Bianchi, il mistero delle bandiere

Bianchi, il mistero delle bandiere
Ricostruiamo il video dell'incidente della Marussia dove si vedono i commissari passare dalla bandiera gialla a quella verde prima del crash

06.10.2014 ( Aggiornata il 06.10.2014 19:31 )

Le immagini che vi mostriamo relative all’incidente di Jules Bianchi a Suzuka alla curva Dunlop, rivelano ulteriori particolari inquietanti. Come potete vedere, nei primi secondi del filmato, in alto a destra si vede un commissario che agita la doppia bandiera gialla, come prevede la procedura qualora non si decida di neutralizzare la corsa in regime di safety car. Proprio sotto la torretta della postazione 12, i commissari stanno intervenendo sulla Sauber di Sutil e per spostarla si ricorre ad un trattore. Attenzione alla parola "spostare", che in questo incidente acquisisce una valenza particolare. Improvvisamente, lo stesso commissario che prima agitava la doppia bandiera gialla, cambia bandiera e passa alla verde. Che vuole dire che da quel punto in avanti la corsa può riprendere senza interruzioni. E l'impatto di Bianchi avviene proprio sotto la bandiera verde! Analizzando il filmato, da quando appare la prima bandiera verde agitata dallo stesso commissario che prima agitava le due bandiere gialle, al momento dello schianto della Marussia di Bianchi contro il trattore, passano 12 secondi. In quel tratto, ci ha confermato Emanuele Pirro, che nel 2013 aveva ricoperto il ruolo di Commissario Fia e aveva percorso la pista a piedi, il pilota ha una perfetta visuale esterna per tutto il raggio della curva. Questo vuole dire che quando Bianchi si è approssimato al punto dell’uscita di pista di Sutil e percorreva un tratto coperto da doppia bandiera gialla, aveva comunque visto che dall’alto della postazione 12, il capoposto dei commissari, stava agitando la bandiera verde. Vedere in distanza la bandiera verde ha probabilmente indotto il pilota francese a forzare la velocità di percorrenza curva. Vedendo la violenza dello schianto contro il trattore, è evidente che Bianchi non stava transitando alla velocità bassissima che l'esposizione delle doppie bandiere gialle dovrebbe contemplare. La cosa grottesca di questa tragedia, è che sia la valutazione del capo posto della postazione 12, che quella di Jules Bianchi, è stata una mera questione di pochi centimetri. Il commissario di pista è passato dalla bandiera gialla a quella verde, quando ha visto che il trattore si era spostato indietro di pochi metri e quindi, secondo lui, da lì in avanti, non c’era più la necessità di neutralizzare il settore. Bianchi, forse è stato tratto in errore dall'esposizione della bandiera verde pochi metri dopo la zona dell'incidente di Sutil: la bandiera che lui poteva vedere in distanza dalla sua soggettiva, deve averlo indotto ad aumentare la velocità di percorrenza. Abbiamo parlato con Emanuele Pirro, che aveva appena ricevuto il report interno della Fia dei Commissari, che confermava che tutto era avvenuto nel pieno rispetto delle regole. Pirro ci ha detto: “Se il settore neutralizzato è di 400 metri e l’incidente avviene al 398° metro, è perfettamente regolare che al 401° metro, il commissario mostri la bandiera verde, che deve essere esposta appena dopo la linea immaginaria di riferimento rispetto a dove è avvenuto l’incidente e non l’intera zona della curva, come molti erroneamente potrebbero pensare”. Cesare Maria Mannucci
  Suzuka planimetria pista

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