Analisi test F1: la Ferrari comincia bene

Analisi test F1: la Ferrari comincia bene
Dopo un’iniziale impasse elettronica, si risolleva: Vettel più veloce davanti a Ericsson e a un Rosberg “maratoneta”

01.02.2015 ( Aggiornata il 01.02.2015 18:38 )

Davanti a spalti strapieni come non era mai capitato prima per i test F1 precampionato di Jerez, tutti ad attendere il debutto di Fernando Alonso sulla nuova monoposto, la McLaren-Honda ha invece deluso le aspettative degli spagnoli, girando pochissimo (si saranno consolati con Carlos Sainz jr?). Quando invece è stata proprio la Ferrari a primeggiare nella lista dei tempi, con un Sebastian Vettel risollevato dopo un iniziale stop ai box dovuto a non meglio precisati problemi elettronici generali. Inaspettatamente bene anche Markus Ericsson, 2° tempo tutto grazie alle Pirelli soft (anziché medie come gli altri), ma che ha percorso 73 giri come Valtteri Bottas. Inavvicinabile come percorrenza invece Nico Rosberg, che oggi ha fatto compiere alla sua Mercedes W06 ben 157 giri. Ma vediamo più nel dettaglio cosa è successo oggi, ricordando che la prima uscita delle nuove vetture nella stagione 2015 risente, come sempre, più di problemi di assemblaggio e messa a punto che altro. La Red Bull RB11 è venuta pronta poco prima della presentazione - ha fatto scalpore la livrea “camo” - e dell’ingresso in pista, mentre la Mercedes W06 anch’essa mostrata ufficialmente in mattinata ha pur sempre beneficiato del precedente shake-down nel filming day a Silverstone. E infatti si è visto il differente grado di preparazione: Rosberg ha sparato il suo miglior crono subito alla prima ora (quindi non sottovalutiamo questo tempo) poi si è dedicato al 100% a prove sulla distanza, arrivando appunto a totalizzare 157 tornate. Un risultato in ogni caso stupefacente, pur con le premesse citate, per una monoposto al suo primo giorno di test veri. Del resto si voleva puntare a verificare l’affidabilità, unico punto debole (o meno forte) della stagione 2014. Anche la Ferrari ha avuto qualche problema in mattinata con la parte elettronica, ma sostituito ciò che c’era da sostituire (si parla in particolare di sensori che interferivano con i dati) ha poi funzionato regolarmente e ha permesso a Vettel di primeggiare, ritoccando più volte il suo già miglior crono con gomme medie e prima ancora “winter hard” (quelle leggermente più soffici delle hard ma soprattutto in grado di entrare prima in temperatura, riservate ai test invernali). Anche in questo caso 60 giri non sono un riscontro deludente, quando si perde gran parte della mattinata, e si abbinano ai 73 effettuati da Ericsson a pari motore. Insomma, per le squadre che avevano una stagione di esperienza (alla fine del 2014 i problemi erano davvero pochi) le noie sono venute da elementi circoscritti alla nuova componentistica. Come i problemi all’impianto elettrico della Red Bull (arrivata dopo aver effettuato i crash-test solo alla vigilia delle prove) specie alle batterie ma con influenza anche sul brake-by-wire; o quelli di raffreddamento della Williams, ma anche questa con 73 giri nonostante abbia iniziato in ritardo. Basti pensare che le bandiere rosse sono uscite solo due volte: prima per pochi secondi a causa di un testacoda di Ericsson, poi per recuperare la Toro Rosso fermatasi in pista (ma poi rimessa in sesto rapidamente). Insomma, è alla fine abbastanza logico che la McLaren-Honda MP4-30 potesse palesare problemi di affidabilità iniziale, quelli che non hanno permesso più di 6 giri ad Alonso (1 solo quello completo del crono, che quindi non fa testo). Ma ovviamente è ancora decisamente troppo presto per considerarla fuori dai giochi, come del resto qualsiasi altra speculazione troppo assoluta sui riscontri odierni: dopotutto, ricordiamo che la pista era ancora estremamente sporca e le temperature ambientali decisamente basse, per cui meglio aspettare per le considerazioni più approfondite. Fermo restando che iniziare davanti è sempre meglio che dietro, come insegna la storia delle corse… Maurizio Voltini Tempi1

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