta a Silverstone nel 1999 sia dopo l’incidente in moto del 2009; più tardi sono arrivati anche il suo medico personale, Johannes Peil, nonché Ross Brawn e (dicono i francesi ma non è stato confermato) Jean Todt. Dopo l’operazione, comunque, sono stati compiuti altri doverosi accertamenti prima che i medici si sentissero in grado di rilasciare qualunque dichiarazione, anche quella scarna arrivata solo dopo le 22 di sera, che ha tenuto a lungo tutti col fiato sospeso e ha anche spiazzato rispetto alle informazioni molto meno drammatiche avute fino a quel momento, risalenti però a prima che Schumi arrivasse a Grenoble. Tornando al quadro clinico, va puntualizzato che anche dopo questo genere di interventi è prassi normale mantenere il paziente in coma artificiale, per facilitare il riassorbimento dei traumi ma anche per controllare meglio la situazione all’interno della testa, che va tenuta sotto attenta osservazione. Non si possono escludere ulteriori interventi - e infatti sembra che in nottata ne sia stato effettuato un altro - ma se tutto andrà per il meglio i dottori dovrebbero riuscire a comunicare che Schumacher è stato staccato dai respiratori e che la pressione endocranica è tornata normale, prima di tutto il resto. Speriamo dunque che ogni cosa vada in questa direzione. Nel frattempo, non appena si è sparsa la notizia dell’incidente, molti attuali piloti della F1 (ma non solo) hanno fatto avere i propri auguri di pronta guarigione, soprattutto tramite un mezzo molto immediato come Twitter. Fra i primi segnaliamo Felipe Massa e Rubens Barrichello, che hanno pure postato su Istagram (i brasiliani sono piuttosto scafati con i “social”) immagini in compagnia del tedesco. Fra i vari tweet di incoraggiamento, anche quelli di alcuni “fake”, ma se vogliamo vedere il lato peggiore della cosa c’è piuttosto come sia stato “tempestivamente” aggiornato il profilo di Schumacher su Wikipedia inserendo la data (presunta e sbagliata) di morte, e come siano stati attivati molti profili Facebook del tipo “RIP Schumacher”. Insomma, se ancora ce ne fosse bisogno, un’ulteriore dimostrazione che la potenza della rete può tirare fuori il meglio ma anche il peggio, dalle persone. Maurizio Voltini

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