Ricciardo e il pit-stop saltato

Ricciardo e il pit-stop saltato
3° posto guadagnato restando in pista, strategia che Vettel non ha potuto attuare

06.07.2014 ( Aggiornata il 06.07.2014 21:03 )

Fino all’ultimo le Red Bull sono rimaste sotto i riflettori, nella gara a Silverstone. Nel caso di Daniel Ricciardo per aver conquistato l’ultimo gradino del podio tenendo a bada il recupero di Jenson Button, ammettendo subito dopo la gara che se ci fosse stato un altro giro non sarebbe arrivato 3°. «Sono soddisfatto, mi sento bene: questo è il miglior terzo posto che io abbia mai ottenuto - spiega l’australiano. - Normalmente non sono entusiasta per una posizione simile, ma oggi lo sono davvero, per essere riuscito a recuperare rispetto a ieri e anche perché la macchina non era impressionante, oggi, ma ce l’abbiamo fatta. Abbiamo giocato bene la carta di una sola sosta: negli ultimi due giri ho visto Jenson avvicinarsi, sapevo di essere vulnerabile, ma ho resistito. Ma non era una strategia programmata: siamo passati abbastanza presto dalle hard alle medium, perché non lavoravano bene ed eravamo lenti. Quando il mio ingegnere ha cominciato a parlarmi del secondo pit-stop, gli ho risposto che le gomme andavano bene e non stavano peggiorando, allora mi ha lasciato fuori finché ad un certo punto mi ha detto che potevamo ormai provare a finire la gara con quelle gomme. Ci abbiamo provato, e ha funzionato!». Da parte sua, Sebastian Vettel è stato autore di un bellissimo duello con Fernando Alonso, che alla fine è riuscito a risolvere a suo favore con un’azione che sarà ricordata a lungo, tra Woodcote e Copse con le ruote a sfiorarsi, a conquistare il 5° posto finale: «Sono stato davvero molto vicino a Fernando, forse anche un po’ troppo! È stato un po’ sciocco quando entrambi abbiamo cominciato a lamentarci l’uno dell’altro perché uscivamo dai limiti di pista. Ma non credo che la gente si preoccupi granché se l’auto è un po’ troppo a sinistra o a destra. Però ho ricevuto il messaggio che avrei dovuto rispettare i limiti perché lui si lamentava, così mi sono messo a fare la stessa cosa. Un paio di volte è stata dura alla curva 6, forse troppo, ma alla fine è andata per il meglio. Mi aspettavo di poter finire terzo oggi, il passo era giusto, ma la strategia non è stata quella giusta. Ora comunque penso alla prossima gara, quella di casa mia in Germania: per me ha un significato speciale correre lì». Il team principal Christian Horner conferma certe questioni strategiche di cambio gomme: «Dopo lo stop iniziale (quello per l’incidente di Raikkonen, ndr) abbiamo scelto di montare ad entrambi le gomme più dure prima del restart, perché pensavamo ci potesse offrire più opzioni strategiche. Poi abbiamo deciso di anticipare il pit-stop per effettuare un undercut sulle McLaren davanti. Ma anche se è riuscito, questo ci ha tolto la possibilità di compiere una sola sosta con Sebastian. Quando l’abbiamo rimandato in pista la seconda volta, è finito dietro a Fernando e abbiamo avuto una battaglia coinvolgente con lui, con un grande sorpasso alla fine. Tuttavia questo è costato molto in termini di tempo rispetto alle vetture davanti, per cui il 5° posto è stato il massimo possibile per lui. Daniel invece si è fermato un po’ dopo, la prima volta, e così ha ottenuto la possibilità di fare un solo pit-stop. È stato molto bravo a conservare le gomme, per riuscirci. Per cui è stato grande che sia riuscito a raggiungere il podio alla nostra seconda gara di casa». Si intende che per la Red Bull, la prima sarebbe quella austriaca. Maurizio Voltini

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi