Dall'inviato di Autosprint a Barcellona (Spagna): Alberto Antonini
Si poteva pensare che su una pista diversa, meno ‘di motore’, lo strapotere della Mercedes W05 (che adesso si chiama anche Hybrid) potesse almeno ridimensionarsi. Invece non è così: non solo Lewis Hamilton stacca un tempo inarrivabile per tutti (1’25”524), ma nella simulazione di passo gara fa davvero paura, arrivando a un incredibile 1’29”679 con gomme dure mentre gli altri girano tre secondi più lenti.
Daniel Ricciardo, il primo degli inseguitori, è disorientato: “Volevamo avvicinarci alle Mercedes, ma sembra che loro non abbiano punti deboli”.
Rosberg, però, prende 449 millesimi dal compagno e anche il suo passo gara è meno convincente (1’30”7 il miglior passaggio). Nico deve anche fare i conti, al mattino, con un problema di raffreddamento del recupero di energia.
Dietro, la Red Bull è l’inseguitrice più convincente, ma solo con Ricciardo, perché un problema di cablaggio provoca un corto circuito sulla RB10 di Vettel e la riparazione gli fa saltare anche la seconda sessionie.
“Non era una parte modificata”, specifica Seb, improvvisatosi... pompiere in pista.
La Ferrari può essere la terza forza, specialmente perché Raikkonen è finalmente più vicino ad Alonso (gran lavoro sull’assetto per Kimi). Ma i piloti della Rossa lamentano una generale mancanza di grip, dando la colpa alla pista sporca E il “giro veloce” di Fernando nella P1 è una vera lotta contro il sovrasterzo.
Sulla F14 T le modifiche visibili sono il montante unico sull’ala dietro (Kimi) che riduce la resistenza e aumenta l’efficienza, e lo scarico maggiroato (Alonso) per tentare di risolvere i guai con le onde di contro-pressione che penalizzano il rendimento del turbo.