La tentazione McLaren

La tentazione McLaren
Un mercato piloti che sembra in stato di torpore nasconde in realtà un’allettante proposta che potrebbe non cadere nel vuoto

08.08.2014 ( Aggiornata il 08.08.2014 15:49 )

Per Mercedes, Red Bull e Ferrari il mercato piloti per la stagione 2015 è già concluso da molto tempo. Questo dicono le comunicazioni ufficiali, però la storia della Formula Uno ci insegna come i contratti possano essere ridiscussi, annullati, rotti, e ricuciti. Un’eventualità in cui sembra credere anche la McLaren. Il team inglese è ancora ben lontano dall’annunciare il tandem su cui punterà nel 2015, e non ha fatto mistero di voler puntare su un nome “top” in vista del ritorno ufficiale in Formula Uno della Honda, che tradotto vuol dire uno dei magnifici 3: Hamilton, Vettel, Alonso. Parliamo di fanta-ipotesi, ma come lo erano nel 2009 le voci di un possibile approdo a Maranello dello stesso Alonso. Cose che succedono, magari di rado, ma succedono. Il binomio Magnussen-Button non è un tandem scintillante per aprire un ciclo, almeno alla luce dei risultati 2014. Il rookie danese ha esordito da campionissimo salendo sul podio di Melbourne, ma poi la sua stella è stata un po’ offuscata dalla prepotente ascesa di Valtteri Bottas (al secondo anno nel Circus, ma comunque giovane) ed anche dalle performance di Daniil Kvyat. Button costa molto, come sottolineato recentemente dal team, e non sono finora arrivati exploit di pari valore. Ed è proprio lui l’indiziato a farsi da parte se riuscirà il “colpaccio”. Qualche anno fa a Ron Dennis sarebbe bastato alzare un dito per avere una corposa rosa di campioni del mondo disposti a guidare le sue monoposto, ma oggi non è più così. Un podio in una stagione e mezzo è un bilancio che pone l’ex top-team inglese in competizione diretta con la Force India nella classifica costruttori. Ma Dennis, e soprattutto il team principal Eric Boullier, hanno buttato l’esca ai tre piloti “top” del Circus: c’è per caso qualcuno che vuole cambiare aria? Abbiamo soldi, un costruttore che non ha bisogno di presentazioni, ed un ciclo che inizia proprio ora. Oggi la scelta McLaren è indubbiamente una scommessa, ma il rischio potrebbe diventare minore se uno “candidati” dovesse iniziare a sentire il contesto in cui si trova attualmente meno gradevole rispetto ad inizio anno. E allora la pulce messa nell’orecchio dalla McLaren potrebbe farsi sentire. Possiamo immaginare Hamilton, ogni volta che la sua monoposto lo lascia a piedi, o Vettel, quando deve presenziare alla foto-ricordo per celebrare una vittoria di Ricciardo, o infine Alonso quando pensa agli anni che passano ed il terzo titolo mondiale non arriva mai. Per i tre “top” del paddock la McLaren oggi sarebbe un passo indietro. Nulla a che vedere con la competitività che offrono Mercedes, ma anche (seppur in forma minore) Red Bull e Ferrari. Però c’è un ciclo che comincia, c’è un nome di peso come la Honda, e ci sono anche i soldi per un contratto pluriennale con un possibile ruolo di ambasciatore quando si deciderà di attaccare il casco al famigerato chiodo. Possono essere sufficienti queste motivazioni per tentare un azzardo? O resteranno solo chiacchiere estive e speranze (destinate e rimanere tali) di Dennis e Boullier? Roberto Chinchero

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