Tanti auguri Prost!

Tanti auguri Prost!
Alain compie 60 anni. Una vita trascorsa al volante e la rivalità con Senna a incendiare gli anni Ottanta in Formula 1

24.02.2015 ( Aggiornata il 24.02.2015 16:14 )

Taglia un altro traguardo importante, dopo averne attraversati 202 in Formula 1, Alain Prost. Il Professore compie 60 anni, gran parte dei quali li ha trascorsi al volante: di un kart, per iniziare, nel 1975, e delle monoposto da gran premio, già dal 1976, quando l’impegno fu su una Formula 3, per poi arrivare in Formula 1 nel 1980 sulla McLaren-Ford. Ha collezionato 51 vittorie, 106 arrivi a podio e 33 pole position, numeri sufficienti a tracciare un profilo vincente. Il personaggio non ha emozionato e coinvolto come seppe fare Ayrton, eppure, i successi restano a testimoniare la grandezza del francese. Due carriere quasi impossibili da scindere e raccontare separatamente, perché la rivalità che nacque in McLaren e si protrasse fino al 1993 è l’essenza della Formula 1 in quegli anni. Corse contro Piquet e Lauda, si giocò mondiali all’ultima gara, ma il ricordo di Prost automaticamente lo fai risalire agli anni tra il 1988 e il 1991. Le battaglie in pista regalarono spettacolo, anche se il più delle volte Alain fu preda e non cacciatore, e quelle politiche, fuori dai circuiti, consentivano di alimentare il fuoco della rivalità con Senna. Non è un caso che oggi si continui a ricordare quel periodo magico. La differenza, oltre alla tecnica delle monoposto, è tutta nella gestione dei personaggi, basta guardare la banalità delle dichiarazioni fotocopia della Formula 1 odierna per rendersene immediatamente conto. Non fu certo un santo Prost, d’altronde anche Senna seppe tirare fuori gli artigli quando necessario (Suzuka, 1990; ndr). A torto o a ragione, sono i giochi politici, i presunti favoritismi ricevuti (Montecarlo 1984, con l’interruzione della gara da parte di Jackie Ickx e le vicende di cui furono protagonisti Balestre e la Federazione in quegli anni), che vengono letti come cavalieri bianchi in aiuto di Prost a “macchiarne” la carriera. Lasciò il segno anche in Ferrari, nel 1990 portando il Cavallino rampante a giocarsi il titolo all’ultima gara, mentre un anno più tardi a battezzarlo con la celebre frase che gli costò il sedile: per Alain era un camion quella rossa e venne licenziato. Il 1992 lo trascorse in stand-by, da osservatore, lavorando per conquistare il posto in Williams, che riuscirà a ottenere nel 1993. Il ricordo più bello, inevitabilmente, quello di Adelaide, sul podio. Ultima gara e quarto titolo mondiale per Alain, che aveva già annunciato il ritiro definitivo, ultima gara e vittoria per Senna: Ayrton che alza il braccio del rivale di tante battaglie, nell’ideale deposizione delle armi tra i due. Fu il vero momento di riappacificazione di una storia che proseguirà sui binari tristemente noti. Terminata la parentesi da pilota – con le fugaci apparizioni in veste di tester McLaren nel 1994 e 1995 – per Prost ci sarà l’avventura anche da costruttore, con la Prost Grand Prix, tra il 1997 e 2001, da ricordare soprattutto perché portò al debutto il nostro Trulli. Al volante, il Professore tornerà in un habitat che era difficile da prevedere, lui così impacciato nella guida sul bagnato: il ghiaccio del trofeo Andros, nel quale riuscirà a vincere due campionati, oltre a svariati piazzamenti importanti. Le gesta sportive lo avvicinano più a un Coppi, lasciando il ruolo di Bartali a Senna, anche se l’anagrafe vorrebbe diversamente. Comunque la si pensi sul Professore, buon compleanno Alain! f.p.

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