Il quarto round del mondiale, nella sfida dei non-Mercedes, è andato alla Ferrari. La Red Bull finora era stata superiore, ma a Shanghai Alonso si è preso un podio che gli stessi uomini di Milton Keynes ritenevano irraggiungibile.
“Se anche avessimo avuto strategie diverse, non sarebbe stato facile stare davanti a Fernando - ammette infatti Christian Horner - che aveva una velocità in rettilineo decisamente superiore”.
Fra i due team è già sfida aerodinamica, in vista di Barcellona. Adrian Newey non era in Cina, perché sta preparando le novità destinate alla RB10. E anche in Ferrari, finalmente, non si dorme. Sulla F14T si attende una veste aerodinamica rinnovata, compreso un musetto modificato che starebbe già affrontando il crash-test.
Va considerato che né Ferrari né Red Bull possono modificare troppe cose sul motore, per via del “congelamento” ai progetti in vigore dal 28 febbraio scorso. Ma i due motoristi hanno chiesto e ottenuto dalla Fia alcuni interventi concessi (come da regola) in funzione dell’affidabilità e non delle prestazioni. Renault ha già cambiato il circuito di lubrificazione del turbo, l’albero dello Mgu-K e dettagli sullo scarico. Ferrari ha lavorato anche sulle mappature.
La differenza di velocità in rettilineo vista a Shanghai a favore della Rossa (non in gara, ma quello dipende da scie e DRS) si spiega con una riduzione della resistenza aerodinamica, dovuta per esempio alle modifiche su prese freni e mozzi della F14 T. Tutti e due i team lavoreranno su questo aspetto per compensare le carenze dei rispettivi motori. Al momento la F14 T è avvantaggiata in rettilineo e la RB10 in trazione, mentre sulle curve veloci sono entrambe piuttosto buone.
Alberto Antonini