Domenicali a cuore aperto: Io, la Ferrari, i piloti (1° parte)

Domenicali a cuore aperto: Io, la Ferrari, i piloti (1° parte)
Vi proponiamo l'intervista che il capo della squadra corse ha rilasciato in Inghilterra. ( 1° parte)

02.04.2014 ( Aggiornata il 02.04.2014 14:53 )

Con gli italiani, in questo momento di difficoltà preferisce non sfogarsi né aprirsi più di tanto per timore di venire frainteso. Ma con il sito inglese f1.com, che è legato all’organizzazione di Ecclestone, Stefano Domenicali sì è confessato a cuore aperto in una lunga intervista che ha toccato tutti i temi “caldi” del momento. E che vi proponiamo in due parti. C’è rivalità tra i due piloti ed è difficile gestirli? La altalenanti prestazioni della Ferrari in questo inizio di stagione erano previste o sono un’amara sorpresa? Il suono delle nuove F1 è deludente ed è il caso di intervenire? E le nuove tecnologie dei motori sono una scelta che è piaciuta o no alla Ferrari? Quali sono i punti deboli della attuale monoposto e quando si potrà ipotizzare un cambio di passo? E soprattutto per la prima volta Domenicali affronta una scomoda domanda sul proprio futuro. Ovvero se una ulteriore stagione di delusioni potrebbe portarlo al grande passo di abbandonare la Ferrari o la F1. Ecco quel che ha raccontato - integralmente - a formula1.com. (L’intervista originale in inglese è qui: http://www.formula1.com/news/interviews/2014/4/15650.html?utm_source=Twitterfeed&utm_medium=Twitter-F1&utm_campaign=Latest+Interviews) - Il 2014 sarà o no un’altra stagione difficile? «Sapevamo fin dall'inizio che con queste nuove regole la sfida sarebbe stata enorme. Quando siamo andati a progettare la vettura 2014 sapevamo che non sarebbe solo una questione di motore - in cui crediamo di essere abbastanza forti - ma bisognava anche considerare l' intera power unit. Sappiamo che gli altri costruttori di motori hanno una conoscenza avanzata perché utilizzano già questa tecnologia nelle loro vetture stradali, quindi sapevamo che non sarebbe stato facile. Ma sappiamo anche in quali aree dobbiamo migliorare e farsi rpendere dallo sconforto non aiuta di certo. So che abbiamo migliorato la nostra organizzazione in alcune aree in cui storicamente siamo sempre stati deboli...». - Ad esempio? «L’aerodinamica soprattutto. Abbiamo visto chiaramente in passato che con gli scarichi soffiati non eravamo mai riusciti a sfruttare il massimo da queste soluzioni, quindi sono fiducioso che abbiamo preso la strada giusta. Si tratta di una questione di tempo, ma direi che dobbiamo stare attenti a trarre conclusioni troppo presto. Di sicuro Mercedes è stata la migliore in termini di prestazioni, e loro è il nostro obiettivo adesso. Non dimentichiamo che siamo solo alla seconda gara della stagione, quindi il giudizio deve essere presa con attenzione. Basti guardare a quel che si era detto della Red Bull: dopo i primi test la davano finita, invece... Dobbiamo restare calmi». - Dove sono le aree deboli sulla vettura di quest'anno? «Fondamentalmente ovunque. Non è che risolvendo un problema risolviamo l’intera performance della F14 T. Perciò dobbiamo lavorare per avere una macchina più efficiente, per avere un motore migliore, per sfruttare al meglio l'equilibrio tra potenza elettrica e potenza motore tradizionale. Ovunque!». - Ma serve fare una nuova macchina? No, sarebbe una scelta troppo estrema. Non lo credo proprio». - Quanto è costato alla Ferrari costruire il nuovo propulsore V6 ibrido? «Un sacco di soldi Abbiamo dovuto investire in nuove tecnologie che non avevamo, perciò è stato un investimento incredibile. Per i grandi Costruttori (Mercedes, Renault ,ndr) è stato più facile, noi siamo più piccoli di loro. ma questo è il bello della sfida. Sono abbastanza fiducioso che l’investimento sarà utile in futuro per il settore GT della Ferrari perché alcune tecnologie entreranno a far parte delle auto stradali. È una tecnologia avanzata come è stato in passato il controllo di trazione o il cambio automatico. Nessuno all'inizio pensava di trasferire queste tecnolgiiue evrso il setotre delle auto di serie, invece è successo. Così sarà per le attuali tecnologie della power unit F1». - Allora si potrebbe dare alla ferrari un vantaggio di dieci metri in griglia per compensare lo svantaggio di strututre più piccole? «È un’idea divertente, ma la Ferrari ama la sfida. È sempre stato parte della natura della Ferrari e del patrimonio». - A proposito del sound di queste F1? La Ferrari ha perso il suo rombo che era unico, specifico... «Sicuramente il suono quest'anno è diverso, non c'è dubbio. Ma dobbiamo stare attenti nel giudicarlo. Il mondo sta cambiando così rapidamente, e c’è attenzione al valore del suono. Oggi possiamo probabilmente ancora credere che forti vibrazioni (in fatto di sound, ndr) siano importanti, magari la prossima generazione crede probabilmente l'opposto. Quindi dobbiamo essere prudenti a giudicarlo. E coloro che ricordano i tempi passati delle F1 turbo senza limiti di carburante (da fine anni ‘70 alla metà degli anni ‘80, ndr) potrebbero dirvi che era anche meno rumoroso di oggi. Ma a quell’epoca, almeno all’inizio, i motori V12 gareggiavano insieme ai turbo, quindi c’era un miscuglio di suoni (a confondere i ricordi, ndr)». Fine prima parte Prossimamente la seconda...

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