Alonso, una botta da 15G

Alonso, una botta da 15G
Aggiorniamo le notizie sull'incidente di Fernando: emergono nuovi indizi sul crash ma resta un alone di mistero. Passerà la notte in ospedale

22.02.2015 ( Aggiornata il 22.02.2015 14:15 )

da Barcellona: Roberto Chinchero Emergono nuove notizie nella serata di domenica sull'incidente di Fernando Alonso. La Fia ha fatto sapere di aver trovato accesa la luce anti-crash che è presente in tutte le monoposto e che indica una decelerazione di almeno 15G. Questo ha provocato la procedura di sicurezza seguita nei soccorsi: trasporto in elicottero del pilota verso l'ospedale e successivo trattenimento per la notte in osservazione. L'aver trovato accesa la spia dei 15G dimostra che quindi un certo impatto c'è stato, anche se nell'unica sequenza fotografica circolata (quella che vedete anche in cima a questo articolo), la McLaren di Alonso sembrava aver sfilato il muro all'interno della curva 3 invece che averci davvero sbattuto contro. Il fatto che la squadra non abbia ripreso i test con Button, che era previsto guidasse comunque al pomeriggio, dimostra che la macchina è risultata in ogni caso danneggiata abbastanza da non poter essere riparata. In quei casi però basta anche che un semiasse rientri all'interno per via dell'urto e danneggi l'interno della scatola cambio per mettere ko una monoposto per un giorno intero. Rimangono però misteri sulla dinamica dell'incidente e alla portata delle conseguenze. Alonso era appena uscito dai box quindi era a gomme fredde, ma procedeva abbastanza lentamente rispetto alla velocità in quel punto. Vettel che era dietro di lui ha stimato una velocità di circa 150 km/h quando lì le F.1 viaggiano ben oltre i 220 km/h. Il manager di Alonso, Luis Garcia Abad, ha parlato di un colpo di vento che potrebbe averlo disturbato. La squadra sembra avvalorare un guasto meccanico. Comunque sono state escluse altre ipotesi nate nelle ore successive, come un malore del pilota mentre stava guidando o una scossa elettrica ricevuta dal Kers in azione che l'avrebbe stordito. Nelle foto dell'auto ferma si notano le regolamentari spie del kers sotto l'airscope, una procedura di sicurezza presente su tutte le auto, che sono di colore verde, che significa che dal'esterno si può toccare l'auto senza pericolo di scosse e questo dettaglio elimina ogni altro subbio fi guasto al sistema elettrico. Ricordiamo che l'incidente è occorso alle 12.37 del mattino. Alonso aveva coperto circa 20 giri in mattinata poi a un certo punto si era fermato. Quando è tornato in pista, in quello che era il suo giro di lancio, una volta arrivato all’uscita della curva “3” è finito nella via di fuga interna toccando con la gomma posteriore destra il muretto di cemento che delimita il tracciato. Un primo addetto alla sicurezza ha raggiunto la McLaren, ma Alonso non è uscito dalla monoposto. A quel punto è intervenuto un secondo commissario, che ha alzato la visiera del pilota spagnolo richiamando l’attenzione degli altri colleghi che operavano in quella zona della pista. A quel punto la visuale intorno alla monoposto è stata coperta con dei teli, e pochi istanti dopo è arrivata l’ambulanza con lo staff medico. Le uniche iniziali testimonianze sono arrivate dal preparatore atletico di Alonso, Fabrizio Borra, che ha confermato come il pilota spagnolo fosse un po’ agitato dopo il crash, e da qui la decisione di somministrargli dei calmanti prima del trasferimento in ospedale, al vicino "General de Catalunya" tramite elicottero.   McLaren Statement

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