Terza monoposto: vantaggi e problematiche

Terza monoposto: vantaggi e problematiche
Il paddock di Formula Uno, in pieno allarme presenze, si interroga sulla possibilità di schierare nel 2015 una terza monoposto

26.09.2014 ( Aggiornata il 26.09.2014 14:20 )

Dopo l’apertura di Bernie Ecclestone sul tema della terza monoposto, l’argomento tra gli addetti ai lavori è diventato tra quelli di massima priorità. Quella di “Mr.E” è una necessità contrattuale, legata ai contratti sottoscritti con le emittenti televisive al momento degli acquisti dei diritti. Tra le varie clausole c’è anche quella che riguarda il numero di monoposto al via, che non può scendere sotto le 18. Nell’ipotesi che possano prendere forma i timori della chiusura di due squadre, il numero diventerebbe proprio il minimo consentito, ma con la minaccia Sauber che boccheggia da mesi. Ecclestone, a fronte anche di un maggior contributo proveniente dai diritti tv che andrebbe ai team restanti, è orientato a chiedere alle stesse squadre di schierare una terza monoposto. Per anni è stato Luca di Montezemolo a spingere in questa direzione, ma per l’ex numero uno di Maranello le motivazioni erano per lo più commerciali, ovvero nuove opportunità da offrire a sponsor “alternativi” e mercati da poter sensibilizzare anche con un nuovo pilota al via. Oggi però dietro il ritorno in auge di questa proposta c’è solo un allarme “presenze”, anche se indirettamente avere al via 3 Ferrari, Red Bull, Mercedes e McLaren cambierebbe non di poco la fisionomia del parco piloti. Ma non è un’idea che ha trovato il cento per cento dei consensi, soprattutto in tempi brevi. Una prima doccia secca frenata sul tema è però arrivata dal team manager della McLaren Eric Boullier. «Credo che le tempistiche non siano compatibili con un programma per schierare una terza monoposto – ha spiegato Boullier – non sono ovviamente problemi legati al far salire un terzo pilota in macchina, quanto i cambiamenti previsti sul fronte della logistica, del personale ed ovviamente dei costi. Ci vorranno almeno sei mesi di tempo dal momento in cui la decisione venisse ufficializzata». Al di là delle decisioni che saranno prese, è curioso notare come ci sia stata una corposa presa di posizione contraria a questa modifica regolamentare, in difesa delle piccole squadre che diventerebbero vittime sacrificali del provvedimento. Sembra però che sia stato confuso l’effetto con la causa. Se i team minori (Caterham, Marussia ma anche Sauber) garantiranno la loro presenza al prossimo mondiale, non ci sarà motivo di cambiamento. Ma è un’ipotesi al momento molto lontana dall’essere certa. La terza monoposto sarebbe uno sforzo (di 25 milioni di euro) che i team di vertice farebbero per tamponare un’emorragia già in corso. Dopo la chiusura di Hrt, le evidenti difficoltà di Caterham e Marussia, e la mancanza sul mercato di privati ed aziende ad acquistare uno dei quattro team in vendita, ha fatto scattare l’allarme. Tre team in salute non possono che far bene al Circus, ma in caso di una terza monoposto “ufficiale”, ci saranno chance di vedere in pista piloti come Jules Bianchi o Jean-Eric Vergne, che sembrano al momento destinati a lasciare il paddock per mancanza di opportunità. Roberto Chinchero

  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi