Analisi test F1: top Ferrari e Mercedes

Analisi test F1: top Ferrari e Mercedes
A primeggiare è sempre Vettel, ma nonostante un'avaria la squadra di Hamilton dimostra sempre il suo potenziale

02.02.2015 ( Aggiornata il 02.02.2015 17:49 )

da Jerez (Spagna): Cesare Maria Mannucci Alla fine è arrivata la pioggia , ad accorciare la seconda giornata di test F1 sulla pista di Jerez quando ancora mancava 1 ora al termine. Sebastian Vettel e la nuova Ferrari ST15-T ancora ai vertici, proprio come ieri. Il pilota tedesco percorre 88 giri in totale pari a 390 km, migliorando così la distanza del primo giorno. Anche i tempi, come era prevedibile, si abbassano sensibilmente. Ieri Vettel aveva ottenuto il giro più veloce in 1’22”620, oggi invece il pilota tedesco scende sino a 1’20”984, ottenuto con gomme del tipo medio. Si tratta comunque di tempi ancora alti, poco indicativi del reale potenziale cronometrico delle nuove vetture. Vettel tuttavia è ancora in una fase esplorativa della nuova Ferrari, e abitualmente percorre 7-8 giri consecutivi, prima di rientrare ai box. Al secondo posto, un’altra vettura motorizzata Ferrari, a dimostrazione che durante l’inverno a Maranello si è comunque lavorato nella buona direzione per quanto riguarda l’aggiornamento della power unit. Felipe Nasr con la Sauber percorre 88 giri pure lui, con il crono di 1’21”867, facendo però ricorso a gomme del tipo soft. Il brasiliano è anche uno dei pochi a percorrere alcuni giri sotto la pioggia. Ma così come nel primo giorno con Rosberg, anche con Hamilton al volante la Mercedes si conferma la squadra più competitiva. Il fresco campione del mondo è l’unico che effettua la simulazione sulla distanza prevista di un Gp. In totale percorre 91 giri, pari a 402 km, ma nell’ultima parte del suo long run si deve fermare in pit lane, per una perdita d’acqua. Debutto in pista della nuova Lotus a motore Mercedes con Pastor Maldonado. Il pilota venezuelano è però spesso ai box e non va oltre il tempo di 1’25”802. Problemi per Kvyat al debutto con la Red Bull. Il pilota russo tocca subito al primo giro danneggiando il musetto della nuova RB11. Per verificare l’impiantistica del motore, alla Red Bull decidono comunque di farlo girare senza ala anteriore. Kvyat percorre così 18 giri ma senza tempi perché al termine di ogni passaggio rientra ai box. Continua invece lo psicodramma della McLaren-Honda. Dopo i 6 giri percorsi ieri da Fernando Alonso, questa volta Jenson Button non riesce a fare meglio: 6 giri in totale anche per lui, con il miglior tempo in 1’54”655. Semplicemente la vettura spinta dal motore giapponese non riesce a fare un giro a velocità decente e spesso lamenta problemi pure per accendersi. Un disastro davvero imprevedibile alla vigilia nella sua gravità. Per ora alla McLaren continuano a professare assoluto ottimismo, Eric Boullier dice: «La McLaren è comunque in una situazione migliore oggi rispetto piuttosto ad Abu Dhabi nel 2014». Sarà anche vero, però in molti cominciano a chiedersi se, come primo anno della collaborazione tecnica con la Honda, non fosse forse meglio realizzare una vettura e una installazione del motore più tradizionale. Per sfruttare il talento di Fernando Alonso. Domani terzo giorno di prove, sulla Ferrari debutta Kimi Raikkonen.

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