Ricciardo, dalla paura al trionfo

Ricciardo, dalla paura al trionfo
L'australiano della Red Bull ha rischiato di non terminare la corsa che l'ha portato alla sua seconda vittoria in Formula Uno

27.07.2014 ( Aggiornata il 27.07.2014 18:38 )

da Budapest: Roberto Chinchero Daniel Ricciardo ha messo tutti d’accordo. Lo scrosciante applauso che a fine gara ha coinvolto l’intero paddock, non è una scena che si vede di frequente. Una gara magistrale, perché vissuta con una freddezza da campione consumato, ma Ricciardo ha raccontato la sua domenica (per ora) più bella, iniziando con lo spavento vissuto a metà gara. «Ho avuto paura di non terminare la corsa – ha spiegato l’australiano – perché abbiamo avuto dei problemi (ma non entra nel dettaglio, ndr) così abbiamo cambiato mappatura del motore abbassando un po’ la potenza. Ho eseguito quello che mi hanno indicato di fare dal muretto-box, e quando tutto ha ripreso a funzionare a dovere, beh.. è stato un bel momento!». Ricciardo, che sfoggia un sorriso ancora più raggiante del solito, fa fatica a parlare beccandosi decine di pacche sulle spalle. Dopo aver condotto la corsa per diciassette giri nel primo terzo di gara, Daniel ha ripreso il comando dal giro 39 al 54, completando uno stint di 30 giri con gomme soft. Poi, a sedici tornate dal termine, la terza sosta e il ritorno in pista in quarta posizione con un treno di gomme fresche ed una rincorsa tutta da vivere. «È stata una vittoria in cui ho creduto – ha confessato Danielma sapevo che per riuscirci avrei dovuto superare Hamilton, Alonso e Rosberg (che in realtà è rientrato a sua volta in pit-lane dopo due giri, ndr). Avevo pneumatici freschi, e dopo un tentativo alla curva 2 andato a vuoto, sono riuscito nello stesso punto a passare Lewis. Raggiunto Fernando ho aspettato di entrare in zona DRS e a quel punto sono passato in testa sapendo che c’erano solo tre giri da percorrere tra me e la vittoria».

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