Mattiacci: ecco presente e futuro Ferrari

Mattiacci: ecco presente e futuro Ferrari
Il team principal di Maranello a Montecarlo fa il punto sui problemi attuali e obiettivi futuri del Cavallino

23.05.2014 ( Aggiornata il 23.05.2014 11:58 )

Sarà stata l’eccitazione per il miglior tempo temporaneo di Alonso nelle prove libere di ieri, sarà stato che ormai ha preso meglio conoscenza della situazione Ferrari F1. Fatto sta che ieri a Montecarlo, Marco Mattiacci, il nuovo team principal ha per la prima volta ampiamente parlato da capo della squadra, toccando tanti temi della Ferrari, specialmente quelli che riguardano il futuro della squadra di Maranello. Mattiacci è intervenuto anche alla tradizionale conferenza stampa dei team principal del giovedi: il suo “debutto” ufficiale a fianco dei colleghi.

TORNARE AD ESSERE PRIMI

Già nel paddock Mattiacci stavolta non ha evitato i microfoni, facendo capire con brevi frasi quali siano le sue direttive: «Serve un processo decisionale più veloce, per far diventare la Scuderia un team più agile, aggressivo, ambizioso e competitivo. Stiamo lavorando bene con James Allison, una persona estremamente valida. Ritengo sia preparatissimo e che avrà un futuro importante nel mondo Ferrari. E Alonso è un gran campione, molto “demanding” (usa il termine inglese per intendere “esigente”: si nota il suo periodo negli Usa per l’uso frequente di termini anglosassoni, ndr). Ma ben venga: mi piacciono le persone che chiedono ogni minuto di fare di più. Posso dire che stiamo già facendo le prime scelte: abbiamo già lavorato molto coinvolgendo tutti i collaboratori. C’è un grosso coinvolgimento anche del presidente. Per cui stiamo facendo molto nel senso di investimenti, metodologie, processi di lavoro e così via. Dobbiamo lavorare con la chiara idea che dobbiamo tornare ad essere primi!». Un’affermazione quest’ultima che è piaciuta molto a parecchi tifosi Ferrari, che la contrapponevano al più frustrante e rinunciatario “Lottiamo per riuscire ad essere secondi dopo la Mercedes” detto tante volte da Pat Fry. Ovviamente, l’importante e che alla fine non si tratti solo di marketing e frasi ad effetto da una parte e realismo dall’altra.

IL QUADRO DEI PROBLEMI FERRARI

Dopo essere stato accolto alla conferenza dei team principal con tutti gli onori, trattandosi della sua prima volta, e interrogato su quale fosse la sua visione del tipo di team Ferrari che voleva condurre, Mattiacci ha risposto: «Sarei estremamente arrogante nel dire di avere già una visione. Sicuramente sto avendo un quadro anche abbastanza preciso dei problemi che abbiamo sperimentato finora. È evidente il divario nei confronti del leader del campionato. Quindi abbiamo chiaro in mente quali debbano essere i prossimi passi. Non direi visione, sappiamo di aver bisogno di un continuo miglioramento ogni gara e questo è il modo in cui stiamo lavorando. Abbiamo un sacco di attività, persone molto positive, i piloti giusti, ma sicuramente vi è la necessità di migliorare notevolmente».

IL CONTROLLO DEI COSTI

Sulla necessità espressa da alcuni relativamente al controllo dei costi in F1: «Possiamo fare di più, avendo sempre in mente che la Formula Uno deve fornire la migliore tecnologia e il miglior intrattenimento. Ma sicuramente stiamo facendo alcuni passi produttivi in questa direzione». È stato contestato che fra le proposte vi fosse anche quella di fornire “vetture clienti” ai team minori. «Si tratta di una questione molto difficile - prosegue Mattiacci. - Noi crediamo fortemente nelle “customer cars”, le vetture clienti. Penso che se c’è un modo per garantire un livello d’ingresso meno costoso rispetto a un budget da top team, siano le vetture clienti. Ma se pensiamo così di ridurre drasticamente il divario tra un “top team” e un “entry team”... penso che sia un’utopia. Sono d'accordo con una cosa detta da Christian (Horner), il problema sta nel sostenere di più le auto “clienti” dando a un nuovo team la possibilità di farsi due, tre anni di esperienza e di acquisire le conoscenze per poi diventare competitivi. Questo è un modo pratico, da “realpolitik”, di andare avanti. Ma sicuramente immaginare che tutte le squadre possano avere lo stesso budget, o un limite di budget, non credo sia una direzione che vogliamo prendere».

LA VELOCITA’ E I DIVARI DELLE F1 2014

Richiesto un punto di vista sui distacchi, sul fatto che a Barcellona la pole position di quest'anno fosse stata di 4,5 secondi più lenta rispetto al 2013 e che la pole position in GP2 avrebbe permesso di partire al 14° posto in griglia, Mattiacci risponde: «Prima di tutto penso che si stia facendo un ottimo lavoro. Dobbiamo riconoscere che la Mercedes ha la leadership perché hanno lavorato in modo eccellente. Detto questo, è bene per l’audience? È bene per intrattenere il pubblico? Ho alcuni dubbi. Ma ci sono diverse strade che stiamo discutendo in merito a tale questione per ridurre i costi e al fine di fornire un prodotto migliore in Formula Uno».

COME AVVICINARSI ALLA MERCEDES

Mattiacci non poteva evitare l’argomento di come la Ferrari dovrà dividersi fra il recuperare il distacco dalla Mercedes durante la stagione, e al tempo stesso dirigere gli sforzi verso la vettura della prossima stagione. «Penso che come Ferrari siamo fiduciosi nel cercare di migliorare ogni gara ed essere competitivi. Questa è la cosa di cui io sono assolutamente sicuro. Possiamo vedere a poco a poco che stiamo andando nella direzione giusta. La Mercedes ha fatto un lavoro impressionante e ha ottenuto una leadership impressionante, ma penso, per dire cosa stiamo facendo, che abbiamo due grandi piloti e una squadra che è molto, molto concentrata nel colmare il divario. Su quando sia il momento opportuno per passare a pensare alla prossima stagione, è ancora presto per dirlo». Viene fatta un’osservazione sul fatto che la Ferrari sia stata spesso vicina a vincere il campionato in questi ultimi anni (2008, 2010, 2012, ndr) mentre adesso pare che tale obbiettivo sia tornato sul medio-lungo termine. E a Mattiacci viene chiesto quale sia questo termine. «C'è un sacco di lavoro da fare. Non voglio dare alcun termine, sicuramente si tratta di un termine medio, ma stiamo per tornare competitivi. Questo è certo. Stiamo lavorando 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per tornare competitivi, questo è sicuro».

STRATEGIE DI SPONSORIZZAZIONE

Parlando di strategie di sponsorizzazione e relativi limiti, viene evidenziata la forte associazione fra Marlboro e Ferrari, tramite la Philip Morris, arrivando a porre la questione se sia appropriato, per questo sport nel 2014, avere così forti legami con la pubblicità del tabacco. «Sì, in questo momento abbiamo un ottimo rapporto con Philip Morris. Stanno facendo un ottimo lavoro in termini di responsabilità sociale. Si tratta di una partnership che dura da molti anni. È fondamentale e cruciale attirare sponsor in Formula Uno, perché questo significa sicuramente un sostegno finanziario maggiore per tutte le squadre. Allo stesso tempo restando integrati e collegati a diverse aree e diversi tipi di pubblico che, probabilmente, la Formula Uno non raggiunge oggi: quindi è più che ben accetto lavorare più profondamente a quel livello».

E NEWEY?

Infine, la domanda che tutti si aspettavano: avete invitato Adrian Newey a venire a lavorare in Ferrari? Mattiacci risolve l’imbarazzo in modo furbo: «Io? No!», risponde secco da far sorridere gli altri team principal alla conferenza. Maurizio Voltini

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