Test Jerez, Alonso: “La guida cambia poco”

Test Jerez, Alonso: “La guida cambia poco”
Dichiarazioni a sorpresa: «Stesso feeling con 10 secondi in più al giro»

30.01.2014 ( Aggiornata il 30.01.2014 19:27 )

dal nostro inviato a Jerez (Spagna): Alberto Antonini «È troppo presto per giudicare», dice Fernando Alonso, dietro gli immancabili occhiali scuri. Ma poi si lancia in una serie di dichiarazioni sorprendenti per il suo primo giorno con la F14 T. «È bello tornare al volante, il simulatore non può mai essere la stessa cosa ed erano due mesi che non guidavo. Ma rispetto all’anno scorso, ci sono poche differenze. Non le ho sentite, alla guida, anche se si era parlato tanto di questi cambiamenti di regole, per lo stile di guida cambia poco. Sì, ci sono alcuni parametri in più da tenere sotto controllo, c’è una batteria più grande che non è solo per il Kers, ma non è poi tanto diverso». Incredibile, visto che il suo ex compagno Felipe Massa, che scopre la Williams nello stesso giorno, dice che «ci sono parecchie differenze al volante». Ma Alonso è convinto, o lo sembra: «Si va più piano, niente di più. Mi ricordo che qui a Jerez, nel 2004, avevo girato in 1’16”. Adesso siamo dieci secondi più lenti e certo c’è meno impegno fisico, sono macchine più facili da guidare, con meno accelerazione laterale e meno velocità in curva. Qualche bottone in più (Raikkonen aveva detto «in meno», ndr), qualche livello critico da controllare. Ma le emozioni sono le stesse. Quando guido il kart vado anche 20 secondi più adagio eppure sudo e mi diverto lo stesso. Queste vetture sono ancora divertenti da guidare». Come se non sapesse che il limite, per motori e telai, è ancora lontano... «Forse fanno un po’ meno rumore, ma non ci ho fatto caso, ci sono altre cose nell’abitacolo. Questa F.1 è sempre il massimo della tecnologia». E il rapporto con Raikkonen: «Ci siamo visti un paio di giorni per promozioni a Maranello. Quello che fa lui, mi arriva come dati sul mio computer, e viceversa». Nemmeno la crisi Red Bull lo smuove: «Non è su questo che ci concentriamo. E da qui a Melbourne hanno un sacco di tempo per recuperare».

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