Mattiacci: Siamo arrabbiati con noi stessi

Mattiacci: Siamo arrabbiati con noi stessi
Il Team Principal della Ferrari all’indomani del GP Canada fa autocritica, ma allo stesso tempo lancia un messaggio all’insegna della voglia di risalita

10.06.2014 ( Aggiornata il 10.06.2014 10:59 )

Il Team Principal della Ferrari all’indomani del Gran Premio del Canada fa autocritica, ma allo stesso tempo lancia un messaggio all’insegna della voglia di risalita. «Siamo molto arrabbiati con noi stessi – ha commentato Marco Mattiacci - ma non abbiamo nessuna intenzione di mollare. Il circuito non ci ha certamente favorito, mettendo invece in risalto le caratteristiche di alcuni dei nostri rivali, e non tutto è andato per il verso giusto: siamo partiti troppo indietro e non siamo migliorati tanto quanto gli altri. L’aspetto positivo di questo fine settimana è che da parte di tutti c’è una grande voglia di reagire, a partire dai nostri piloti. Kimi e Fernando sono due ragazzi estremamente tenaci, capaci e competitivi, che sanno fare squadra e dare indicazioni nelle aree oggi prioritarie nel nostro piano di sviluppo. Alcuni aggiornamenti hanno trovato un buon riscontro in pista e per questo motivo continueremo in questa direzione gara dopo gara». «Rispetto all’inizio della stagione siamo migliorati – ha concluso Mattiacci - ma ogni nostro progresso deve essere valutato in relazione a quelli fatti dai nostri avversari. La Ferrari ha iniziato un percorso particolare, basandosi su alcune figure chiave: il Presidente Montezemolo, James Allison, Fernando Alonso, Kimi Raikkonen e un gruppo formato da tecnici di grande talento. Nel team occorre svolgere un’opera di ricostruzione e tutti devono essere messi in condizione di poter lavorare nel miglior modo possibile. C’è un programma di sviluppo ben definito che stiamo portando avanti e che ci vedrà portare aggiornamenti in ciascuna delle prossime gare. Un altro nostro grande obiettivo è quello di riuscire a velocizzare i tempi di reazione, come sembrano essere in grado di fare i nostri concorrenti». Roberto Chinchero

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