Montezemolo ricorda Senna

Montezemolo ricorda Senna
"Non si stancava mai di inseguire la perfezione. Ci eravamo incontrati nella mia casa di Bologna alla vigilia del Gp San Marino perché lui voleva chiudere la carriera in Ferrari"

30.04.2014 ( Aggiornata il 30.04.2014 20:44 )

Nei giorni della morte di Ayrton Senna, anche il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo ricorda il grande campione brasiliano. “Avevo sempre apprezzato il modo di correre di Ayrton – dice Montezemolo - Come in tutti i grandi campioni anche in lui c’era sempre un’enorme voglia di vincere, non si stancava mai di inseguire la perfezione e cercava di migliorarsi continuamente, era straordinario in qualifica ma anche un gran combattente in gara, sempre con il coltello fra i denti”. Di Senna Motezemolo ricorda, dal punto di vista umano “la gentilezza e la sua semplicità che sembrava quasi timidezza, in netto contrasto con il Senna pilota, un combattente sempre determinato ad ottenere il massimo”. Che Montezemolo sognasse di portare Senna in Ferrari non è un mistero. Più volte il campione brasiliano, sia a metà degli Anni '80, sia fra il 1990 e '91 era stato vicino a passare al Cavallino. Fiorio firmò anche con lui un pre-contratto. Ora Montezemolo racconta che anche nel 1994 la Ferrari era tornata a interessarsi a Senna. “Lui voleva la Ferrari e io - dice ancora il Presidente - lo volevo in squadra. Poiché era in Italia per il Gran Premio di San Marino, ci incontrammo nella mia casa di Bologna mercoledì 27 aprile. Mi disse che apprezzava molto la posizione che avevamo preso contro l’eccesso nell’utilizzo degli ausili elettronici per la guida che non facevano emergere il reale valore dei singoli piloti. Parlammo a lungo e mi disse in modo chiaro che voleva chiudere la sua carriera alla Ferrari dopo esserci andato vicino qualche anno prima. Ci accordammo per rivederci presto in modo da capire come superare i vincoli contrattuali che aveva in quel momento (con la Williams, ndr). Entrambi concordavamo sul fatto che per un pilota come lui la Ferrari sarebbe stata il normale sbocco per rendere la sua carriera, già brillantissima, addirittura unica. Purtroppo il destino portò via a tutti gli sportivi Ayrton e Roland Ratzenberger in uno dei weekend più tristi della F1”.

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