Monza F1, Vettel: “50/50 di possibilità”

Monza F1, Vettel: “50/50 di possibilità”
Un telaio nuovo, un motore... usato sicuro (ultimo autorizzato), marce più lunghe per il vincitore 2013
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04.09.2014 ( Aggiornata il 04.09.2014 18:58 )

Un telaio nuovo, un motore quasi nuovo, un ingegnere in partenza. E una mega-offerta sul tavolo. Sebastian Vettel ha vinto a Monza l’anno scorso, con una Red Bull che era la più lenta in rettilineo ma imbattibile in uscita dalle curve. E adesso? “Non è una pista super per noi -  ammette -  ma diciamo che siamo 50/50 sulle possibilità. Abbiamo fatto la mossa giusta, in Belgio, allungando il rapporto finale dell’ottava marcia”. I problemi di Seb sono noti: non ha ancora vinto quest’anno (mentre Ricciardo è a 3 successi) e sta esaurendo la scorta dei motori “Quello che montiamo qui non è completamente nuovo, diciamo che è un usato sicuro”. L’unità è la n.5, quindi l’ultima che si può montare senza incorrere in penalità. Era stata usata per soli 77 Km in Belgio, smontata per un guasto allo scarico, verificata e quindi rimontata per Monza. I programmi di pilota e squadra sono di incassare la retrocessione in griglia solo al Gp Russia. Proprio Vettel ha provato la pista di Sochi su un’auto da strada: “Un po’ Singapore, un po’ Corea, con curve lente ma rettilinei abbastanza lunghi”. Quanto a Monza dice: “L’atmosfera è speciale, il tracciato per noi, no. Poche curve”. La mega-offerta sarebbe quella della McLaren-Honda: “Ho sentito parlare di 150 milioni per tre anni e ho subito chiesto dov’era la penna - scherza, - ma nessuno mi ha risposto...”. La stampa svizzera parla di un’offerta meno faraonica, ma non troppo, per Fernando Alonso: 32 milioni di dollari l’anno, facendo capire che Fernando si porterebbe dietro la Santander. Chissà con quanta enfasi verrà smentita anche questa voce. “Queste cose però - prosegue Vettel - non cambiano niente nella gestione ordinaria del campionato. Non siamo dove dovremmo essere, e il poco tempo in pista senza test non aiuta. Ci sono tante cose nuove quest’anno, come il sistema frenante brake-by-wire, a cui bisogna adattarsi”. Intanto, però, arriva notizia che il suo fedele ingegnere di pista, Guillaume Roquelin detto “Rocky”, a fine anno smetterà il lavoro al muretto. “Ma il suo contributo non mancherà”, dice Seb, “anche se in ruoli diversi”. Alberto Antonini

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