Costi F1, si pensa di risparmiare togliendo le termocoperte!

  È iniziata mercoledì 30 aprile, con la riunione dei direttori sportivi, la serie di consultazioni che dovrebbe definire le linee guida della F1 nei prossimi tre anni. A Biggin Hill (l’aeroporto londinese di Bernie Ecclestone) si parla soprattutto di riduzione dei costi. Ma con quante possibilità di applicazione reale? Innanzitutto, il famoso “cost cap”, il tetto di spesa di 150-200 milioni di dollari l’anno (corrispondono a 110-145 milioni di euro, ndr) - a seconda delle proposte - non ha l’approvazione di quattro dei sei team che compongono lo Strategy Group (Ferrari, McLaren, Mercedes e Red Bull, mentre Lotus e Williams sarebbero favorevoli), quindi difficilmente passerà. Al posto del “cost cap”, viene suggerita una serie di misure di contenimento spese. Si parte male, però: in cima alla lista per il 2015 c’è l’abolizione delle termocoperte per le gomme e Pirelli, dopo le prove fatte in Bahrain, ha già detto che è un’idea sbagliata e pericolosa. Altre misure comprendono la semplificazione di progetti sul circuito del carburante, dei freni, sull’ala anteriore. Si parla di bandire il “Fric”, sistema di connessione idraulica delle sospensioni, e di aumentare le ore di coprifuoco ai Gp. Per il 2016 le proposte sono più incisive con l’adozione di componenti standard per le strutture di impatto (musi e cambi), la parte finale della trasmissione e lo sterzo. Per il 2017 si riparla di sospensioni attive, prodotte però su specifica Fia e quindi uguali per tutti, oltre all’adozione di cerchi da 18” invece degli attuali da 13. In giro c’è molto scetticismo: vedremo quali di queste proposte raggiungeranno l’approvazione di commissione F.1 e Consiglio Mondiale. Alberto Antonini  

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