Bianchi, parla l'ex medico Fia

Bianchi, parla l'ex medico Fia
Secondo il dr. Harstein il danno assonale diffuso è tra gli scenari peggiori per un paziente

08.10.2014 ( Aggiornata il 08.10.2014 14:16 )

Il dottor Gary Harstein, ex medico della Fia e specialista in rianimazione e neurologia, forte della sua esperienza, interviene sul caso di Jules Bianchi per spiegare meglio cosa sia e quali conseguenze possa dare il danno assonale diffuso, che è la patologia riscontrata sul piltoa della Marussia. Harstein, che già era già intervenuto sul caso dell'incidente di Schumacher, non lavora più per la Fia da qualche anno, parla soltanto sulla base delle sua conoscenze mediche, e non è in alcun nodo in contatto con i medici che hanno curato Schumacher o che stanno trattando Bianchi. Però le sue spiegazioni sono molto utili per farsi un'idea più precisa dei danni subiti da Jules Bianchi. "Il danno assonale diffuso (DAI, in inglese) – dice Harstein - è a carico della materia bianca del cervello. Gli assoni sono quei 'cavi' che connettono le cellule nervose e trasmettono gli impulsi. Un danno assonale diffuso non è una buona notizia, proprio perché non essendo localizzato, rende difficile intervenire su un punto specifico, come potrebbe accadere con un ematoma”. “Noi medici odiamo un quadro clinico di questo genere, perché di solito siamo in presenza di Tac che non mostrano segni particolari, cioè lesioni o ematomi, ma il paziente risulta in pessime condizioni. Di solito, una DAI si associa a prognosi infauste. Ma Jules è giovane, forte e assistito da una equipe di prim'ordine. Forza, Jules".

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