Vettel, prima fila in crescendo

Vettel, prima fila in crescendo
E ha preparato al meglio la partenza, anche se dal lato sporco della pista. Può essere una bella gara fin dal via

18.04.2015 ( Aggiornata il 18.04.2015 19:55 )

Per la seconda volta quest’anno una Ferrari è in prima fila. Sempre Sebastian Vettel, come in Malesia, dove aveva pure vinto. Ma mentre a Sepang la pioggia aveva un po’ aiutato Seb a superare Rosberg e contenere il distacco dalle Mercedes, stavolta Vettel ha artigliato un secondo tempo assoluto coi denti, lottando e meritandoselo curva dopo curva con un giro favoloso. “Il secondo posto va benissimo - racconta Vettel - sono contento anche perché è stata una sessione in cui all’inizio non riuscivo a trovare il ritmo che avevo avuto nelle prove precedenti”. Infatti il suo crescendo lo dimostra. Nelle prime Q1 Vettel e era stato abbastanza lento rispetto a Raikkonen che sembrava molto più in palla di lui su questa pista: aveva fatto 1’34”919, ben 4 decimi più lento di Kimi e 0”6 peggio di Rosberg. Poi nel proseguire, è riuscito a migliorarsi. Nella Q2 era già a tiro di Raikkonen (solo 80 millesimi dietro) e davanti a Rosberg. Poi nella Q3, nell’unico giro con le soft nuove che si è tenuto per l’attacco alla pole, il capolavoro di Vettel. Un giro fantastico. Perfetto. In cui è sceso sotto il muro dell’1’33” che sembrava invalicabile per chi non si chiamasse Lewis. 1’32”982, 7 decimi meglio del tentativo precedente, 1”7 meglio della simulazione di qualifica della mattinata sotto il caldo in cui comunque era stato il migliore dietro Hamilton. Come spiega Vettel questo capolavoro? “Girando mi sono pian piano sentito sempre più a mio agio. Ma alla pole realisticamente non pensavo: già in Q2 Hamilton aveva stabilito un limite irraggiungibile per tutti (1’32”669, ndr). È bello vedere che invece siamo arrivati lì vicino. È importante esserci messi alle spalle una Mercedes”. Rosberg mastica amaro e sostiene di aver sbagliato lui sottovalutando la velocità di Vettel, ma rimane il fatto che Sebastian è arrivato a un crono-limite che Nico non aveva mai ottenuto nel weekend, quindi ha poco da lamentarsi. Ci sono buone possibilità che la Ferrari faccia una bella gara perché nelle solite simulazioni del venerdì Vettel e Raikkonen erano velocissimi. Lo ammette anche Sebastian: “Spero di fare una bella gara. In corsa siamo un poco più vicini. È sempre difficile far durare le gomme in questa gara e tutti i nostri avversari sembrano preoccupati: speriamo abbiamo ragione di esserlo”. L’unica incertezza ora viene dal fatto che in corsa Vettel partirà dalla parte sporca della pista. Che in un circuito che sorge nel deserto, battuto dal vento che porta sabbia in pista, significa sporca veramente: non una metafora! Vettel però ha provato e riprovato le partenze proprio temendo questo, anzi addirittura in FP3 è entrato in pista mentre stavano esponendo la bandiera rossa soltanto per provare dalla corsia dei box una ulteriore partenza. In partenza infatti la differenza, a dispetto di quel che si possa immaginare, non la fa soltanto il tempo di reazione allo spegnersi dei semafori e l’abilità nel rilasciare il paddle della frizione al volante nel modo giusto. Quel che conta è trovare anche il giusto “bite point”, cioè il momento in cui la frizione comincia a far “mordere le ruote”, cioè rilasciare coppia agli pneumatici e far sì che questi mordano l’asfalto per far scattare l’auto in avanti. C’è un lungo lavoro di set up che pilota e ingegneri fanno sul software per trovare il bite point ideale in modo che la macchina al rilascio della frizione pattini meno possibile. Se il punto del bite point è sbagliato, la troppa coppia fa sgommare le ruote. Il bite point varia in dipendenza dalla modulabilità della frizione e dal grip dell’asfalto. E il set up viene provato proprio nelle simulazioni di partenza sulla corsia di accelerazione fuori dai box. Speriamo che lì il grip dell’asfalto sia il più uguale possibile a quello della piazzola di partenza di Vettel, là in prima fila, così che Seb possa scattare come un razzo e tirare la staccata a Hamilton alla prima curva. a.s.

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