Analisi F1 Cina: conferme e speranze

da Shanghai: Roberto Chinchero Scorrendo la classifica della qualifiche svoltesi oggi a Shanghai è difficile prevedere un risultato del Gran Premio F1 di domani senza due vetture grigie davanti a tutti. Sebastian Vettel, il primo degli “altri”, si è beccato ben nove decimi dal poleman Lewis Hamilton e 42 centesimi in meno da Nico Rosberg. Le frecce d’argento sono tornate? In queste condizioni, ovvero giro singolo e temperatura moderatamente basse, in realtà non se ne sono mai andate. E probabilmente sarà così anche in gara, ma non con i margini visti in qualifica, se i riscontri dei long-run delle prove libere si confermeranno veritieri. La seconda fila avrebbe dovuto essere interamente “rossa”, ma alla conferma di Sebastian Vettel non ha fatto seguito quella più attesa, ovvero di Kimi Raikkonen, sesto preceduto dalle due Williams. «Ho sbagliato le prime tre curve – ha ammesso con sincerità il finlandese – la macchina era buona ed il team ha lavorato bene. È stata colpa mia. Spero domani di poter fare una buona partenza, e di avere (con l’aiuto del DRS) la possibilità di poter risalire». In realtà l’alleato più prezioso che avrà Raikkonen per recuperare terreno sarà la sua SF15-T, che dovrebbe essere più gentile con gli pneumatici rispetto alle Williams di Felipe Massa (ottima qualifica quella del brasiliano) e Valtteri Bottas. Daniel Ricciardo, settimo, sperava in qualcosa di più dopo i positivi riscontri delle prove libere. Il segnale di risalita c’è, ma è più piccolo di quello che era sembrato. Situazione opposta invece in casa Lotus, dove un Romain Grosjean decisamente in “palla” ha ridato al team un ruolo più consono al suo nome ed al suo recente passato. L’ottava piazza del francese è una boccata d’ossigeno che aiuta non poco una squadra che ha un drammatico bisogno di punti nella classifica di campionato.

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