Red Bull e Renault: il gioco delle parti

Red Bull e Renault: il gioco delle parti
Anche a Sepang è proseguita il confronto, apparentemente divise ma accomunate dalla voglia di cambiare i regolamenti

27.03.2015 ( Aggiornata il 27.03.2015 15:32 )

A che gioco stanno giocando Red Bull e Renault? Il tandem che ha marchiato a fuoco quattro campionati del Mondo (dal 2010 al 2013) con la conquista di otto titoli iridati, si sta rivelando molto meno elegante e sportivo di quanto si potesse credere quando vincevano a raffica. Davanti ad un pacchetto tecnico che è finora risultato inferiore alle aspettative, prima c’è stato il valzer delle accuse al termine del Gran Premio d’Australia (mittente Red Bull, destinatario Renault) a cui ha fatto poi seguito la replica secca della casa francese. A Sepang invece di spegnere le polemiche, il responsabile del motorsport Renault, Cyril Abiteboul, ha atteso l’ultima domanda della conferenza stampa tenutasi oggi per lanciare la frecciata: «Posso confermare che siamo di fronte a diverse opzioni, tra cui anche quella di uscire dalla Formula Uno. La nostra prima priorità resta quella di avere un motore competitivo, ma al momento abbiamo visto con Red Bull che non è stato l'inizio di stagione che ci aspettavamo. Proveremo a cambiare le cose, ma potremmo anche rivedere la situazione dal punto di vista del marketing per valutare il da farsi». La “chiacchierata” era iniziata con un Christian Horner che ha fatto un passo indietro rispetto alle dichiarazioni rilasciate a Melbourne dallo stesso manager inglese e dal consulente della Red Bull Helmut Marko: «Penso che si debba guardare al contesto in cui un commento viene fatto. Poi io non ho parlato di “ritiro”, è stato Helmut (Marko). Penso che quello che voleva dire è che potremmo trovarci senza un fornitore di motori qualora Renault decidesse ritirarsi dalla Formula Uno. Mercedes potrebbe rifiutarsi di fornire la sua power unit a Red Bull, è vedo come improbabile che si possa avere un motore Ferrari. Quindi ci potremmo trovare fuori da questo sport. Detto questo, credo che, come in qualsiasi società, che Red Bull valuti il ritorno in base agli investimenti che stanzia. Ci sono alcuni segnali preoccupanti, quando vediamo gare come abbiamo visto a Melbourne. Ma la speranza è che sia sol un capitolo di una lunga stagione con una storia tutta da scrivere. Red Bull vuole competere, Red Bull vuole essere in Formula Uno cercando di risolvere alcuni dei problemi che attualmente affliggono questo sport». Anche il tempo corre veloce in Formula Uno. Sembra una vita fa, quando la Red Bull si impose con Sebastian Vettel nelle ultime nove gare del 2013. E con margini (come avvenne a Singapore) anche superiori rispetto a quelli Mercedes visti due settimane fa a Melbourne. Ma quella Formula Uno, a Christian Horner, piaceva da morire. Roberto Chinchero

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