Alonso: “È tutta un’altra F.1”

Dal nostro inviato a Sakhir (Baharain): Alberto Antonini La Ferrari la pensa in un modo, Fernando Alonso in un altro. Con un’operazione che lascia un po’ perplessi, aspettando il summit Montezemolo-Todt-Ecclestone, Maranello ha diffuso i risultati di un sondaggio che vede i tifosi “delusi all’83 per cento” dalla nuova F.1. Ma Fernando è meno categorico: “Bisogna aspettare ancora per giudicare. Questa non è né peggio né meglio, è solo un’altra F.1, tutta diversa. Di tutte le monoposto che ho guidato, questa è quella più differente dalle altre. Non è che sia più difficile da guidare, anzi è sicuramente meno impegnativa dal punto di vista fisico, tanto è vero che in Malesia a fine gara non ho neppure bevuto e non ho avuto bisogno delle tecniche di reidratazione che usavo in passato. Però è più difficile, con queste vetture, mantenere un ritmo costante di giro in giro”. Prosegue Alonso: “Prima che iniziasse il mondiale, tutti dicevano che ci sarebbe stata uan strage di ritiri, che la gara l’avrebbe vinta la safety car, eccetera. Invece abbiamo avuto 15 vetture all’arrivo. Forse oggi ci sono altre categorie più appassionanti, con più spettacolo, nell’automobilismo. Ma anche nel football ci sono partite appassionanti e altre meno”. E i cambiamenti proposti, le gare accorciate, l’abolizione del flussometro? “Magari con più benzina andremmo più forte. Ma non penso che per questo vedremmo una Marussia o una Caterham vincere il Gran Premio”. E a proposito di Gran Premio, Fernando non vede vincente neppure la Ferrari: “Su questa pista servono velocità di punta elevata e buona trazione. Per questo credo che McLaren e Williams saranno lì a giocarsela con noi. La Williams, in particolare, è andata molto bene qui nei test. Dovremo stare molto attenti e fare tutto al meglio. È una macchina ancora giovane, ha bisogno di crescere. Ma senza perdere tempo, perché gli altri non stanno a guardare”. E a questo punto qualcuno si chiederà: come mai se la Ferrari va piano, da Maranello dicono che questa F.1 non soddisfa? Alberto Antonini

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