Vettel: "Non è l'inizio che volevamo"

Vettel: "Non è l'inizio che volevamo"
Ma dice pure: "È presto per andare nel panico", anche se i problemi della RB10 sono molteplici

19.02.2014 ( Aggiornata il 19.02.2014 17:52 )

dal nostro inviato a Sakhir (Bahrain): Alberto Antonini «Ci stiamo sforzando di capire bene tutto». Sebastian Vettel ripete più volte la frase, saltellando nervosamente. Non è il solito Seb: dopo tanti anni gli manca l’intesa con la Red Bull. Non vuole neanche battezzare la nuova monoposto, come ha sempre fatto: «Il nome non c’è, lo saprete solo in Australia». Anche oggi la RB10 lo ha lasciato a piedi. «Un problema con i freni, che poi ha innescato un surriscaldamento. I commissari di pista sono intervenuti con gli estintori...». E così hanno fatto anche peggio: la polvere estinguente depositata sulla vettura l’ha costretta di nuovo a fermarsi. «Non è l’inizio di stagione che avremmo voluto», ammette Sebastian. Per tutta la giornata nel paddock Helmut Marko ha parlato fitto con Christian Horner e il presidente di Renault Sport, Jean-Michel Jalinier. Poi lo stesso Marko ha ammesso che i problemi non riguardano solo il motorista. «C’erano due configurazioni diverse sulla vettura da provare». Adrian Newey, passando al mattino, non li ha nemmeno degnati di uno sguardo. Sembra davvero molto preoccupato. Al box Red Bull c’era anche il progettista, Rob Marshall. Che cosa non va nella RB10? «Quando hai messo a posto un problema ne salta fuori un altro», dice Vettel. «Ma è presto per andare nel panico, siamo soltanto a febbraio e il nostro primo vero test è questo». Remi Taffin, il capo degli ingegneri Renault, puntualizza: «I problemi di surriscaldamento di Jerez ormai sono dietro le spalle». E in effetti, seppur piano, la Caterham va. 68 giri per Frijns. Invece Vettel si ferma a 14 passaggi, con 1’40”224 come miglior tempo. Quando ha raggiunto questo ritmo, c’è stato il problema ai freni. Newey dice che il V6 Renault ha bisogno del doppio di superficie radiante rispetto al V8 del passato. Taffin sgrana gli occhi: «Non saprei, ma non direi che siamo messi così male». Persino Resta, della Ferrari, commenta: «Da quel che si è visto, non mi pare che la Red Bull abbia radiatori il doppio più grandi». Poi il motorista Renault aggiunge nuovamente: «Stiamo lavorando. Non che adesso sia tranquillo, ma sono meno nervoso di prima...».

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