F1: ripartenza da fermo, è polemica

F1: ripartenza da fermo, è polemica
Pirelli: “Problemi di temperatura e di macchine che si surriscaldano”

01.07.2014 ( Aggiornata il 01.07.2014 16:01 )

C’era da aspettarselo: appena il Consiglio Mondiale ha ratificato la procedura di ri-partenza da adottare il prossimo anno dopo la safety car, sono iniziate le polemiche. Poco chiaro il meccanismo, troppi i dubbi correlati. Per la verità, la Fia ha spiegato alcuni dettagli: quando la gara è neutralizzata dall’intervento della vettura dei commissari, il direttore di gara aspetta il momento opportuno per ridare il via. Nel frattempo, come oggi, i doppiati possono riguadagnare il fondo dello schieramento. Poi si accendono le luci rosse all’ingresso della pit-lane, e non appena tutte le F1 sono transitate oltre questo accesso, ognuno deve schierarsi nell’ordine prestabilito. Che dovrebbe essere quello corrispondente alla classifica di gara al momento della neutralizzazione. E qui sorge il primo dubbio: siamo sicuri che ogni pilota troverà il suo “slot” sulla griglia? Chi segnalerà la posizione, e che succede in caso di errore? Il personale delle squadre deve rimanere ai box, solo due persone per team possono avvicinarsi alle vetture. E qui il secondo dubbio, sollevato dalla Pirelli: “Ogni volta che le vetture si fermano - nota Paul Hembery capo della Motorsport - vediamo un sacco di ventilatori all’opera. Qui non si tratta soltanto di gomme che perdono temperatura, ma di macchine che surriscaldano”. Una F1, infatti, può assicurare sufficiente raffreddamento solo quando è in moto e l’aria investe i radiatori. Non a caso, buona parte dei ko di motore si verificano dopo le soste ai box o le ripartenze. In ogni caso, il direttore di gara può decidere se la partenza da fermo è sicura o se invece si deve procedere come finora con l’avvio lanciato. Fermo restando che quest’ultima procedura è obbligatoria nei primi due giri e negli ultimi cinque.

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