Così Rosberg ha umiliato Hamilton

Così Rosberg ha umiliato Hamilton
Ma Lewis si lamenta di un difetto ai freni che l’ha fatto sbagliare, nelle qualifiche di Spa

23.08.2014 ( Aggiornata il 23.08.2014 17:45 )

Nico Rosberg rifila una botta psicologica non da poco a Lewis Hamilton conquistando la sua quarta pole consecutiva proprio sul circuito che è considerato l’università della F1 e quello su cui Hamilton dovrebbe più far spiccare il proprio talento. E invece Rosberg sul bagnato - visto che è venuto a piovere forte mezz’ora prima delle qualifiche - è risultato più rapido di Lewis in due delle tre sessioni di qualifica, quindi il suo non è stato un dominio casuale. Rosberg è stato più veloce di Hamilton nella Q1 di 150 millesimi, più lento di Lewis nella Q2 di 114 millesimi, ma comunque più rapido dell’inglese anche nella decisiva Q3 per ben 228 millesimi. Anzi, in realtà Rosberg - se fosse possibile - avrebbe monopolizzato l’intera prima fila perché ha stabilito il 1° e il 2° tempo in quanto entrambi i suoi giri veloci della Q3 - 2’05”591 e 2’05”698 - sono più rapidi del 2’05”819 di Hamilton che è valso all’inglese il secondo posto. Come mai una tale supremazia di Rosberg sul bagnato, che invece sull’asciutto era più alla pari di Hamilton (più rapido in libere-1, più lento in libere-2, ancora più veloce in libere-3)? È successo che come al solito Rosberg ha lavorato di fino e di precisione, girando senza mai commettere grandi errori nonostante la pista scivolosa, se non una sbavatura al tornante Rivage dove è andato lungo una volta e ha sprecato un giro in Q2 rifacendosi però subito dopo. “È una sensazione fantastica questa pole - ha spiegato Rosberg - perché questa pista è il circuito più speciale dell’anno. Non è stata una qualifica così difficile come in altre occasioni, perché ci sono stati cambiamenti climatici molto leggeri rispetto ad altri Gp dove siamo passati dall’asciutto al bagnato e viceversa fra Q1 e Q3; qui invece il bagnato è stato sempre costante e le condizioni di aderenza sono cambiate poco. La mia macchina è risultata molto guidabile e abbiamo trovato un assetto perfetto che mi ha reso molto a mio agio nella guida”. A beneficio di Rosberg bisogna dire che ha guidato con intelligenza su questo circuito così impegnativo in condizioni difficili sì, ma non proibitive. Dovendo usare le intermedie per via dell’asfalto bagnato che garantiscono più giri consecutivi veloci, ha avuto la freddezza di spingere con gradualità andando forte ma non troppo nel primo giro per scaldare bene gli pneumatici e “assaggiare” il grip per poi forzare al giro successivo a gomme belle calde ma non ancora deteriorate. Viceversa Hamilton è stato ancora una volta vittima del suo nervosismo: la pole non l’ha persa per un giro più lento ma per un errore precedente, al primo giro veloce della Q3. Appena lanciatosi sul traguardo, è arrivato lungo al primo tornante, quello della Source ed è uscito largo perdendo oltre un secondo in quel tratto e sprecando l’opportunità di fare il giro veloce mentre Rosberg si aggiudicava con 2’05”698 la pole provvisoria. Ciò lo ha obbligato a percorrere un secondo giro per fare un tempo accettabile mentre Rosberg come tutti gli altri con lui andavano ai box a montare un set di gomme intermedie nuove con cui cercare un altro giro veloce. Hamilton, dovendo fare un giro veloce in più per qualificarsi, ha potuto cambiare gomme solo al passaggio successivo, quando mancavano 3 minuti e poco più alla fine della sessione. A quel punto gli restava un solo giro lanciato utile. Che ha affrontato alla “o la va o la spacca” buttandosi dentro sul bagnato a Eau Rouge-Radillon con una grinta incredibile in sesta marcia e transitando a 278 km/h in uscita da quel curvone mozzafiato mentre nei passaggi precedenti si teneva più margine entrando a circa 260 km/h. Ma nonostante i rischi, Hamilton in quell’unico passaggio non ha fatto meglio di 2’05”819 che non era sufficente a battere il 2’05”698 di Rosberg. Il quale poi, disponendo di un secondo giro, ha limato un altro decimo al suo tempo legittimando la pole position con 2’05”591: 228 ms meglio di Hamilton. Probabilmente Hamilton, con un ulteriore giro a gomme calde e traiettorie leggermente più asciutte sarebbe arrivato al tempo di Rosberg e magari l’avrebbe anche battuto ma l’errore che non gli ha permesso di compiere quel fatidico giro in più è tutto suo. E ha poco da recriminare. In realtà Hamilton si lamenta piuttosto di un difetto tecnico che l’avrebbe rallentato: un problema ai freni. “Avevo il freno anteriore che non era a posto: frenava molto forte sul lato sinistro dell’auto e mi tirava la macchina a sinistra nelle frenate più violente. Il difetto si manifestava soprattutto alla curva 1 (la Source, ndr), per questo sono arrivato un po’ lungo in quel giro”. Che fosse grave o meno il difetto, fatto sta che la superiorità delle due Mercedes sul bagnato è stata impressionante: più di quella che di solito manifestano sull’asciutto. Rosberg e Hamilton hanno rifilato entrambi oltre 2” sul giro secco alla Red Bull di Vettel, poi 2”195 alla Ferrari di Alonso, due secondi e mezzo alle Williams (Bottas) e tre secondi pieni alla McLaren. E questo su una pista dove la trazione conta poco, ma sono basilari le doti di motore e di aerodinamica. Ma la gara si dovrebbe disputare su asciutto dove il margine delle Mercedes è più ridotto: 3/4 decimi sulle Williams in prova e 6/7 decimi sulla Ferrari e sulle Red Bull. Col vantaggio però per Rosberg e Hamilton che gli avversari più temibili, per velocità di punta e prestazione su asciutto, cioé le due Williams di Bottas e Massa, parttono piuttosto indietro: in terza e quinta fila. E quindi se non commettono errori in partenza o non si danneggiano fra loro, le due Mercedes possono fare una fuga solitaria. Alberto Sabbatini

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