Analisi qualifiche: come mai così vicini?

Analisi qualifiche: come mai così vicini?
Le gomme super-soft (e gli errori Mercedes) compattano la griglia: i primi otto in mezzo secondo!

20.09.2014 ( Aggiornata il 20.09.2014 19:50 )

dal nostro inviato a Marina Bay (Singapore): Alberto Antonini Mai stati così vicini. Fra la pole di Hamilton a Singapore e il tempo di Rosberg, subito dietro, ci sono sette millesimi di secondo, calcolati in 33 cm sulla lunghezza della pista. Fra il primo e l’ottavo delle qualifiche, Bottas, appena più di mezzo secondo: 506 millesimi. E questo su una pista di cinque chilometri, con 23 curve quasi tutte lente. Quelle che di solito fanno più differenza al cronometro. Come mai questo appiattimento dei valori? È chiaro innanzitutto che Singapore, a dispetto dei consumi elevati (dovuti alle continue riaccelerazioni) non è una pista “di motore”. Fernando Alonso lo ha fatto notare subito: “Qui la potenza conta poco”. In realtà, non è che la F14 T sia il massimo neanche quanto a carico aerodinamico. Ma così come era successo a Monaco (dove Raikkonen aveva sfiorato il podio in gara), le carenze di altri settori sono state compensate dal grip meccanico delle gomme. Le supersoft Pirelli hanno accontentato un po’ tutti, compresa la Williams che non sembrava certo la vettura più adatta alla pista cittadina, specie dopo le prove di venerdì. L’effetto-aderenza della mescola più tenera è generato non solo dalla capacità di “copiare” le rugosità dell’asfalto, ma anche da un fattore chimico che ha solo questa specifica. E si guadagnano più decimi - per tutti - con un tipo di pneumatico così, piuttosto che con gli sviluppi e i cavalli motore. Quanto alla Mercedes, a meno di pensare che abbia voluto fare favori allo spettacolo delle qualifiche, può essere che i suoi stessi punti di forza si siano ritorti contro Hamilton e Rosberg, sempre (relativamente) in affanno rispetto a Red Bull ma anche Ferrari. L’analisi della percorrenza mostra la W05 che affronta con la stessa marcia - la terza - tratti dove la Ferrari usa anche seconda e quarta. Il motore Mercedes è sicuramente il più elastico, ma forse soffre, su una pista di trazione, di un eccesso di coppia che finisce col surriscaldare i battistrada posteriori. Le immagini dall’alto mostravano la monoposto d’argento che scivolava come mai aveva fatto quest’anno. La Red Bull, per finire, ha confermato le qualità e la versatilità del suo telaio, tornando per questa gara a un assetto ad alto carico. Ricciardo era un po’ scontento solo del suo 3° settore, Vettel di tutto il suo giro veloce. Ma il distacco fra i due, a favore di Daniel, è limitato comunque a 48 millesimi.

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